
A causa della crisi determinata dall’emergenza sanitaria potrebbe "esplodere" l'esercito degli abusivi: già oggi in Italia sono 3,3 milioni. Secondo l’Istat, però, entro il 2020 sono 3,6 i milioni di cittadini che rischiano di perdere il lavoro e che potrebbero ricorrere alle occupazioni non regolari per far fronte alle necessità economiche

La crisi determinata dall'emergenza coronavirus potrebbe far "esplodere" l'esercito degli abusivi e dei lavoratori in nero presenti in Italia, oggi pari a 3,3 milioni
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QUANTI ITALIANI POTREBBERO PERDERE IL LAVORO - Stando alle previsioni dell'Istat, infatti, entro la fine di quest'anno circa 3,6 milioni di addetti rischiano di perdere il posto di lavoro
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L'ECONOMIA SOMMERSA PRONTA A RACCOGLIERE DISOCCUPATI - L'ufficio studi della Cgia segnala che una parte di questi esuberi verrà sicuramente "assorbita" dall'economia sommersa
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Non saranno pochi, infatti, coloro che, dopo aver perso il posto in fabbrica o in ufficio, si rimboccheranno le maniche in qualsiasi modo, anche ricorrendo al lavoro in nero

Si tratta di quelle persone che non riuscendo a trovare una nuova occupazione accetteranno un posto di lavoro irregolare o si improvviseranno come abusivi e che grazie a questa scelta riusciranno a percepire qualche centinaia di euro alla settimana

Pagati poco e in contanti, tutto ciò avverrà in nero e senza alcun versamento di imposte, contributi previdenziali e assicurativi

È molto probabile che "dal momento in cui verranno meno la Cig introdotta nel periodo Covid e il blocco dei licenziamenti, il tasso di disoccupazione assumerà dimensioni molto preoccupanti e che ad 'ammortizzare' la perdita di posti di lavoro ci penserà l'economia sommersa", afferma il coordinatore dell'Ufficio studi Paolo Zabeo

QUANTI SONO I LAVORATORI IN NERO - Gli ultimi dati disponibili ci dicono che in Italia ci sono oltre 3,3 milioni di occupati in nero e il 38% del totale è presente nelle regioni del Sud

Questo esercito di "invisibili" ogni giorno si reca nei campi, nei cantieri edili, nelle fabbriche o nelle case degli italiani per prestare la propria attività lavorativa

QUANTO "FRUTTA" IL LAVORO IRREGOLARE - Pur essendo sconosciuti all'Inps, all'Inail e al fisco, gli effetti economici negativi che originano questi soggetti sono "devastanti". Essi, infatti, producono 78,7 miliardi di euro di valore aggiunto sommerso

QUANTO COSTA IL LAVORO IN NERO AL SUD - A fronte di poco più di 1.253.000 occupati irregolari (pari al 38% del totale nazionale), nel Sud il valore aggiunto generato dall'economia sommersa è pari a 26,8 miliardi di euro, che corrisponde al 34% del dato nazionale

LA SITUAZIONE AL SUD - Secondo l'ultima stima redatta dell'Istat e relativa al 1 gennaio 2018, in Calabria il tasso di irregolarità è pari al 21,6% (136.400 irregolari), in Campania al 19,8% (370.900 lavoratori in nero), in Sicilia al 19,4% (296.300), in Puglia al 16,6% (229.200) e nel Lazio al 15,9% (428.200)

La media nazionale è pari al 13,1%

LA SITUAZIONE AL NORD - Le situazioni più virtuose, invece, si registrano nel Nordest. Se in Emilia Romagna il tasso di irregolarità è al 10,1% (216.200 irregolari), in Valle d'Aosta è al 9,3% (5.700), in Veneto al 9,1% (206.400) e nella Provincia autonoma di Bolzano si attesta al 9% (26.400)

L'IMPATTO DEL COVID - Ad avere un grande impatto sul fenomeno sarà proprio l’emergenza Covid: rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, nei primi sei mesi di quest'anno quasi tutti i principali indicatori economici del Paese sono preceduti dal segno meno