
Recovery plan, 191,5 miliardi per il rilancio: donne, giovani e Sud. Come verranno spesi
Il Pnrr è stato trasmesso alle Camere in vista delle comunicazioni di Draghi previste per oggi. Dalle sei missioni, che detteranno la linea per gli investimenti, alle riforme. Ecco i finanziamenti previsti in quello che Palazzo Chigi definisce "un intervento epocale, che intende riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica, contribuire a risolvere le debolezze strutturali dell'economia italiana, e accompagnare il Paese su un percorso di transizione ecologica e ambientale"

Il Recovery plan italiano ovvero il Pnnr, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è stato trasmesso alle Camere in vista delle comunicazioni del premier Mario Draghi, previste per oggi. Il testo, di 337 pagine, è visibile sul sito web di Montecitorio ed è definito da Palazzo Chigi “un intervento epocale, che intende riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica". Investimenti per 191,5 miliardi di euro che puntano su donne, giovani e Sud, ma non solo

Nella bozza aggiornata si legge che "gli interventi di semplificazione più urgenti" del Pnrr “saranno adottati attraverso un decreto legge che sarà approvato dal Consiglio dei ministri entro la prima settimana di maggio e convertito in legge entro metà luglio. Gli altri interventi saranno realizzati attraverso leggi ordinarie, leggi di delegazione legislativa e relativi decreti delegati, da approvare entro il 2021”. Ecco cosa prevede il Recovery plan
Come sarà la governance del Recovery plan
In una nota di Palazzo Chigi, il Recovery plan viene definito "un intervento epocale, che intende riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica, contribuire a risolvere le debolezze strutturali dell'economia italiana, e accompagnare il Paese su un percorso di transizione ecologica e ambientale. Il Piano ha come principali beneficiari le donne, i giovani e il Mezzogiorno e contribuisce in modo sostanziale a favorire l'inclusione sociale e a ridurre i divari territoriali”
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“L’Italia - scrive il premier Draghi nella premessa del Pnnr - è la prima beneficiaria, in valore assoluto, dei due principali strumenti del Next Generation EU, il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF) e il Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa (REACT-EU). Il solo RRF garantisce risorse per 191,5 miliardi di euro, da impiegare nel periodo 2021-2026, delle quali 68,9 miliardi sono sovvenzioni a fondo perduto"
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L’IMPATTO SUL PIL - “Il Pnrr contribuisce a ridurre il divario tra il Mezzogiorno e il resto del Paese. L'impatto complessivo del Pnrr sul Pil nazionale fino al 2026 è stimato in circa 16 punti percentuali. Per il Sud, l'impatto previsto è di circa 24 punti percentuali". È quanto si legge nel comunicato stampa di Palazzo Chigi sul Recovery Plan
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PRIMA MISSIONE: DALLA DIGITALIZZAZIONE ALLA CULTURA - La prima missione, "Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura", stanzia complessivamente 49,2 miliardi - di cui 40,7 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 8,5 miliardi dal Fondo. Gli obiettivi della missione sono "promuovere la trasformazione digitale del Paese, sostenere l'innovazione del sistema produttivo, e investire in due settori chiave per l'Italia, turismo e cultura"

DALLA BANDA ULTRA-LARGA AL TURISMO - Prevista la fornitura di banda ultra-larga e connessioni veloci in tutto il Paese. In particolare, connettività a 1 Gbps in rete fissa a circa 8,5 milioni di famiglie e a 9.000 edifici scolastici che ancora ne sono privi, e assicurano connettività adeguata ai 12.000 punti di erogazione del Ssn. Viene avviato anche un Piano Italia 5G per il potenziamento della connettività mobile. Per turismo e cultura, previsti interventi di valorizzazione dei siti storici e di miglioramento delle strutture turistico-ricettive

SECONDA MISSIONE: RIVOLUZIONE VERDE E TRANSIZIONE ECOLOGICA - La missione "Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica", stanzia complessivamente 68,6 miliardi - di cui 59,3 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 9,3 miliardi dal Fondo. Il Piano prevede "target ambiziosi come il 65% di riciclo dei rifiuti plastici e il 100% di recupero nel settore tessile". Sul fronte delle "infrastrutture idriche, con l'obiettivo di ridurre le perdite nelle reti per l'acqua potabile del 15%"

TERZA MISSIONE: INFRASTRUTTURE PER MOBILITÀ SOSTENIBILE - La terza missione, "Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile", stanzia complessivamente 31,4 miliardi - di cui 25,1 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 6,3 miliardi dal Fondo. Palazzo Chigi precisa che "il suo obiettivo primario è lo sviluppo razionale di un'infrastruttura di trasporto moderna, sostenibile e estesa a tutte le aree del Paese"

DALL’ALTA VELOCITÀ ALLE LINEE FERROVIARIE REGIONALI - Il Piano prevede "un importante investimento nei trasporti ferroviari ad alta velocità. A regime, vengono consentiti significativi miglioramenti nei tempi di percorrenza, soprattutto nel centro-sud. Ad esempio, si risparmierà 1 ora e 30 minuti sulla tratta Napoli-Bari, 1 ora e 20 minuti sulla Roma-Pescara, e 1 ora sulla Palermo-Catania. Il Governo investe inoltre nella modernizzazione e il potenziamento delle linee ferroviarie regionali, sul sistema portuale e nella digitalizzazione della catena logistica”

