
Bonus prima casa, le agevolazioni fiscali sono prorogate: i requisiti e i nuovi termini
Nella sospensione degli adempimenti disposta dalla normativa sull’emergenza Coronavirus rientra la vendita dell’immobile anche se è scaduto l’anno dalla data di acquisto. Chi può beneficiare del bonus e cosa sapere

Tra le norme sull’emergenza Covid-19 c’è anche la proroga della agevolazioni fiscali del bonus prima casa
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La vendita dell’immobile rientra infatti tra le sospensioni disposte a seguito della pandemia. Il bonus prima casa prevedeva che, per non perdere le agevolazioni fiscali, si potesse rivendere l’abitazione per il riacquisto di una “seconda prima casa” entro un anno dalla vendita dell’appartamento che aveva usufruito del bonus
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La decadenza dai benefici scattava, invece, se la prima casa veniva venduta nei primi cinque anni dalla data di acquisto, a meno che non si ricomprasse un altro immobile entro un anno dalla rivendita e con i requisiti prima casa
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Oppure, viceversa, si perdeva il diritto al bonus se l’immobile già in possesso non veniva venduto entro un anno dall’acquisto di quello nuovo
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Se i requisiti, una volta ottenuta l’agevolazione, venissero meno, l’Agenzia delle Entrate recupererà le imposte dovute con una sanzione del 30% sulla differenza tra quanto pagato con il bonus e quanto calcolato con la tassazione ordinaria

Durante questo periodo, non decorrono i termini per la rivendita dell’immobile entro 12 mesi dall’acquisto della seconda prima casa

L’Agenzia delle Entrate ha sottolineato che “tra i termini oggetto di sospensione, è compreso il termine di 1 anno entro il quale il contribuente che abbia acquistato un immobile da adibire ad abitazione principale, deve procedere alla vendita dell’abitazione ancora in suo possesso, purché quest’ultima sia stata, a sua volta, acquistata usufruendo dei benefici prima casa”