Il mistero di Salvatore Giuliano: oggi riesumato il corpo
CronacaDopo 60 anni, si apre la tomba del bandito siciliano e si riesuma la salma per scoprire se quello sepolto sia proprio Turiddu. Un dubbio su cui i pm di Palermo, che hanno aperto un' indagine per omicidio e sostituzione di cadavere, vogliono vederci chiaro
Il bandito Salvatore Giuliano ancora vivo e nascosto da qualche parte, lontano dalla sua Sicilia. La tesi non è così inverosimile: a 60 dalla sua morte, avvenuta all'età di 27 anni, la Procura di Palermo ha riaperto l'inchiesta a carico di ignoti per omicidio e sostituzione di cadavere. Primo passo, riesumare la salma e procedere ad un'analisi del dna.
Il corpo è stato estratto dal cimitero di Montelepre il 28 ottobre. Quello sepolto è un cadavere, crivellato di colpi, trovato in un cortile di Castelvetrano e identificato come quello di Giuliano. Il bandito sarebbe stato tradito da Gaspare Pisciotta, il suo lungotenente poi morto in carcere per avvelenamento da stricnina. Ma c'è chi sostiene, come uno dei pionieri del giornalismo d'inchiesta Tommaso Besozzi, che quello trovato nel cortile sia un sosia di Giuliano. Ucciso e crivellato di corpi per renderlo irriconoscibile così da permettere al bandito di fuggire dalla Sicilia che aveva "infestato" nei primi anni del dopoguerra.
L'esame del dna permetterà di chiarire tutto questo. L'unica persona che avrebbe potuto dare delle risposte, cioè l'avvocato Gregorio De Maria, proprietario del cortile dove venne trovato il corpo, è morto nel maggio 2010 all'età di 98 anni.
Se fosse vivo, il bandito Giuliano ne avrebbe invece 87. "Da familiare mi auguro che quello sepolto nel cimitero di Montelepre non sia mio zio Salvatore Giuliano. Spero che lui sia fuggito e sia riuscito a rifarsi una vita", afferma commosso il nipote Giuseppe Sciortino, presente alla riesumazione.
Il sindaco di Montelepre Giacomo Tinervia invece si augura "che la salma dentro la tomba sia quella di Salvatore Giuliano. Per mandare un messaggio a tutte quelle persone che, da tempo, fanno illazioni e soprattutto per non screditare quello che ha fatto lo stato".
Il corpo è stato estratto dal cimitero di Montelepre il 28 ottobre. Quello sepolto è un cadavere, crivellato di colpi, trovato in un cortile di Castelvetrano e identificato come quello di Giuliano. Il bandito sarebbe stato tradito da Gaspare Pisciotta, il suo lungotenente poi morto in carcere per avvelenamento da stricnina. Ma c'è chi sostiene, come uno dei pionieri del giornalismo d'inchiesta Tommaso Besozzi, che quello trovato nel cortile sia un sosia di Giuliano. Ucciso e crivellato di corpi per renderlo irriconoscibile così da permettere al bandito di fuggire dalla Sicilia che aveva "infestato" nei primi anni del dopoguerra.
L'esame del dna permetterà di chiarire tutto questo. L'unica persona che avrebbe potuto dare delle risposte, cioè l'avvocato Gregorio De Maria, proprietario del cortile dove venne trovato il corpo, è morto nel maggio 2010 all'età di 98 anni.
Se fosse vivo, il bandito Giuliano ne avrebbe invece 87. "Da familiare mi auguro che quello sepolto nel cimitero di Montelepre non sia mio zio Salvatore Giuliano. Spero che lui sia fuggito e sia riuscito a rifarsi una vita", afferma commosso il nipote Giuseppe Sciortino, presente alla riesumazione.
Il sindaco di Montelepre Giacomo Tinervia invece si augura "che la salma dentro la tomba sia quella di Salvatore Giuliano. Per mandare un messaggio a tutte quelle persone che, da tempo, fanno illazioni e soprattutto per non screditare quello che ha fatto lo stato".