
Coronavirus, l'allarme Confesercenti: "A rischio 600mila imprese". Ecco le più colpite
Secondo l'analisi dell'associazione, sono 90mila le aziende che hanno chiuso per sempre i battenti a causa dell'emergenza sanitaria. I più colpiti dalla crisi sono i locali, i ristoranti e il settore turistico

L'allarme lanciato da Confesercenti è chiaro: le imprese italiane sono in forte crisi. Secondo un sondaggio effettuato insieme a Swg, ci sarebbero 90mila imprese già fallite a causa del coronavirus e altre 600mila a rischio
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I settori più colpiti, spiega l'associazione, sono quelli della ristorazione e del turismo, che durante la stagione estiva hanno sofferto maggiormente il calo delle entrate
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Le brutte notizie non finiscono qui, perché tra i dati allarmanti si aggiunge anche mezzo milione di imprese pronte a tagliare posti di lavoro - a tempo indeterminato e non - in questo autunno
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Il 7% delle attività commerciali, turistiche e di pubblico esercizio ha dichiarato a Confesercenti di essere fallito. E quasi un'attività su due non sa se riuscirà ad andare avanti nei prossimi mesi
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"Se le misure di sostegno messe in campo per il lavoro dipendente hanno frenato il crollo - ha dichiarato il segretario nazionale di Confesercenti Mauro Bussoni - si conferma, invece, come lo scudo protettivo a disposizione del lavoro autonomo e delle imprese non è bastato per ripararsi dai durissimi colpi inferti dalla crisi innescata dal Covid"
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"Ora bisogna fare presto con gli interventi a sostegno delle micro e piccole imprese, del commercio e degli esercizi pubblici e turistici, i settori più colpiti in assoluto - ha proseguito Bussoni -. Ogni impresa che chiude è una possibilità in meno di occupazione. Si tratta di un tessuto economico che garantisce ricchezza, posti di lavoro, servizi e vivibilità delle nostre città e che rischia di essere spazzato via per sempre se non si inverte la rotta al più presto"
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Bar, locali e ristoranti temono soprattutto l'arrivo dell'autunno, quando i dehors (ossia gli spazi esterni con tavolini e sedie) saranno inutilizzabili e bisognerà accogliere i clienti solo nelle sale interne, con meno posti a disposizione per il distanziamento
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"Il Covid non ha fatto altro che far emergere dei problemi già fortissimi per le imprese", da tempo noti ma "che sono rimasti irrisolti. Bisogna intervenire", ha spiegato la presidente di Confesercenti, Patrizia De Luise, alla trasmissione UnoMattina l'11 settembre

"Molte imprese hanno già iniziato a chiudere. Dobbiamo lavorare per portare tutte le imprese - che sono resilienti e che hanno cercato di trovare soluzioni - ai blocchi di partenza per quando finirà l’emergenza e potremo di nuovo ripartire", ha aggiunto De Luise

"La mancanza di turismo e il fatto che molte persone continuino a lavorare da casa sta mettendo in seria difficoltà il comparto della ristorazione", ha sottolineato il presidente di Fiepet Confesercenti Giancarlo Banchieri

"A fronte di costi che rimangono invariati e ricavi che diminuiscono fortemente c'è la necessità assoluta di diminuire la struttura dei costi: chiediamo un intervento importante sugli affitti e un abbassamento del costo del lavoro", ha aggiunto Banchieri

