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Cannabis light, con il nuovo Decreto Sicurezza in Italia è illegale coltivarla e venderla

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I titoli di Sky Tg24 del 15 aprile, edizione delle 13
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I titoli di Sky Tg24 del 15 aprile, edizione delle 13
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Consentita la produzione di infiorescenze contenenti Cbd solo se destinate al "florovivaismo professionale", vietandone ogni altro uso. Gli shop e le aziende agricole rischiano una denuncia per produzione o cessione di stupefacenti e 30mila posti di lavoro sarebbero a rischio

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Un comparto che conta un giro d'affari da mezzo miliardo e dà lavoro in pianta stabile a 10mila persone (che diventano 30mila durante i picchi stagionali). Quella della Cannabis light è una filiera fortemente preoccupata dalla recente approvazione del decreto-legge sulla sicurezza. L'articolo 18 consente ora la produzione di infiorescenze contenenti Cbd solo se destinate al "florovivaismo professionale", vietandone ogni altro uso, dal commercio alla lavorazione, dalla detenzione alla vendita. Dopo l'emanazione da parte del Presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, entro 60 giorni il Parlamento dovrà convertire il decreto legge in legge.

Associazioni di settore sul piede di guerra

Il provvedimento, approvato nella serata di venerdì 4 aprile, è entrato in vigore sabato 12. Da poco più di 72 ore, dunque, gli agricoltori che coltivano la canapa sativa per la produzione di cannabis light e i commercianti che la vendono nei negozi rischiano sequestri e denunce per violazione del testo unico stupefacenti. In caso di provvedimenti singoli, come i sequestri, i commercianti possono fare ricorso al tribunale amministrativo regionale (TAR) mentre in caso di misure cautelari gli avvocati possono presentare un ricorso al tribunale del Riesame. Le associazioni di settore sono sul piede di guerra: "Equiparare l'uso delle infiorescenze della canapa a quello di sostanze illegali, anche in assenza di uso ricreativo, è una misura irragionevole", dice Ettore Prandini, presidente Coldiretti.

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Federcanapa: "Situazione grave"

“La situazione è molto grave - sottolinea Beppe Croce, presidente di Federcanapa -. Le normative europee sono molto chiare e ci sono state diverse sentenze che hanno dato ragione ai produttori. In questo modo il governo non fa altro che lasciare il monopolio della cannabis light al settore farmaceutico e alle multinazionali del tabacco, perché questo è un mercato che continuerà a esistere. Gli italiani potranno continuare a comprare prodotti a base di CBD dall’estero, come consentono le norme comunitarie. Il governo sta solo tagliando fuori gli imprenditori italiani”. 

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