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Lettera all’Ue: niente tagli al welfare, ok a flat tax. Mercoledì la risposta di Bruxelles

Economia

Venerdì sera Tria ha inviato la risposta ai rilievi sul debito. Dalla Commissione fanno sapere che le conclusioni sul contenuto "finiranno nell'analisi complessiva" del bilancio italiano che sarà pubblicato mercoledì prossimo assieme alle raccomandazioni economiche

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Arriveranno mercoledì le conclusioni della Commissione europea sulla lettera che il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, ha inviato venerdì sera al vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, e al commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, in risposta ai rilievi sollevati sul debito. Dopo il caos della bozza circolata nel pomeriggio e poi smentita dal Mef e da Palazzo Chigi, si è appreso che nel testo è saltato il riferimento ai tagli al welfare, a reddito di cittadinanza e quota 100 che era contenuto nel documento poi smentito. Resta, anche se più sfumato, il riferimento alla flat tax "nel rispetto degli obiettivi di riduzione del disavanzo”, e si indica che "il governo sta elaborando un programma complessivo di revisione della spesa corrente comprimibile e delle entrate, anche tributarie". (UN ANNO DI GOVERNO CONTE - FOTOSTORIA)

Mercoledì le conclusioni e le raccomandazioni

Un portavoce ha fatto sapere che la Commissione Ue ha ricevuto la lettera di risposta dell'Italia ai rilievi sul debito, e ne ha cominciato l'analisi. Le conclusioni sul contenuto "finiranno nell'analisi complessiva" del bilancio italiano, ovvero il rapporto sul debito, che sarà pubblicato mercoledì prossimo assieme alle raccomandazioni economiche.

“Il disavanzo 2019 sarà minore di quanto prospettato”

La lettera di quattro pagine è accompagnata da un documento di oltre 50 pagine in cui si esaminano i fattori rilevanti che influenzano l'andamento del debito pubblico in Italia. Il disavanzo 2019, sottolinea Tria nella missiva, "sarà minore di quanto prospettato nelle ultime previsioni" perché "l'andamento dell'economia e il gettito fiscale hanno finora superato le previsioni del Programma di stabilità". Inoltre, "le entrate non tributarie sembrano superare le previsioni e l'utilizzo delle nuove politiche di welfare è finora inferiore alle stime sottostanti alla legge di bilancio per il 2019. Di conseguenza il disavanzo dovrebbe attestarsi significativamente al di sotto delle previsioni della Commissione e le variazioni del saldo strutturale dovrebbe essere conforme al Patto di stabilità e crescita anche sulla base della stima di output gap della Commissione".

“Il governo ha seguito un approccio prudente e responsabile"

Scrive ancora Tria: "Concordiamo circa la necessità di conseguire un avanzo primario di bilancio più elevato, per riportare il rapporto debito pil su un percorso chiaramente discendente". Nella lettera il ministro dell'Economia invoca poi "lo spirito di collaborazione che ha consentito di raggiungere l'accordo dello scorso dicembre" e sottolinea che per il 2018, "sebbene le condizioni macroeconomiche non abbiano consentito all'Italia di soddisfare gli sfidanti requisiti della Regola di riduzione del debito", il governo "abbia seguito un approccio prudente e responsabile".

Il giallo delle anticipazioni smentite

La lettera è arrivata arriva al termine di una giornata di caos. Nel pomeriggio era comparso un testo, arrivato alla stampa per via parlamentare, che parlava di tagli al welfare e che aveva provocato il malcontento del M5s e del vicepremier Luigi Di Maio che, su Facebook, ha detto: "Non ho avuto ancora il piacere di leggere la lettera preparata dal ministro Tria all'Unione Europea ma apprendo che prevede tagli alla spesa sociale, alla Sanità, a Quota 100, al Reddito di Cittadinanza. Ma stiamo scherzando? Lo dico chiaramente: al governo Monti non si torna. Basta austerità, basta tagli, di altre politiche lacrime e sangue non se ne parla. Non esiste!". Poi è arrivata la smentita del ministero dell'Economia e in seguito quella del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha annunciato di aver ricevuto una lettera diversa e che si ricorrerà anche alla via giudiziaria contro la diffusione di testi "fake".