Porte aperte ad Ercolano al restauro di un dipinto di Villa dei Papiri

Campania
Foto di archivio (ANSA)
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Fino al 5 febbraio visitatori e appassionati potranno assistere agli interventi sulla pittura murale datata 50-30 a.C., prima della sua partenza verso il Getty Museum di Malibù

Dal 28 gennaio fino al 5 febbraio si potrà assistere, presso il Parco archeologico di Ercolano in provincia di Napoli, al restauro di un dipinto murale datato 50-30 a.C, raffigurante un paesaggio architettonico proveniente dalla Villa dei Papiri. L’opera, in origine parte dell'ambiente oecus R della Villa dei Papiri, raffigurante delle architetture in prospettiva, è stata realizzata al momento della costruzione della Villa. Ha una lunghezza di circa 2,50 metri per 1,20 metri di altezza. Corrisponde all'incirca a un sesto dell'intero schema decorativo della parete. Quest'ultima prevedeva in origine una composizione architettonica molto articolata e complessa, arricchita da una serie di elementi decorativi accessori che ne accentuavano il carattere illusionistico.

Il laboratorio di restauro

Il laboratorio temporaneo è stato allestito, negli spazi riservati alla didattica dell'Antiquarium, prima della partenza del dipinto verso il Getty Museum di Malibù, dove dal 26 giugno al 28 ottobre 2019 sarà esposto in occasione della mostra 'Rediscovering the Villa dei Papiri'. Visitatori e appassionati potranno assistere agli interventi di restauro dal lunedì al venerdì dalle 12.00 alle 13.00. Troveranno a loro disposizione la restauratrice Elisabetta Canna che illustrerà il suo lavoro. L'iniziativa rientra nel programma del Parco Archeologico di Ercolano di inclusione del pubblico nei lavori di restauro e manutenzione del patrimonio archeologico dell'antica Ercolano.

Le parole del direttore del Parco Francesco Sirano

“Nel gioco di interno ed esterno - spiega il direttore del Parco Francesco Sirano - alcuni arredi preziosi attirano lo sguardo come lo splendido vaso di vetro pieno di frutti di fine estate, uva e melograno, posto in bella mostra su un'alzatina che ci aspetteremmo di trovare su una mensa di principe piuttosto che sulla mensola di una cornice”. Secondo Sirano nel dipinto “tutto sembra reale, con un suo peso e consistenza, ma nulla lo è: l'illusione è perfetta e possiamo solo immaginare il disorientamento del visitatore che, avendo attraversato il piccolo peristilio e l'atrio della Villa, in questo ambiente veniva proiettato in uno spazio architettonico completamente diverso da quello che si era lasciato alle spalle proprio dietro queste pareti'', conclude il direttore.

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