Coronavirus, in Italia occhi sul turismo: le iniziative per ripartire

Economia

Secondo l’Agenzia Nazionale del Turismo, tra calo della spesa in entrata dall’estero e contrazione dei consumi interni, si tornerà ai livelli pre-pandemia solo nel 2023. Il ministro Franceschini ha chiesto aiuto all’Ue

Quasi 20 miliardi di euro di calo nella spesa turistica in entrata dall’estero, che si sommano ai 46 miliardi persi provenienti dai visitatori interni. Per i pernottamenti internazionali si prevede una contrazione di 102 milioni, con gli hotel a 3 e 4 stelle che hanno già visto andare in fumo circa 2,5 miliardi di fatturato. Per il turismo, settore che in Italia vale il 13% del Pil, a causa dell’epidemia di coronavirus (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - GRAFICHE) il 2020 sarà un anno di profonda crisi (LO SPECIALE VACANZE IN ITALIA).

La fotografia dell'Enit

I dati sono quelli elaborati dall’Ufficio studi di Enit, l’Agenzia Nazionale del Turismo, e fotografano la riduzione del giro d’affari prevista per l’anno in corso rispetto al 2019: il primo trimestre del 2020 è stato salvato dai mesi di gennaio e febbraio, ancora in crescita, ma per l’estate le prenotazioni sono in stallo. Le prenotazioni confermate fino al 12 aprile per l'estate 2020 vedono il turismo italiano "resistente" nonostante un calo del -57,5% dal persistere del Covid-19. Una situazione che, a fine aprile, ha spinto il ministro dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschini a chiedere all’Europa che venga creato un “Fondo europeo speciale per il turismo”. Tuttavia il mondo ha ancora voglia di Italia, lo dimostrano "i 162 milioni di interazioni sul tema del turismo nello Stivale" registrate da Enit sui social network tra il 18 marzo e il 16 aprile. E anche a livello locale sono diverse le iniziative di pubbliche amministrazioni, operatori turistici e stabilimenti balneari per cercare di salvare la stagione, pur nel rispetto delle regole di sicurezza (LE TAPPE DELL'EPIDEMIA - LE FOTO SIMBOLO - IL CALENDARIO DELLE RIAPERTURE).

Gli scenari e la ripresa 

I dati mostrano come, tra le 10 principali destinazioni turistiche europee, l’Italia sia quella che, in percentuale, subirà il danno economico più rilevante. L’impatto maggiore per l’Italia è quello dovuto al calo degli arrivi dai mercati a lungo raggio (dal -50% al -79%), seguiti dal medio raggio (Paesi emergenti europei, dal -44% al -70%) e dal corto raggio (Europa occidentale, dal -39% al -69%). Gli impatti negativi della pandemia durerebbero in totale 8 mesi, cioè fino alla fine di ottobre 2020. Gli arrivi totali tornerebbero ai livelli del 2019 solo nel 2023: circa il 50% della ripresa dal declino del 2020 avrebbe luogo nel 2021 e il 25% ciascuno nel 2022 e nel 2023. Nello scenario “al rialzo”, invece, gli arrivi totali in Italia tornerebbero vicino ai livelli pre-pandemia nel 2022 e li supererebbero del +6% nel 2023. Infine, nello scenario “sotto le aspettative di base” gli arrivi complessivi non recupererebbero i livelli dell'anno scorso fino al di là del 2023, anno in cui resterebbero comunque inferiori del 10% rispetto al 2019.

Franceschini: da Ue liquidità e coordinamento

“Il settore del turismo sta vivendo una crisi senza precedenti" ha detto il ministro Franceschini. "L’Europa deve adottare rapidamente misure straordinarie da affiancare a quelle nazionali, che da sole non bastano”, ha sottolineato, proponendo la creazione di un fondo ad hoc ma anche che una quota significativa del Recovery Fund sia destinata al comparto. Oltre alla “forte iniezione di liquidità”, Franceschini ha chiesto anche “un’azione di coordinamento europeo per gestire la ripresa delle attività, la mobilità delle persone e gli aspetti legati alla salute degli operatori e dei turisti. È essenziale scongiurare le tentazioni di alcuni Paesi di agire autonomamente, a proprio vantaggio, su decisioni fondamentali come la libera circolazione delle persone tra Paesi”. 

Il portale che aggrega le offerte

In questo scenario, alcuni operatori del settore si stanno attrezzando per favorire la ripartenza. Tra le iniziative nate nelle settimane di lockdown c’è “Quando Sarà Passato”, portale che pubblica inviti, offerte e segnalazioni in modo da dare visibilità alle imprese aiutando anche le persone a tornare a progettare le proprie vacanze. Nei primi 6 giorni di vita - come hanno fatto sapere i promotori del sito - il portale ha ricevuto oltre 100 richieste di adesione da tutta Italia. La sezione “Vacanze italiane” aggrega le offerte di alberghi, b&b, campeggi e residenze private, mentre la sezione “I luoghi dell’anima”, dedicata al turismo sostenibile e realizzata in collaborazione con Legambiente Turismo, raccoglie tutte le proposte di ospitalità ecosostenibile, mobilità dolce, riscoperta di borghi antichi, meditazione e immersione nella natura.

Le app per prenotare i posti in spiaggia

In Abruzzo, invece, la Regione e i titolari degli stabilimenti balneari, per i quali la pandemia comporterà una drastica riduzione degli ombrelloni, hanno pensato di farsi aiutare dalla tecnologia per superare le difficoltà. Come ha spiegato l’assessore regionale al Turismo, Mauro Febbo, la Regione ha predisposto “un piano per consentire ai cittadini di frequentare le spiagge libere nel rispetto del distanziamento sociale” e di questo piano fa parte un’applicazione attraverso cui prenotare il proprio posto in spiaggia. La piattaforma digitale sarà gestita dalla Regione in collaborazione con i titolari degli stabilimenti balneari. “Le spiagge libere saranno attrezzate con ombrelloni, lettini e sdraio, e per accedervi sarà necessario prenotarsi - ha spiegato l'assessore regionale -. Il costo, a prezzo calmierato, sarà a carico della Regione, che lo concorderà con i balneari”.

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