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Covid, nel 2020 consumi a -11,4%, auto a -19,3%: ecco tutti i settori più colpiti
La spesa per i veicoli si riduce, ma cresce il valore di segmenti chiave legati alla trasformazione tecnologica della casa come l'Information Technology (+23,5%) e i piccoli elettrodomestici (+9,5%). Secondo i dati della 27esima edizione dell'Osservatorio Findomestic, realizzato in collaborazione con Prometeia, gli acquisti di beni durevoli scendono nel 2020 a 61,3 miliardi di euro. Per effetto della pandemia oltre la metà degli italiani (il 56%) preferisce comprare su Internet anziché in negozio

Nell'anno della pandemia di coronavirus che ha stravolto abitudini e consumi degli italiani, la spesa per i veicoli si riduce del 15,7% (crolla l'auto -19,3%), ma cresce il valore di segmenti chiave legati alla trasformazione tecnologica della casa come l'Information Technology (+23,5%) e i piccoli elettrodomestici (+9,5%)
Lo speciale coronavirus
Secondo i dati della 27esima edizione dell'Osservatorio Findomestic, realizzato in collaborazione con Prometeia, gli acquisti di beni durevoli scendono nel 2020 a 61,3 miliardi di euro con una contrazione dell'11,4% rispetto al 2019, in linea con il trend dei consumi tout court. I cali più pesanti si registrano in Lombardia (-12,7%), Veneto (-12,4%) e Marche (-12%). ”Si interrompe così la dinamica positiva che durava da sei anni consecutivi", commenta Claudio Bardazzi, responsabile dell'Osservatorio
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I beni durevoli (veicoli, mobili, elettrodomestici e hi-tech, ecc.) pesano per il 6,3% sui consumi totali, un valore sostanzialmente stabile rispetto allo scorso anno (6,4%). Nei primi due trimestri dell'anno i durevoli hanno subito un calo rispettivamente del 20,8% e del 31,1%, per arrivare poi al rimbalzo del 13% nel periodo compreso fra luglio e settembre
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Con una spesa complessiva di 12,3 miliardi di euro, la Lombardia rimane la regione con la maggiore incidenza in valore assoluto (7,5%) sui consumi dei durevoli, davanti al Lazio con 5,9 miliardi (3,6%) e al Veneto con 5,8 miliardi (3,5%). Il territorio lombardo, tuttavia, è anche quello che patisce il calo percentuale più consistente (-12,7%), seguito dal Veneto (-12,4%) e dalle Marche (-12%). La contrazione si rivela, invece, meno marcata in Molise (-7,9%), Friuli Venezia Giulia (-8,4%), Puglia e Trentino Alto Adige (-8,7% per entrambe)
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Il mercato dei veicoli (auto nuova, usata e due ruote) – di fatto azzerato durante il lockdown - riesce a scongiurare il tracollo grazie agli ecoincentivi statali, che hanno determinato una ripresa significativa del settore a partire soprattutto dal mese di agosto, anche se la decelerazione delle perdite era già cominciata a giugno: il 2020, secondo l'Osservatorio Findomestic, si chiuderà a quota 33,5 miliardi

Per le famiglie italiane le auto usate, pur in flessione del 13%, continuano a rappresentare la voce di spesa più consistente con 17 miliardi di euro. Le compravendite stimate per la fine dell'anno saranno 2.494.500, il 13,6% in meno rispetto al 2019. La Lombardia guida la classifica con quasi 370.000 passaggi di proprietà nonostante il calo più marcato in Italia (-16%). Seguono Lazio con circa 250.000 (-13,8%) e Campania con poco meno di 244.000 auto usate vendute (-11,8%). L'unica regione con un tasso di decremento ad una sola cifra è la Sicilia (-9,2%)

