Reddito di Cittadinanza, al via dal 6 marzo: ecco come fare domanda

Economia

Online, nei Caf o negli uffici postali: da domani sarà possibile inoltrare le prime richieste per il sussidio che dovrebbe arrivare, però, a maggio. Poste consiglia: "Venite in ordine alfabetico". Per l’Istat, un terzo dei beneficiari avrà l'obbligo di cercare lavoro

È iniziato il conto alla rovescia finale per la presentazione delle domande per il reddito di cittadinanza (COS'ÈIL MODULOI NUMERI). Da domani, mercoledì 6 marzo, si potranno infatti presentare le prime richieste della nuova misura di contrasto alla povertà. Chi farà domanda tra il 6 e il 31 marzo dovrebbe ricevere una risposta dall’Inps tra il 26 e il 30 aprile: se la domanda sarà accolta, a maggio partirà il pagamento. Il Decretone che attua il sussidio, infatti, prevede che questo arrivi il mese successivo a quello della richiesta, ma in fase di prima applicazione ci potrà essere un breve slittamento nell'accredito, come ipotizza la Consulta dei Caf. Per evitare assembramenti, Poste italiane suggerisce dei "turni" in base all'ordine alfabetico per presentarsi agli sportelli.

Le tappe per ottenerlo

Secondo i Caf, l'Inps dovrebbe inviare le prime risposte (domanda accolta o respinta) per mail o sms ai richiedenti a partire dal 26 aprile (che è un venerdì). Subito dopo (ci dovrebbero volere 3-4 giorni) dovrebbe arrivare la comunicazione di Poste via mail o sms con l'appuntamento per la consegna del Pin e della carta sulla quale sarà accreditato l'importo dovuto del reddito. Il decretone fissa infatti in 10 giorni lavorativi il tempo per l'invio delle domande tra Poste o Caf a Inps. E poi in un periodo tra 5 e 30 giorni quello a disposizione di Inps per verificare i requisiti e dare l'ok finale. I Caf comunque pur dicendosi "pronti" al grande afflusso, atteso già nei primi giorni, hanno rivolto un appello ai possibili utenti chiedendo di non presentarsi tutti negli uffici il 6 marzo dato che c'è tempo fino a fine mese per presentare le domande per aprile.

I calendari di Poste Italiane

Per cercare di evitare l’assembramento, Poste ha affisso nei propri uffici calendari divisi per lettera: domani i cognomi con A e B, il 13 marzo tra S e Z. Il meccanismo, ha spiegato l'ad di Postepay Marco Siracusano, "è uno strumento pensato per dare un beneficio al cittadino, che può scaglionare la sua andata all'ufficio postale" senza "affollarsi il primo giorno". Si tratta di una suddivisione in una decina di giorni che però è appunto 'suggerita' per rendere più fluido un afflusso che nel primo giorno sarà "sicuramente straordinario". Ma se anche qualcuno dovesse presentarsi in un giorno diverso, non verrà rifiutato. "I Caf sono pronti - ha detto uno dei coordinatori della Consulta, Mauro Soldini - a dare informazioni, orientamento e assistenza e anche ad ammonire i cittadini sui rischi", visto che "ci sono cose da autocertificare". Ricordano che le pratiche sono gratuite e di "segnalare" gli eventuali casi di richiesta di denaro per la domanda.

Istat: Obbligo lavoro per un terzo beneficiari

Istat, intanto, calcola che circa un terzo dei beneficiari del reddito avrà l'obbligo di sottoscrivere il Patto per il Lavoro. Su una platea complessiva di 2,7 milioni di individui, si tratta di 897mila persone, oltre la metà tra i 45 e i 64 anni: circa 600mila hanno la licenza media o nessun titolo di studio. In prevalenza si tratta di disoccupati (492mila) e casalinghe (373mila). Gli extracomunitari sono circa 100mila.

Come e chi può fare richiesta

Da mercoledì 6 quindi sarà possibile fare domanda o nelle sedi dei Caf, o online sul sito del Reddito di cittadinanza se si è in possesso dell'identità digitale Spid, o negli uffici postali compilando il modulo Inps. Potranno chiedere il reddito i cittadini italiani o comunitari e gli extracomunitari con permesso di lungo soggiorno residenti in Italia da 10 anni di cui gli ultimi 2 in via continuativa che abbiano un reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui moltiplicato per la scala di equivalenza (al massimo 2,1 nel caso di famiglia numerosa). La soglia del reddito è elevata a 9.360 euro nei casi in cui il nucleo familiare risieda in una abitazione in affitto. Il beneficio che si ottiene è un'integrazione del reddito familiare. Per poter fare domanda di Reddito bisogna avere un Isee, indicatore della situazione economica, aggiornato (quindi bisogna aver già presentato la Dsu, dichiarazione sostitutiva unica). Oltre all'acquisto di beni e servizi di base, la card del reddito consentirà di effettuare prelievi di contante entro un limite mensile non superiore a 100 euro per i nuclei familiari composti da un singolo individuo (incrementata in base al numero di componenti). È vietato usare la card per giochi che prevedono vincite in denaro. È prevista la decadenza dal beneficio nel caso non si faccia la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, non si partecipi alle eventuali iniziative di formazione o si rifiuti un'offerta di lavoro congrua. Nel caso si scopra che sono state presentate dichiarazioni o documenti falsi il beneficiario è punibile con una pena da due a sei anni di reclusione. Sarà inoltre richiesta la restituzione di quanto indebitamente percepito.

I nodi ancora da sciogliere

Ma sull’erogazione del sussidio restano alcuni nodi aperti. Nel corso dell'esame alla Camera del Decretone – da convertire in legge entro il 28 marzo – potrebbero esserci modifiche tali da costringere Inps a ristampare tutti i moduli per la richiesta del reddito. In più, non è chiaro cosa accadrebbe nel caso di ricorsi per domande rifiutate. Ed è poi ancora in alto mare la parte della misura sull'inserimento al lavoro del beneficiario del reddito. Le Regioni continuano a esprimere contrarietà all'assunzione dei circa 6.000 navigator con contratti di collaborazione ad Anpal servizi senza prima avere definito, con una intesa Stato-Regioni, il ruolo di questi tutor. Sottolineano che manca ancora l'autorizzazione a bandire i concorsi per le assunzioni a tempo indeterminato già previste e fanno sapere che il tema sarà nell'agenda della prossima conferenza delle Regioni, prevista per giovedì 7. Anche i sindacati nell'audizione di ieri alla Camera sul Decretone hanno annunciato una richiesta di incontro sulle politiche attive a partire dai concorsi per le assunzioni a tempo indeterminato nei centri per l'impiego. Il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio li ha convocati per il 13.

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