
Dal 12 aprile 2019 apre al pubblico per la prima volta la prima reggia di Nerone sul Palatino. L'imperatore dedicò molto impegno alla realizzazione di questa sua dimora privata, i cui affreschi magnifici anticiparono per sfarzo gli ambienti della Domus Aurea (foto: Parco archeologico del Colosseo) -

Nota anche come Domus Transitoria, la residenza permetteva di "transitare" dal Palatino all'Esquilino. La sua riapertura al pubblico permetterà di costruire un itinerario di visita neroniano che si estenderà dal Colle Oppio al palatino (foto: Parco archeologico del Colosseo, foto Progetto Katatexilux) -

"Il progetto si inserisce nel programma del Parco archeologico del Colosseo di restituire ai visitatori luoghi e percorsi da tempo inaccessibili – spiega il direttore Alfonsina Russo, che aggiunge – Il visitatore toccherà con mano, tra reale e virtuale, il genio costruttivo dell'imperatore e le sperimentazioni da lui ricercate nelle decorazioni pittoriche e marmoree" (foto: Parco archeologico del Colosseo, foto Progetto Studio Lithos) -

Della prima reggia di Nerone al Palatino sono riconoscibili alcuni ambienti molto suggestivi, tra cui un ricco ninfeo di giochi d'acqua, incastonato tra forme architettoniche simili a una quinta teatrale (foto: Parco archeologico del Colosseo, foto Progetto Katatexilux) -

Tra i materiali utilizzati per la Domus Transitoria, spiccano le quattro specie marmoree predilette dall'imperatore Nerone: il porfido rosso, il porfido verde greco, il giallo antico e il pavonazzetto provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo (foto: Parco archeologico del Colosseo, foto Progetto Katatexilux) -

Le pareti, sontuosamente affrescate, sono riconducibili allo stile di Famulus o Fabullus, il pittore della Domus Aurea citato da Plinio. Parte dei reperti sono conservati nel vicino museo Palatino (foto: Parco archeologico del Colosseo) -

Qui vengono esposti e ritornano per la prima volta sul Palatino – dopo 300 anni e grazie a un importante prestito frutto di un accordo di collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli –, alcuni affreschi distaccati al momento della scoperta da un ambiente coperto con volta a botte: due grandi fregi e delle formelle (foto: Parco archeologico del Colosseo) -

Furono i Farnese a scoprire gli ambienti della reggia di Nerone nel Settecento, identificandoli erroneamente come i Bagni di Livia. Agli inizi del Novecento Giacomo Boni ne indagò l'origine con metodi scientifici e conservativi. Negli anni recenti questi ambienti sono stati al centro di un lungo lavoro di restauro e messa in sicurezza (foto: Parco archeologico del Colosseo) -

Tramite un'applicazione di luci specifica, per differenziare gli ambienti chiusi rispetto a quelli aperti, e tre installazioni multimediali, i visitatori potranno fare un salto nel passato e godere dell'atmosfera e dello sfarzo dei luoghi cari a Nerone (foto: Parco archeologico del Colosseo) -

La visita al monumento (ingresso contingentato per necessità di tutela) rientra nel nuovo biglietto Foro-Palatino Super di 16 euro, è valido un giorno e consente anche l'accesso al Museo Palatino e al Criptoportico neroniano, alle case di Augusto e di Livia, all’Aula Isiaca con la Loggia Mattei, al Tempio di Romolo, a Santa Maria Antiqua con l'Oratorio dei Quaranta Martiri e alla rampa di Domiziano. La reggia di Nerone sarà visitabile dal venerdì al lunedì (foto: Parco archeologico del Colosseo) -