Dichiarazioni dei redditi 2020, dai notai agli allevatori: la classifica
Il Sole 24 Ore, attraverso un’analisi dei dati, ha stilato una graduatoria sui lavori che producono più e meno fatturato. Ad essere prese in esame, le statistiche relative agli Isa e alle dichiarazioni delle persone fisiche titolari di partita Iva, in base al reddito prevalente, trasmesse dai contribuenti, relative al periodo d’imposta 2019
I notai si confermano i più ricchi, al contrario gli allevatori esercitano l’attività meno redditizia. È quanto emerge dalle statistiche relative agli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale, alle dichiarazioni delle persone fisiche titolari di partita Iva e in base al reddito prevalente trasmesse dai contribuenti nel 2020, relative al periodo d’imposta 2019. Il Sole 24 Ore, attraverso un’analisi dei dati, ha stilato una classifica sui lavori che producono più e meno fatturato
Dichiarazione redditi 2021, guida alla precompilata
L’AUMENTO DEL REDDITO MEDIO GENERALE - Il reddito medio d’impresa o di lavoro autonomo nel 2019 è pari a 38.340 euro (+7% rispetto all’anno precedente): 37.500 euro per le persone fisiche (+13%), 45.650 euro per le società di persone (+1,4%) e 34.670 euro per le società di capitali ed enti, unica con una lieve flessione (-1,6%). Rispetto, invece, all’attività economica esercitata, individuata per macrosettori, il reddito medio dichiarato più elevato si registra nel settore dei professionisti (65.620 euro) con un aumento rispetto all’anno precedente del 24%
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NOTAI - È la categoria con il maggior importo medio dichiarato: 91.200 euro, in aumento del 36,5% rispetto ai 66.800 euro dell’anno precedente
COMMERCIALISTI, CONSULENTI E PROFESSIONI SANITARIE - A seguire, dietro i notai, le attività professionali di consulenza. Tra questi ci sono anche commercialisti, consulenti del lavoro e altri intermediari, che hanno denunciato redditi medi per 70.600 euro. Hanno dichiarato in media mille euro in meno coloro che svolgono attività legate a professioni sanitarie
COMMERCIANTI DI MACCHINARI E ATTREZZATURE - Tra le attività che rientrano nella categoria del commercio, in testa c’è quella legata all’ingrosso di macchinari e attrezzature con un reddito medio dichiarato che ammonta a 54.500 euro
AMBULANTI - Sempre nell’ambito del commercio, sono invece gli ambulanti quelli col reddito medio dichiarato al fisco più basso. Secondo gli Isa 2020 si attestano a 14.800 euro, anche se la crescita è stata dell’11,8%
PESCATORI - Scendendo ancora nella classifica dei redditi dichiarati, la categoria «pesca, piscicoltura e servizi connessi» è a quota 9.400 euro, ma fa segnare la crescita percentuale più elevata rispetto all’anno d’imposta 2018 (+118,2%)
AGRICOLTORI - Ancor più sotto si trovano gli agricoltori, con un importo medio denunciato al fisco pari a 5.900 euro
ALLEVATORI - Una categoria che cresce dai 4.500 euro ai 5.100 euro dal periodo di imposta 2018 a quello del 2019, ma che è in fondo alla classifica dei redditi medi
PARTITE IVA - Nel 2019 le persone fisiche titolari di partita Iva che hanno presentato dichiarazione sono circa 3,7 milioni, in aumento rispetto all’anno precedente (+1,2%) e composti da imprenditori (33,7%), lavoratori autonomi (12,9%), agricoltori (6,4%), mentre i contribuenti in “regime fiscale di vantaggio” e “regime forfettario” rappresentano ormai quasi la metà dei titolari di partita Iva (47,0%)
REGIME FORFETTARIO - I soggetti aderenti al regime forfettario risultano circa 1,6 milioni (1,8 volte in più rispetto a 2018), di cui oltre 800.000 hanno iniziato l’attività nel 2019. Il reddito imponibile è pari a circa 20 miliardi di euro per un valore medio di 13.895 euro mentre l’imposta sostitutiva del 15% o 5% (per i primi cinque anni di attività) è stata pari a 2,5 miliardi di euro per un valore medio di 1.733 euro