
È una delle più sontuose ville della città seppellita dall'eruzione del 79 d.C. e sarà riaperta al pubblico dopo decenni. I lavori partiranno nel prossimo autunno e restituiranno al pubblico i mille colori degli affreschi e le raffinate architetture della residenza

La Domus delle Nozze d'argento, una delle più sontuose ville degli scavi di Pompei, sarà restaurata. Lo ha annunciato il direttore del parco archeologico Massimo Osanna. Il bando è pronto e i lavori dovrebbero partire il prossimo autunno. La villa è chiusa al pubblico da decenni -
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Sono ricchissimi gli affreschi, i mosaici e le decorazioni che arricchiscono la Domus. Casa di elevatissimo rango, vantava terme private, una piscina, e un enorme giardino -
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I lavori dovranno restituire all'antico splendore i mille colori degli affreschi che decoravano gli ambienti della casa, dove si inseguono leoni, cinghiali, lupi e pantere -
Pompei, prime analisi su scheletro del bimbo trovato negli scavi. FOTO
La Domus fu riportata alla luce e restaurata tra il 1883 ed il 1910. Fu poi oggetto di pesanti interventi con il cemento armato alla fine degli anni '70. La chiusura completa al pubblico è arrivata dopo un crollo che ha ridotto in frantumi la volta in stucco dell'oecus, una delle sue sale più belle -
Pisa, completato il restauro del "Trionfo della morte" di Buffalmacco
I lavori da fare sono numerosi, a cominciare dalla sostituzione della pesante copertura dell'atrio. La ristrutturazione verrà probabilmente estesa alle coperture del peristilio -
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È prevista anche la ricostruzione della volta cassettonata in stucco che rendeva ancora più scenografico l'oecus, con le sue colonne dipinte di un rosso fiammante a contrasto con l'ocra delle pareti e il raffinato bianco e nero del tappeto in mosaico -
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Verranno ripuliti e consolidati i variopinti affreschi delle sale, da quella delle ghirlande, con fiori e frutta du tutte le sfumature del rosa e del terra di Siena su un fondo ocra dorato, fino al vestibolo rosso punteggiato di uccelli e le decorazioni che raccontano storie di pigmei e gioiosi amorini -
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Il nome della residenza è un omaggio alle Nozze d'argento dei reali d'Italia, celebrate in concomitanza con i primi entusiasmanti ritrovamenti. È considerata una delle abitazioni private più nobili -
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La Domus fu costruita in epoca sannitica e poi modificata negli anni della dominazione romana. Occupa quasi un'intera insula, circa mille metri quadrati -
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L'ultimo proprietario, Albucius Celsus, che la storia ricorda come un edile membro di una famiglia molto benestante, aveva voluto rinfrescare gli ambienti aggiornando molte delle pitture ai gusti più in voga -
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