
Il giudice Paolo Borsellino venne ucciso il 19 luglio 1992 a Palermo, insieme a 5 agenti di scorta, in un attentato mafioso realizzato con una Fiat 126 imbottita di esplosivo. Quattro i processi, affiancati dalle indagini sui mandanti e l’agenda rossa

Venticinque anni fa, il 19 luglio 1992, il giudice Paolo Borsellino muore in un attentato in via Mariano D'Amelio a Palermo. Nemmeno due mesi prima a essere ucciso era stato il suo collega Giovanni Falcone, la cui auto era stata fatta saltare in aria sull’autostrada A29, all’altezza dello svincolo di Capaci -
Palermo, murales per Falcone e Borsellino su parete istituto Nautico. FOTOSono le 16.58 quando una Fiat 126 imbottita di 90 chilogrammi di esplosivo viene fatta saltare, telecomandata a distanza, sotto la casa della madre di Borsellino, dove il giudice era andato per una visita -
Via D’Amelio, chiesto l’ergastolo per Madonia e Tutino
Insieme a Borsellino muoiono i cinque agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, la prima donna a far parte di una scorta, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina -
Palermo, murales per Falcone e Borsellino su parete istituto Nautico. FOTOL'unico sopravvissuto è l'agente Antonino Vullo, scampato alla strage perché stava parcheggiando una delle auto della scorta -
Via D’Amelio, chiesto l’ergastolo per Madonia e TutinoVia D’Amelio era considerata una strada pericolosa per il giudice perché molto stretta e sempre piena di auto in sosta, tanto che era stato chiesto, senza successo, alle autorità di vietare il parcheggio davanti alla casa della madre di Borsellino -
Palermo, murales per Falcone e Borsellino su parete istituto Nautico. FOTO
Il 24 luglio circa 10mila persone parteciparono ai funerali privati di Borsellino. I familiari rifiutarono il rito di Stato e preferirono una cerimonia senza politici: la moglie Agnese accusava il governo di non aver saputo proteggere il marito. Nella foto Paolo Borsellino con Antonino Caponnetto e Giovanni Falcone -
Via D’Amelio, chiesto l’ergastolo per Madonia e TutinoQualche giorno prima c’erano stati i funerali degli agenti della scorta nella Cattedrale di Palermo. All’arrivo dei rappresentanti dello Stato però una folla inferocita aveva sfondato la barriera delle forze dell’ordine urlando “Fuori la mafia dallo Stato” -
Palermo, murales per Falcone e Borsellino su parete istituto Nautico. FOTOSono quattro i processi sulla strage che si sono susseguiti fino al 2013 e hanno visto il coinvolgimento di personalità mafiose come Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Giuseppe Graviano, Filippo Graviano, Giovanni Brusca e Benedetto Santapaola. Nella foto Nino Di Matteo durante il processo Borsellino bis -
Via D’Amelio, chiesto l’ergastolo per Madonia e TutinoNel 1993 è stato aperto anche un filone d’indagine parallelo per accertare le responsabilità dei cosiddetti “mandanti occulti”. Tra gli indagati, poi archiviati, figuravano anche anche Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri -
Palermo, murales per Falcone e Borsellino su parete istituto Nautico. FOTONel febbraio 2006 poi fu aperta un’indagine sulla scomparsa dell'agenda rossa di Borsellino in seguito alla scoperta di una fotografia in cui si vede l'allora capitano dei carabinieri Giovanni Arcangioli che si allontana dalla scena dell’esplosione con la borsa del giudice, ritrovata nell'auto distrutta dall'esplosione dopo alcune ore -
Via D’Amelio, chiesto l’ergastolo per Madonia e Tutino