Coronavirus, ancora qualche problema al sito Inps. Loy: "Tilt era prevedibile".

Economia

Per il presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'istituto, il blocco della pagina era probabile dato l'elevato numero di accessi. Intanto il sito è tornato a funzionare, ma restano alcune difficoltà. Boccia: "Chiederemo conto a chi ha causato disservizio"

"Il sovraccarico registrato ieri dal sito Inps era prevedibile". Così Guglielmo Loy, presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'Inps, ha parlato del blocco della pagina nella giornata dell'1 aprile, primo giorno per l'invio delle richieste del bonus da 600 euro. Oggi il presidente dell'istituto Pasquale Tridico ha confermato a Sky tg24 l'ipotesi di un attacco hacker subito dal sito. Loy ha così commentato: "Non saprei, c'è un esposto alla polizia postale e faranno indagini, vedremo". Intanto, il sito dell'Inps è tornato a funzionare, anche se vengono segnalate ancora alcune difficoltà. La ministra del lavoro, Nunzia Catalfo, assicura: "Il sito regge". Mentre il ministro per gli affari regionali Franceso Boccia afferma: "Chiederemo conto a chi ha causato il disservizio" (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE). 

I disservizi sul sito

Il 2 aprile il sito Inps è tornato a funzionare con entrate scaglionate per patronati e consulenti dalle 8.00 alle 16.00 e per i cittadini dalle 16.00 alle 23.59. L'Inca Cgil, patronato del sindacato, ha fatto sapere che al momento non ci sono problemi di accesso, ma arrivano invece segnalazioni di cittadini che non riescono a entrare in MyInps o una volta entrati si trovano di nuovo davanti le schermate con le identità di altri utenti. "Mi dispiace molto, ha collassato il sistema Inps, le cause le stanno verificando. Mi metto nei panni di chi ha passato una giornata davanti al computer, chiederemo conto a chi ha causato questo disservizio, ma tutti avranno ciò che gli spetta. E non c'è niente di cui vergognarsi nel chiedere gli aiuti, dovremo vergognarci noi se non troveremo strumenti per aiutare tutti”, commenta il ministro Francesco Boccia a L'Aria che Tira su La7.

Loy: "C'è stato un assalto al sito"

"Sicuramente - ha evidenziato il presidente del Consiglio di vigilanza dell'Inps - c'è stato un assalto da parte degli utenti, che si poteva immaginare. È stato fatto un provvedimento rivolto da 3 a 10 milioni di italiani ma la struttura è la stessa. All'origine vi è l'errore di una norma di legge che non ha calcolato l'effetto operativo: se l'istituto non ha potuto investire, il legislatore lo deve sapere e l'istituto aveva il dovere di segnalarlo" (I CONTAGI IN ITALIALA MAPPA GLOBALE DEL CONTAGIO).

"Se 600 euro assegnati senza criteri, vale la cronologia"

Per Loy, senza dei criteri selettivi per l'assegnazione dei 600 euro, "non può che valere la cronologia nella lavorazione della pratica", ossia che ricevano il bonus i primi che hanno fatto domanda perché "secondo la norma, una volta finite le risorse l'Inps sospenderà i pagamenti e poi il legislatore deciderà se rifinanziare la misura". Di conseguenza, il presidente del Consiglio di vigilanza ha osservato che evidentemente "tutti hanno cominciato a caricare la domanda dalla mezzanotte", creando un eccessivo numero di accessi al sito contemporaneamente. "Se la copertura fosse stata al 100% si poteva fare un accesso scaglionato - ha continuato - altrimenti inevitabilmente vale la cronologia della domanda".

"80% delle domande arrivano tramite intermediari"

Un altro problema dell'Inps è stato, sempre secondo Loy, che l'istituto ha fatto una campagna in cui invitava gli utenti a rivolgersi direttamente all'istituto tramite il sito, l'app o il numero verde, mentre "l'80% delle pratiche arrivano attraverso intermediari che hanno un inoltro differente". Rispetto a questa prassi, solo il 5% delle domande sarebbe passato dai patronati e circa il 90% dal sito.

"In genere si hanno 500 milioni di accessi annui"

"Nella situazione normale - ha segnalato Loy - ci sono in media 500 milioni di accessi annui al sito dell'Inps, dividendo per le giornate lavorative (270) si ha una media giornaliera di 1,8-1,9 milione di accessi; se ieri hanno caricato 300 mila domande vuol dire che ha provato ad accedere almeno 1 milione di persone. Quindi il traffico è quasi raddoppiato. È inevitabile che il sistema rischi di andare in tilt".

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