
Val di Susa, corteo No Tav: gruppo manifestanti apre cancellata ed entra nella zona rossa
Dimostranti incappucciati hanno aperto un varco nello sbarramento sul sentiero verso Chiomonte violando la zona rossa del cantiere della Torino-Lione. Bombe carta contro agenti. 48 denunciati. Oggi la lettera dell'Italia all'Ue: "Avanti con i lavori". FOTO - LIVEBLOG

In Val di Susa è il giorno del corteo dei No Tav verso il cantiere di Chiomonte. Un gruppo di manifestanti ha aperto un varco nella pesante cancellata che sbarrava la strada verso il cantiere della Torino-Lione. Un gruppo di dimostranti ha oltrepassato la barriera
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Tra coloro che hanno forzato la cancellata ci sono dimostranti incappucciati. Ogni tanto sono stati lanciati sassi oltre la barriera
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Alcuni No Tav hanno cercato di aggirare dall'alto la cancellata posta dalle forze dell'ordine lungo il sentiero Gallo-Romano che conduce al cantiere della Torino-Lione. Le forze dell'ordine hanno risposto col lancio di alcuni lacrimogeni
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Forzando la cancellata, i No Tav hanno così violato la zona rossa intorno al cantiere di Chiomonte, una fascia di rispetto tra boschi, prati, sentieri e strade carrozzabili in cui è vietato mettere piede
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I No Tav sono quindi arrivati sul ponte in prossimità del fiume Clarea e hanno proseguito verso il cantiere
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Giunti quasi in prossimità delle reti, la polizia ha effettuato un secondo lancio di lacrimogeni
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Il corteo No Tav si è poi suddiviso in due tronconi. Circa 300 dimostranti si sono fermati all'altezza del ponte sul torrente Clarea, dove la strada è sbarrata da una grata Metallica e da un dispositivo di agenti di polizia in assetto antisommossa. Altri hanno imboccato un sentiero laterale con l'obiettivo di portarsi il più vicino possibile alle recinzioni del cantiere
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Oltre un centinaio di No Tav hanno raggiunto una zona a ridosso delle recinzioni del cantiere di Chiomonte, sotto il viadotto dell'autostrada Torino- Bardonecchia
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Dal fronte presidiato dalla polizia sono stati lanciati lacrimogeni per evitare tentativi di danneggiare le reti. Grossi petardi e bombe carta sono state lanciati verso le forze dell'ordine
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Sono in tutto 48 i manifestanti No Tav identificati e denunciati per le tensioni di oggi. La maggior parte sono attivisti del centro sociale torinese Askatasuna
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Secondo la Questura di Torino, tra loro c'è anche un leader nazionale del movimento No Tav che ha preso parte attiva alla demolizione del cancello
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Altri manifestanti verranno denunciati per avere violato la zona rossa, comunica la Questura
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Il ministro dell'Interno Salvini ha commentato: "46 denunciati, quasi tutti appartenenti ai centri sociali, per gli attacchi di oggi con bombe carta, cesoie, martelli e pietre al corteo No Tav, a cui si è risposto con l'uso di idranti e di circa 200 lacrimogeni. Grazie alle Forze dell'Ordine hanno evitato feriti (ad eccezione di un poliziotto) e incidenti gravi, garantendo a tutti libertà di manifestazione. Non ci sarà nessuna tolleranza per teppisti e delinquenti. La Tav si farà, indietro non si torna"
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I manifestanti, tra valsusini e attivisti dei centri sociali, si erano raccolti al presidio di Venaus e si erano messi in marcia verso l'abitato di Giaglione
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In mattinata gli esponenti del movimento No Tav avevano già annunciato che il forte acquazzone che si è scatenato sulla spianata della Val Cenischia, dove si svolge il festival Alta felicità dei No Tav, non avrebbe fermato il corteo
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Il programma del festival Alta felicità ha visto anche un incontro pubblico chiamato "Revolution: la parola ai gilet gialli" con interventi di membri del comitato di Parigi dei gilet gialli. Il dibattito è stato interrotto dal forte acquazzone
Tav, Italia conferma impegno con lettera all'Ue
Proprio oggi l'Italia ha inviato una lettera all'Ue in cui conferma l’intenzione di proseguire nella realizzazione della Tav. La lettera è firmata dal ministero dei Trasporti, ma senza la firma del titolare del dicastero Danilo Toninelli. Sulla missiva c'è il timbro della presidenza del Consiglio
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