La storia della lotta contro la mafia nei fumetti, una mostra a Milano. FOTO
MilaNOMAFIA è l'evento che racconta la battaglia contro le organizzazioni criminali italiane e invita alla riflessione attraverso dibattiti e iniziative. Stampe e altri documenti saranno visibili fino al 5 maggio 2019
Il poliziotto Joe Petrosino, il bandito Salvatore Giuliano, i giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, il giornalista Peppino Impastato. Sono alcuni dei protagonisti della mostra evento "MilaNOMAFIA" allo Spazio Wow di Milano che attraverso i fumetti racconta la lotta contro Cosa nostra e le organizzazioni criminali -
Peppino Impastato, ucciso dalla mafia nel 1978 a Cinisi
La mostra che sarà aperta dal 21 marzo al 5 maggio nei locali di viale Campania a Milano è stata preceduta da una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche i comici palermitani Ficarra e Picone -
La strage di Capaci, cosa accadde il 23 maggio 1992
MilaNOMAFIA ogni settimana sarà dedicata a un personaggio diverso e sarà inaugurata dalla presenza dell’autore del fumetto -
Il murales di Palermo dedicato a Falcone e Borsellino
L'evento è organizzato in collaborazione tra la Fondazione Franco Fossati, WOW Spazio fumetto, l'associazione Peppino Impastato e Adriana Castelli. Qui una stampa che ritrae Salvatore Giuliano, principale personaggio del banditismo siciliano. Il suo nome è legato alla strage di Portella della Ginestra, località di Piana degli Albanesi (Palermo), del primo maggio 1947 -
Il mistero del bandito Giuliano
Allo spazio Wow non solo disegni originali, ma anche spunti di riflessione e il racconto di verità storiche e vite spezzate sulle quali ancora deve essere fatta luce. Ed anche se non c'entra con la mafia, tra i pannelli c'è anche la tragica storia della giornalista Ilaria Alpi -
Ilaria Alpi, 25 anni l'uccisione della giornalista in Somalia
MilaNOMAFIA si presenta come un percorso che va ben oltre la didattica ma vuole proporsi come un itinerario formativo culturale completo che spazia dalla storia all’educazione civica, al dibattito cinematografico -
Don Peppino Diana, storia del prete ucciso dalla camorra
La mostra, articolata in tre sezioni, si conclude con un messaggio di speranza: "Possiamo vincere, se uniti e coesi, se lottiamo senza pregiudizi e rivalità, se ci stringiamo intorno a quell’amore che Paolo Borsellino ha auspicato nascesse dal movimento delle persone accomunate dal desiderio di rendere il mondo migliore" -
Chi era Paolo Borsellino, il magistrato ucciso dalla mafia
MilaNOmafia non è un percorso dedicato solo alle nuove generazioni, ma anche agli adulti. La manifestazione si concluderà il 5 maggio con l'avvio del progetto #rompiamoilsilenzio -
Chi era Frank Calì, ponte di Cosa nostra fra Usa e Italia
Gli studenti, in pratica, saranno invitati a scrivere tutte le storie mancanti, a completare quelle esistenti, a dare il loro contributo nel creare nuovi fumetti che potrebbero trovare spazio l’anno prossimo al museo -
Fumetti, tutte le news
Allo Spazio Wow sono visibili anche documenti investigativi importanti utilizzati nel contrasto a Cosa nostra -
Chi era Paolo Borsellino, il magistrato ucciso dalla mafia
Ma la mostra denuncia anche i reperti mai trovati che avrebbero reso più semplice il lavoro degli inquirenti nella ricostruzione dei fatti -
Cos'è la trattativa Stato-mafia
Il simbolo degli oggetti mai reperiti è l'agenda rossa del giudice Paolo Borsellino, ucciso in via D'Amelio, a Palermo, il 19 luglio 1992, due mesi dopo la strage di Capaci in cui morì Giovanni Falcone -
Cos'è l'agenda rossa di Paolo Borsellino