Per le auto nuove acquistate da privati la contrazione della spesa si attesta al 19,3% per un valore complessivo di 14,8 miliardi di euro, in calo di 3,5 miliardi rispetto al 2019. In base alle proiezioni, a fine anno le famiglie italiane avranno immatricolato 862mila vetture (-21,3%) all'interno di un mercato, che includendo la domanda aziendale, chiuderà il 2020 con 1.336.355 pezzi venduti (-30,7%). La Lombardia si conferma il primo mercato, seguita da Trentino e Lazio. Le flessioni più elevate riguardano Trentino (-35,5%), Sardegna e Valle d'Aosta

Il rilancio del mercato dell'auto nel post-lockdown si tinge invece di verde: la crescita delle vetture ad alimentazione alternativa - GPL, metano, ibride ed elettriche - si attesta all'8,9% dopo i primi 9 mesi dell'anno. È green una vettura su quattro tra quelle di nuova immatricolazione, con una conseguente erosione delle quote di mercato sia dei veicoli a benzina (40% delle vendite, in calo del 39,4% sul 2019) che di quelli diesel (35% del totale, con un passivo del 44,1%)

Nel segmento della mobilità sostenibile, le auto a motorizzazione elettrica sono protagoniste di un vero e proprio boom con una crescita del 73% sull'immatricolato; perdono appeal, al contrario, i veicoli alimentati a Gpl (-39,9%) e, in parte, anche quelli a metano (-12,4%). I motoveicoli spopolano nel sud Italia

Il segmento dei motoveicoli risente in misura relativa dello scenario di crisi: il ridimensionamento del fatturato si ferma all'8,3%, per un valore complessivo di 1,6 miliardi. Le vendite di due ruote hanno fatto registrare un incremento particolarmente sensibile in estate e in particolare a giugno (+35,4%) e agosto (+41,4%). La Lombardia, che con 44.795 pezzi venduti vale il 20% del mercato, registra una flessione minima (-1,5%) a differenza del Trentino dove il calo raggiunge il 36,8%. Al Sud, incrementi consistenti in Puglia (+13,1%) e Calabria (+14,8%)

I due grandi comparti del settore casa evidenziano andamenti divergenti: alla dinamica negativa dei mobili (-10,6%) fa da contraltare la perfetta stabilità della tecnologia consumer (-0,1%), come rileva l'Osservatorio Findomestic

L'arredamento aveva iniziato il 2020 con il piede giusto: il +2% di gennaio e il +2,9% di febbraio sono stati annullati dalle gravissime perdite innescate dal lockdown primaverile, con il -53,4% di marzo e addirittura il -85,5% di aprile. La risalita è lenta e faticosa, ma la tendenza pare ormai avviata in maniera definitiva sui binari della ripresa: il mercato raggiungerà i 13,6 miliardi alla fine dell’anno

L'analisi regionale restituisce la misura precisa del cospicuo contributo al comparto da parte della Lombardia: 2,71 miliardi, in decrescita dell'11%. Nettamente distaccate le regioni al secondo e terzo posto, ovvero Lazio con 1,31 miliardi (-9,8%) e Veneto con 1,25 miliardi (-10,9%). Le perdite percentuali più consistenti si registrano in Sardegna (-13%), Basilicata (-12,8%) e Calabria (-12,6%). Il canale online con una crescita del 32% arriva a pesare il 13% all'interno di un mercato in cui le famiglie italiane continuano a preferire i punti vendita fisici

Nell'ampio paniere della tecnologia consumer, le performance dei mercati risultano particolarmente variegate. L'impennata dell'information technology (+23,5%) alimenta un giro d'affari complessivo da 2,4 miliardi di euro: si tratta dell'unico segmento con bilanci positivi in tutti i singoli mesi del 2020, con un picco di crescita del 47,8% a maggio. Tra i prodotti di maggior successo figurano le webcam (+60,3%), i pc portatili (+53,1%) e anche i tablet (+20,7%): un chiaro esito della svolta smart del lavoro e dell’istruzione

