
I contributi e le indennità “di qualsiasi natura connessi all'emergenza epidemiologica da Covid-19” non concorrono alla "formazione di reddito imponibile”. È quanto previsto dalla legge di conversione del Decreto Ristori approvata in Senato il 15 dicembre 2020

Le indennità Covid-19 sono detassate. È quanto è previsto dalla legge di conversione del Decreto Ristori approvata in Senato il 15 dicembre 2020
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Nel testo viene specificato che i contributi e le indennità “di qualsiasi natura connessi all'emergenza epidemiologica da Covid-19, da chiunque erogati" ed "indipendentemente dalle modalità di fruizione e contabilizzazione" spettanti ai "soggetti esercenti impresa, arte, o professione", nonché “ai lavoratori autonomi" non concorreranno alla "formazione di reddito imponibile”
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La detassazione delle somme concesse per contrastare gli effetti economici della pandemia è stata già prevista dall’inizio dell’emergenza per alcuni aiuti specifici, come i contributi a fondo perduto e i diversi bonus Covid
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Con la novità inserita nella legge di conversione la portata della detassazione è ampliata
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Indennità, contributi e strumenti di sostegno erogati in base alle disposizioni dei diversi provvedimenti emergenziali non sono inclusi nella base imponibile sui cui vengono calcolate le imposte sui redditi e l’IRAP dovuti allo Stato

Lo stesso trattamento fiscale spetta sia ai soggetti esercenti impresa, arte o professione che ai lavoratori autonomi beneficiari degli aiuti Covid

L’esclusione dal reddito imponibile si applica ai contributi e alle indennità che devono, però, essere diversi da quelli che venivano già concessi prima della crisi epidemiologica

Il fisco, di fatto, decide quindi di detassare le indennità e i bonus, a patto che siano stati introdotti ex novo per l’emergenza sanitaria e non siano semplici estensioni di strumenti già in vigore

Le disposizioni si applicano alle misure deliberate a partire dalla dichiarazione dello stato di emergenza sul territorio nazionale, stabilita dal Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, "e successive proroghe”

La defiscalizzazione dei sussidi distribuiti ai professionisti nel corso della pandemia era stata più volte richiesta al governo dall'Adepp (l'Associazione degli Enti previdenziali privati e privatizzati)