
Pensioni, il dopo Quota 100: tutte le ipotesi in campo in vista della prossima manovra
Si discute delle misure da attuare per la previdenza sociale: dalle proposte di flessibilità pensionistica alla proroga dell’Ape sociale. Senza un intervento si tornerà alla vecchia legge Fornero. Ecco le diverse idee e posizioni

Si continua a discutere di pensioni, anche alla luce della prossima Legge di Bilancio in ottobre. Diverse le ipotesi in campo, dalle proposte di flessibilità pensionistica alla proroga dell’Ape sociale. Senza un intervento, con la conclusione della sperimentazione triennale di Quota 100, si tornerà alla vecchia legge Fornero. Ecco le diverse idee e posizioni
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Un’altra ipotesi è quella del pensionamento a 64 anni di età e almeno 36 di contributi, o in alternativa 20 di versamenti e un importo minimo del trattamento di almeno 2,8 volte l'assegno sociale

Non distante dall’ipotesi dei 64 anni sarebbe l’ex ministra del Lavoro Nunzia Catalfo e nelle scorse settimane invitava a prenderla in considerazione anche la Corte dei Conti. Per l’Inps questa misura costerebbe 1,2 miliardi il primo anno con un picco di 4,7 miliardi al settimo anno

Il presidente dell’Inps Pasquale Tridico propone un anticipo pensionistico per la sola quota di pensione contributiva maturata al raggiungimento dei 63 anni d'età, e almeno 20 anni di versamenti, con un importo minimo dell'assegno pari a 1,2 volte l'assegno sociale. La parte retributiva arriverebbe poi a 67 anni

La proposta di Tridico è stimata dalla stessa Inps per un costo di 443 milioni il primo anno, per arrivare a poco più di 2 miliardi al decimo anno

Tra le soluzioni meno costose ci sarebbe la proroga dell'Ape sociale estendendo anche la platea dei lavoratori impegnati in attività gravose e usuranti. I costi di un simile intervento oscillerebbero tra i 400 e gli 800 milioni l’anno

In ogni caso è quasi certo il prolungamento di almeno un anno dell'Ape sociale, l'Anticipo pensionistico al quale possono accedere alcune categorie di lavoratori in difficoltà dai 63 anni in su

Per le lavoratrici resta ancora per tre anni la possibilità di uscire a 58 anni d'età e 35 di contribuzione. In questo caso però il calcolo dell'assegno è interamente contributivo

Si parla poi della tutela previdenziale dei giovani. In questo caso le ipotesi sul tavolo vanno da una nuova forma di pensione di cittadinanza all’individuazione di un minimo pensionistico garantito

Tra le proposte c’è anche quella di rendere fiscalmente più vantaggiosi i fondi pensione, mentre i sindacati propongono un silenzio-assenso che favorisca la destinazione del Tfr alla previdenza integrativa

Tra le ipotesi che ha ricostruito il Sole 24 Ore figura anche quella di una nuova “pace contributiva”, che piace dalla Lega ed è stata introdotta dal governo Conte 1. Una misura che permette ai lavoratori in attività dal 1996 di sanare i vuoti nei versamenti contributivi