Dei 2,4 miliardi spesi dagli italiani in I.T., 480 milioni sono concentrati in Lombardia (+30%), 248 in Veneto (+20,9%) e altrettanti in Emilia Romagna (+22,1%). La regione che fa segnare la crescita maggiore è la Liguria con +32,1% (74 milioni totali), mentre nel Lazio l'espansione del mercato si ferma al 17,9% (a quota 202 milioni). Ai numeri dell'I.T. contribuisce lo sviluppo dell'e-commerce, che incide sugli acquisti con una quota del 26,5% segnando un'accelerazione del 53% rispetto allo scorso anno

Nel comparto tech, anche l'andamento dei piccoli elettrodomestici è decisamente favorevole: con un bilancio in aumento del 9,5% il segmento tocca un valore di 1,7 miliardi di euro. La variazione positiva è maturata soprattutto tra maggio e giugno (rispettivamente +36,5% e +36,7%) grazie in particolare alle vendite di tagliacapelli (+60,6%) e robot da cucina (+28,2%). Anche per i piccoli elettrodomestici è in forte crescita l'apporto degli acquisti via e-commerce: +53,9% in valore e incidenza al 34,8%

È in sofferenza, invece, il mercato dei grandi elettrodomestici, che scivolano a 3 miliardi complessivi con una contrazione del 5,5%, nonostante lo sprint di prodotti come i congelatori (+30,1%) e le wine cabinet (+36,7%). Negativa è anche la performance della telefonia, che perde il 6,9% arretrando a 5,3 miliardi complessivi, nonostante il boom degli acquisti sul web: +61,9% per un'incidenza del 14%

Pesa, in particolare, il calo dagli smartphone (-6,9%), che non è compensato dal notevole incremento delle cuffie (+47,7%) e dei dispositivi wearables (+8,7). Le regioni dove la frenata è più brusca sono l'Umbria (-10,4%), le Marche (-9,1%), il Lazio e la Toscana (entrambe a -9%). La Lombardia guida il giro d'affari del segmento telefonia con una spesa di 1,03 miliardi, in flessione del 6,5%

Più contenuto è il calo dell'elettronica di consumo, che perde il 3,1% in valore attestandosi a 1,8 miliardi di euro: segnano il passo i televisori (-2,8%) e aumentano le casse (+3,6%), mentre tornano in ascesa i droni (+54%). Per i prodotti di elettronica diventano sempre più rilevanti gli acquisti online, con una progressione annua del 41,1% e un peso del 21% sul totale dei consumi del segmento

La scalata dell'e-commerce si rispecchia in un altro dato: oggi oltre la metà degli italiani - per la precisione il 56% - preferisce comprare su Internet anziché in negozio. È la prima volta che i canali digitali scavalcano quelli fisici nelle intenzioni d'acquisto. Tendenza che, seppur condizionata da variabili contingenti come le chiusure delle attività o le limitazioni alla mobilità, si è andata via via consolidando anche con l'allentamento delle restrizioni tant'è che oggi il 44% dichiara di acquistare di più su web rispetto all'era pre-Covid

Da marzo ad oggi, sono tanti gli italiani che hanno acquistato online prodotti mai acquistati precedentemente sul web: il 22% ha fatto per la prima volta la spesa alimentare, l'11% ha acquistato piccoli elettrodomestici, il 10% ha ordinato telefoni, libri, cosmetici e articoli per il fai-da-te e l'8% ha comprato giocattoli e prodotti informatici

Ad aver beneficiato di più del contributo dell'online è proprio il mercato della tecnologia consumer dove l'incremento della spesa sul web (+46%) è riuscito a compensare nei primi 9 mesi dell'anno la riduzione dei consumi sul canale fisico (-8%) permettendo all'intero comparto di chiudere sui livelli del 2019 (-0,1%)

Il mercato del credito al consumo, come certificano i dati Assofin, registra dopo i primi 10 mesi dell'anno una flessione delle erogazioni del 22,2%: un inevitabile contraccolpo della caduta dei consumi determinata dalla crisi pandemica