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Dazi, scattano le tariffe cinesi su 60 miliardi di prodotti Usa

Economia
(Getty Images)

In vigore l’aumento dal 10% al 20%-25% sulle merci importate dagli Usa alla Cina. La misura fa seguito a quella voluta da Trump su 200 miliardi di beni made in China. Dopo la bocciatura alla costruzione del muro, il tycoon annuncia dal 10 giugno dazi per il Messico

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Scattano oggi i dazi della Cina su 60 miliardi di dollari di importazioni made in Usa, in risposta alle tariffe al 25% decise dalla Casa Bianca su prodotti cinesi per 200 miliardi di dollari. Ma per Trump il fronte delle sanzioni si allarga anche al Messico: il presidente Usa ha infatti minacciato dazi su tutto il made in Mexico per costringere il Paese a frenare l’immigrazione verso gli Stati Uniti.

I dazi cinesi

Pechino aveva annunciato i dazi lo scorso 13 maggio, dopo l’entrata in vigore tre giorni prima di quelli statunitensi. “L’accordo era quasi fatto e avete fatto un passo indietro. Evitate ritorsioni, o sarà solo peggio", aveva avvertito Trump, ottenendo però da parte della Cina l’annuncio delle tariffe: a partire da oggi i dazi su una serie di prodotti americani saliranno al 20 o al 25% dall'attuale 10%.

Trump: “Il Messico si è approfittato di noi per decenni”

Il presidente Usa però ha deciso di usare l’arma dei dazi anche per far fronte a un altro dei suoi capisaldi, l’immigrazione dal Messico. Il tycoon, ieri, ha annunciato a sorpresa tariffe su tutto il Made in Mexico che entra negli Stati Uniti: i dazi scattano il 10 giugno e sono inizialmente fissati al 5%. Ma - avverte Trump - saliranno gradualmente fino al 25% in ottobre e resteranno a tale livello fino a quando la crisi non sarà risolta. Una mossa arrivata dopo la bocciatura in tribunale della richiesta dell'amministrazione Trump di avviare i lavori di costruzione del muro a El Paso, in Texas, e a Yuma, in Arizona. "Il Messico si è approfittato di noi per decenni. Ora agisca'', ha detto il presidente, spiegando che le tariffe puntano a mettere fine agli arrivi di immigrati illegali ma anche a fermare il flusso della droga. Dura la reazione della speaker della Camera Nancy Pelosi: "Ancora una volta, il presidente semina il caos alla frontiera invece di fornire soluzioni ai lavoratori e ai consumatori americani. Ha dimostrato un’ignoranza ancora più profonda dell'incoscienza dei suoi atti minacciando di imporre tariffe doganali al Messico".