Coronavirus, piano Colao per la riapertura: cosa ne pensano gli esperti

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Economisti e rappresentanti del mondo produttivo stanno intervenendo a commentare le 102 idee elaborate dal comitato guidato dall’ex ad di Vodafone. Marenzi (Sky Tg24): “La fattibilità dipende da coperture e volontà politica”. Marchesini (Confindustria): “Singolare che nella task force non ci fosse alcun esponente del mondo delle imprese”

Vittorio Colao ha presentato il suo rapporto finale per il rilancio dell’Italia post-coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE - GRAFICHE) alla presidenza del Consiglio, ed esperti, economisti e rappresentanti delle categorie produttive stanno intervenendo a commentare le 102 idee messe sul piatto dal Comitato di esperti guidato dall’ex ad di Vodafone. Per Alessandro Marenzi, vicedirettore di Sky Tg24, la fattibilità delle proposte firmate da Colao dipende da un lato dalle coperture, che non sono indicate, e dall’altro dalla volontà politica di risolvere o meno quelli che spesso sono problemi atavici del Paese. Il vicepresidente di Confindustria Maurizio Marchesini ha invece definito “singolare” che nella task force “non ci fosse alcun esponente del mondo delle imprese”.

Marenzi (Sky Tg24): “Libro dei sogni o dei bisogni del Paese?”

“Il piano Colao non ha coperture, non è come una legge di bilancio dove dopo ogni proposta c’è scritto quanto costa e dove si prendono i soldi. La parola ‘investire’ compare più di 70 volte nel documento, ma non sappiamo né come né quando né a quali condizioni arriveranno questi investimenti. Su questo c’è incertezza”, spiega il vicedirettore di Sky Tg24 Marenzi. Per quanto riguarda invece i contenuti, secondo Marenzi “ci si deve chiedere se questo piano è un libro dei sogni o dei bisogni del Paese: spesso le due cose coincidono, ma bisogna vedere cosa si riesce a fare”. Tra le 102 idee di Colao, prosegue Marenzi, ce ne sono di gradite a entrambe le parti: “Si propone di spingere sull’economia circolare, tema che piace molto al Movimento 5 Stelle, ma anche di sospendere il decreto Dignità per assumere senza restrizioni. Alla fine la sintesi sarà politica”. La fattibilità, però, secondo Marenzi si scontrerà anche con una certa “inerzia” che caratterizza alcuni problemi annosi dell’Italia e contro la regionalizzazione dei poteri che “ci ha fatto passare dallo statalismo allo staterellismo”.

D’Incà: “Alcune indicazioni già presenti del decreto Rilancio”

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, a Sky Tg24 ha spiegato che nel piano di Colao “ci sono cose importanti come i pagamenti dei debiti delle Pubbliche amministrazioni, la liquidità nei confronti delle aziende, il rilancio delle startup innovative nel nostro Paese e l’utilizzo dei sistemi digitali per il pagamento. C'è tanta voglia di portare meritocrazia e far crescere il nostro Paese, poi la politica deciderà su quali temi puntare maggiormente e quali decidere che non fanno parte del programma di governo”. Una parte di queste indicazioni, ha detto D’Incà, “sono già state inserite all’interno del decreto Rilancio” (LO SPECIALE). Le proposte del Comitato di esperti secondo il ministro sono “un tassello di studio importante per tutti i ministri, dall’altra parte vi sarà un altro strumento importante su cui vogliamo fare affidamento per incontrare le parti sociali, le confederazioni, le imprese, le migliori menti del nostro Paese, agli Stati Generali”.

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Provenzano: “È l’avvio di un percorso, anche se Sud non tanto presente”

Sempre ai microfoni di Sky Tg24 è intervenuto sull’argomento un altro esponente del governo, il ministro per il Sud Provenzano. “Credo che sia l’avvio di un percorso importante per il nostro Paese, che il governo deve affrontare provando a coinvolgere il massimo della partecipazione possibile a partire dalle forze produttive alle forze del mondo del lavoro”. Il ministro ha però sottolineato che “il Mezzogiorno non è così tanto presente”, ma ha aggiunto che alcuni punti inclusi nel programma, a partire dalla parte sullo sviluppo sostenibile e sulla parità di genere, “riguardano proprio le prospettive di sviluppo del Sud” (VIDEO).

Marchesini (Confindustria): “È come dire che tutti vogliamo la pace nel mondo”

In un’intervista a La Stampa, sul tema è intervenuto anche il vicepresidente di Confindustria, Maurizio Marchesini. Secondo lui “dopo la crisi dovremo acquisire maggiore attenzione al digitale, alla sanità e al rapporto cittadino-pubblica amministrazione” e per farlo “occorre un piano, una politica di sviluppo, è questo che chiediamo e ci aspettiamo dal governo”. Il piano Colao non sembra aver soddisfatto queste aspettative, secondo il vicepresidente degli industriali: “Trovo un po' singolare che una task force che deve elaborare un piano di ripresa non abbia al suo interno nessun esponente del mondo delle imprese, è curioso”, ha detto Marchesini, che invece sui contenuti del documento sostiene che “è ovvio che siamo tutti d’accordo, è come dire che tutti vogliamo la pace nel mondo”.

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Fortuna (Università Niccolò Cusano): “Cosa si aspetta a partire?”

Secondo Fabio Fortuna, economista e rettore dell’Università Niccolò Cusano, intervistato sul piano Colao da Radio Cusano Campus, non si deve perdere altro tempo. “Questo piano indica delle linee importanti, ma cosa si aspetta a partire? Le riforme necessarie vanno fatte subito: sburocratizzare, modernizzare la Pa, effettuare grandi interventi di digitalizzazione, fare la riforma fiscale, dare liquidità alle piccole e medie imprese. Sono anni che sentiamo parlare di queste cose, ma non vengono realizzate. La complessità deve essere risolta con la semplicità, la chiarezza di idee e l’efficacia degli interventi”, ha spiegato l’esperto.

Alemanno (Istituto nazionale tributaristi): “Semplificare la compensazione dei crediti”

Dall’associazione che rappresenta i tributaristi arriva l’auspicio per una semplificazione della compensazione dei crediti. “Basterebbe dare un’occhiata alle modalità di richiesta dei vari bonus e contributi normati dal governo, dalle Regioni o dalle camere di commercio per capire la distanza che oggi esiste tra digitale e semplificazione. Eppure utilizzando gli strumenti già esistenti si potrebbe già rendere tutto più agevole”, ha commentato il presidente dell’Istituto nazionale tributaristi Riccardo Alemanno. “Sulla proroga delle imposte da dichiarazione dei redditi - prosegue Alemanno - il ministero dell’Economia avrebbe già dovuto intervenire con nuova scadenza a settembre, invece c'è il silenzio più assoluto da tutto il governo. Spero almeno che l’indicazione di Colao serva a smuovere qualcosa”.

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