Covid, affitti in calo per le stanze degli studenti in città universitarie: la classifica
Secondo un’analisi di Immobiliare.it, rispetto all’anno scorso i prezzi sono scesi in media del 2,5%, soprattutto per via della pandemia di coronavirus. Milano è ancora la più cara per chi studia, ma è anche quella che segna il calo maggiore: negli ultimi 12 mesi le locazioni di posti letto sono scese del 9% (470 euro per una singola). Ecco tutti i prezzi, città per città
Dopo anni di costanti rincari che avevano portato i costi delle stanze a cifre record, per la prima volta, nel 2021, la tendenza si è invertita a causa del Covid-19. Secondo un’analisi sulle principali città universitarie svolta da Immobiliare Insights, business unit di Immobiliare.it specializzata in studi di mercato, rispetto all’anno scorso i prezzi sono scesi in media del 2,5%. Ecco le cifre città per città, e quali sono ancora le più care per gli studenti
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Milano rimane la più cara in assoluto, ma è anche quella che segna il calo maggiore: negli ultimi 12 mesi le locazioni di posti letto sono scese del 9% (470 euro per una singola)
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Come città più cara, sul gradino più alto del podio rimane quindi salda Milano, nonostante i prezzi delle singole siano scesi sotto quota 500 euro e quelli dei posti letto in doppia sotto quota 300 (285 euro). Poi segue Roma, dove chi cerca una stanza deve spendere di media 417 euro e 246 euro per un posto in doppia. A Bologna e Firenze per affittare una singola sono necessari poco meno di 400 euro (395 e 385 euro, rispettivamente)
L'INDAGINE DI IMMOBILIARE.IT
Sotto questa soglia si trovano poi Venezia (nella foto) – dove per una singola si chiedono in media 353 euro – Padova (336 euro), Torino (324 euro), Siena (321 euro), Napoli (320 euro) e Pisa (307 euro)
I prezzi delle stanze, con alcune eccezioni, rimangono fortemente competitivi a livello nazionale se confrontati con quelli del 2020. Le variazioni più consistenti si registrano a Pavia e appunto a Milano, con oscillazioni negative che superano il 9%, e Napoli, -8,2%. Calo consistente anche per Bologna, che sfiora il -6%, e Torino (-5%)
In controtendenza Catania, Padova e Bari dove i prezzi hanno subito invece una variazione positiva (5,7%, 5,3% e 3,7%, rispettivamente). Sostanzialmente stabili, invece, i costi delle stanze a Palermo
Napoli (nella foto) è invece la città record per quanto riguarda la ricerca di stanze: +629% su base annuale. Seguono Torino (166%), Firenze (152,2%) e Catania (123,7%)
Rispetto al 2020 sono cresciute di oltre il 30% le ricerche effettuate a Milano e Palermo e di più del 20% quelle su Bologna e Roma. Padova è la città che registra l’incremento minore (11,1%) rispetto allo scorso anno, tuttavia, se confrontata con il periodo pre-pandemico (2019), la crescita anche qui è realmente significativa: +367,1%
Tutti i principali poli universitari, con la sola eccezione di Palermo, mostrano una disponibilità di stanze in forte aumento rispetto al 2020. In pole position Padova (nella foto), che sfiora il +150%, e Pavia, che si attesta al +135%. Sopra il 70% Catania, Pisa e Siena. Appena sotto questa soglia si trova Torino (66%)
Seguono – comunque con un aumento dell’offerta superiore al 30% - Milano (42,5%), Firenze (38,2%), Bari (35,1%) e Roma (32,2%). L’unica città in cui la percentuale è negativa è Palermo (nella foto, -23,5% in un anno)
La pandemia di Covid-19, commenta Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it, "ha avuto effetti profondamente diversi tra l’acquisto dell’immobile e la sua locazione. Sul comparto delle compravendite si è registrato un nuovo interesse verso l’abitazione, tornata ad essere considerata come un bene rifugio, e questo ha sostenuto il numero delle transazioni e la stabilità dei prezzi. Il mercato delle locazioni, invece, ha subito immediatamente un pesante impatto soprattutto nelle grandi città, svuotatesi in poche settimane di studenti e lavoratori"
I proprietari che avevano investito in immobili nell’ottica di avere un reddito integrativo, aggiunge, "si sono trovati ad avere appartamenti vuoti per più di un anno. Questo ha portato all’aumento dell’offerta e al ribasso dei prezzi. Va detto che però, dall’altro lato, stiamo assistendo a un calmieramento dei canoni di locazione che erano diventati quasi inaccessibili in alcune città, dove i fuorisede si contendevano la scarsa offerta di stanze"
I segni di ripresa della domanda evidenziati nell’analisi "fanno ora pensare ad un ritorno alla normalità per ciò che riguarda la presenza di studenti e lavoratori nelle nostre città, rimane da capire cosa accadrà ai prezzi nei prossimi mesi"