La street artist e attivista ha riletto in chiave contemporanea il capolavoro di Michelangelo, sostituendo un tossicodipendente a Gesù e l'Italia alla Madonna. Come luogo per la sua opera ha scelto l’area milanese teatro di spaccio di eroina
La "Pietà di Rogoredo": si intitola così la nuova opera della street artist e attivista Cristina Donati Meyer, che ha deciso di esporre il proprio lavoro nei pressi del cosiddetto "boschetto della droga" milanese -
Il bosco della droga a Milano
L’artista rilegge in chiave contemporanea uno dei più celebri capolavori della storia dell'arte, la Pietà di Michelangelo, sostituendo un tossicodipendente a Gesù e l'Italia alla Madonna, che guarda il proprio figlio sconsolata e impotente -
Sala nel bosco della droga: "Soluzioni concrete"
Il manifesto è stato incollato sotto il ponte stradale che passa di fianco al bosco -
Le foto di uno dei blitz
Il cosiddetto "boschetto di Rogoredo" è forse la piazza di spaccio più grande del Nord Italia, meta ogni giorno per centinaia di tossicodipendenti. Un vero e proprio outlet dell’eroina, ad appena otto fermate di metropolitana dal Duomo di Milano -
Il ritorno dell'eroina: l'inchiesta di Sky tg24
I pusher si dividono fra l'area boschiva a pochi metri dalla stazione ferroviaria di Rogoredo, alla periferia sud del capoluogo lombardo, e gli spiazzi sotto gli svincoli della tangenziale, a ridosso dei binari dell'alta velocità -
Il ritorno dell'eroina: l'inchiesta di Sky tg24 (parte 2)
Meyer era già stata protagonista di gesti provocatori, come quando lo scorso giugno aveva mostrato davanti al cancello della sede della Lega a Milano il dipinto "Censimenti", che raffigura due bambini ebrei in un campo di sterminio mentre mostrano i numeri sulle braccia -
Censimento rom, artista espone opera davanti sede Lega a Milano