QUARTA MISSIONE: ISTRUZIONE E RICERCA - La quarta missione del Pnrr, "Istruzione e Ricerca", stanzia complessivamente 31,9 miliardi di euro - di cui 30,9 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 1 miliardo dal Fondo. L'obiettivo è rafforzare il sistema educativo, le competenze digitali e tecnico-scientifiche, la ricerca e il trasferimento tecnologico

DAGLI ASILI NIDO ALL’ORIENTAMENTO - Il Piano investe negli asili nido, nelle scuole materne, nei servizi di educazione e cura per l'infanzia. Crea 152.000 posti per i bambini fino a 3 anni e 76.000 per i bambini tra i 3 e i 6 anni. Il Governo ha anche l'obiettivo di ristrutturare una superficie complessiva di 2,4 milioni di metri quadri. Inoltre, si prevede una riforma dell'orientamento, dei programmi di dottorato e dei corsi di laurea, ad esempio con l'aggiornamento della disciplina dei dottorati e un loro aumento di circa 3.000 unità

QUINTA MISSIONE: INCLUSIONE E COESIONE - La quinta missione del Pnrr, "Inclusione e Coesione", stanzia complessivamente 22,4 miliardi - di cui 19,8 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 2,6 miliardi dal Fondo. L’obiettivo è facilitare la partecipazione al mercato del lavoro, anche attraverso la formazione, rafforzare le politiche attive del lavoro e favorire l'inclusione sociale. Il governo investe nello sviluppo dei centri per l'impiego e nell'imprenditorialità femminile, con la creazione di un nuovo Fondo Impresa Donna

DAI DISABILI ALLE PERIFERIE -Si rafforzano i servizi sociali e gli interventi per le vulnerabilità, ad esempio con interventi dei Comuni per favorire una vita autonoma alle persone con disabilità. Sono previsti investimenti infrastrutturali per le Zone Economiche Speciali e interventi di rigenerazione urbana per le periferie delle città metropolitane

SESTA MISSIONE: SALUTE - La sesta missione del Pnrr, "Salute", stanzia complessivamente 18,5 miliardi, di cui 15,6 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 2,9 miliardi dal Fondo. L’obiettivo è rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio, modernizzare e digitalizzare il sistema sanitario e garantire equità di accesso alle cure. Il Piano investe nell'assistenza di prossimità diffusa sul territorio e attiva 1.288 Case di comunità e 381 Ospedali di comunità

DALL'ASSISTENZA DOMICILIARE ALLA TECNOLOGIA PER LA SALUTE - Si potenzia l'assistenza domiciliare per raggiungere il 10% della popolazione con più di 65 anni, la telemedicina e l'assistenza remota, con l'attivazione di 602 Centrali operative territoriali. Previsti anche investimenti nell'aggiornamento del parco tecnologico e delle attrezzatture per diagnosi e cura. Il Piano rafforza l'infrastruttura tecnologica per la raccolta, l'elaborazione e l'analisi dei dati, inclusa la diffusione del Fascicolo sanitario elettronico

SUPERBONUS - Uno dei temi legati al Recovery plan che più ha fatto discutere è quello legato al Superbonus. “Sono stati confermati i 18,5 miliardi di euro già previsti, una cifra che rende il superbonus la misura più imponente di tutto il Pnrr. Abbiamo chiesto una volta di più che si preveda un allungamento della durata della misura fino a tutto il 2023. Su questo punto il Governo ha preso un impegno formale e nelle prossime settimane verrà inserito un apposito dispositivo normativo", ha fatto sapere il ministro Stefano Patuanelli

LE RIFORME - Il governo intende attuare anche importanti riforme di contesto, tra queste pubblica amministrazione, giustizia, semplificazione della legislazione e promozione della concorrenza

LA RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE - "Un grande programma di investimento sulle persone, che mette al centro le competenze per ridisegnare il lavoro pubblico a misura di Next generation Eu e migliorare i servizi per cittadini e imprese. Sul piatto ci sono 1,67 miliardi, tra fondi Pnrr e fondi strutturali suddivisi lungo le tre direttrici della riforma: accesso (reclutamento), buona amministrazione (semplificazioni e digitalizzazione) e competenze (profili, carriere e formazione)". Lo afferma il ministro Renato Brunetta

LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA - "La riforma della giustizia - si legge nel comunicato di Palazzo Chigi sul Recovery - interviene sull'eccessiva durata dei processi e intende ridurre il forte peso degli arretrati giudiziari. Il Piano prevede assunzioni mirate e temporanee per eliminare il carico di casi pendenti e rafforza l'Ufficio del processo. Sono previsti interventi di revisione del quadro normativo e procedurale, ad esempio un aumento del ricorso a procedure di mediazione e interventi di semplificazione sui diversi gradi del processo"

LA RIFORMA FISCALE - Il governo presenterà al parlamento entro il 31 luglio 2021 una legge di delega da attuarsi per il tramite di uno o più decreti legislativi delegati per la riforma fiscale. È quanto emerge dalla bozza più aggiornata del Recovery plan. "La riforma fiscale è tra le azioni chiave per dare risposta alle debolezze strutturali del Paese". La "possibile revisione dell'Irpef" dovrà preservare non solo la "progressività", ma anche "l'equilibrio dei conti pubblici"