
Dal bollettino nivometeorologico, fino all'attrezzatura adatta: sono tanti i fattori da tenere in considerazione quando si decide di partire per un'escursione sulla neve. Ecco le regole da seguire

Dal 28 dicembre 2022, le valanghe sulle montagne italiane hanno ucciso cinque persone e hanno causato il ferimento di oltre una decina di escursionisti. In Trentino Alto Adige sono morti quattro tra escursionisti e scialpinisti, mentre uno scialpinista è deceduto a metà gennaio in Valle d'Aosta. Davanti a questi numeri, diventa fondamentale ricordare che quando si va in montagna ci sono delle regole da seguire
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CONSULTARE IL BOLLETTINO - Si parte dalla consultazione del bollettino, uno strumento “ormai preciso” che “va consultato”, spiega Giogio Gaier, presidente del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico dell'Alto Adige. E sulla pagina web del Soccorso alpino altoatesino, proprio su questo punto, si legge la seguente raccomandazione: “Ascolta il più recente bollettino nivometeorologico (valanghe) della località interessata dalla tua gita”
I CONSIGLI DEL SOCCORSO ALPINO DELL’ALTO ADIGE
PREPARARE IL PERCORSO - Sempre il Soccorso alpino dell’Alto Adige invita a studiare il proprio percorso “sulla cartina” e individuare “i versanti e gli eventuali punti chiave”. Occorre poi sentire gli esperti (guide alpine, custodi rifugi, soccorso alpino); segnarsi i percorsi alternativi; scegliere un adeguato orario di partenza e determinare l'equipaggiamento necessario

ATTREZZATURA - Proprio l’attrezzatura ha un ruolo chiave. "Lo strumento Artva è fondamentale perché viene captato oltre che dai soccorritori via terra anche dall'elicottero - dice Geier -. Ovviamente serve anche tutta l'attrezzatura di autosoccorso”. Il Soccorso alpino spiega poi che è fondamentale anche essere dotati di pala e sonda individuali. Ed è importante accendere l’Artava prima di partire, facendo il test di funzionamento

A livello di attrezzatura, la Guardia di Finanza ha anche “uno strumento molto importante (IMSI-catcher) che capta le onde del telefonino e utile è anche l'applicazione GeoResQ, servizio di geolocalizzzione e di inoltro delle richieste di soccorso dedicato a tutti i frequentatori della montagna”, spiega Geier

IL FATTORE PSICOLOGICO - Geier sottolinea anche l’importanza del fattore psicologico e invita a "non andare in montagna da soli, valutare sempre bene il percorso, essere preparati fisicamente e psicologicamente, lasciare detto ai familiari o amici quale escursione si intende fare, e saper rinunciare"

COSA FARE SUL LUOGO DELL’ESCURSIONE - Una volta arrivati sul luogo della gita, occorre controllare le condizioni di visibilità e del manto nevoso (si può sondare, per esempio, la neve con i bastoncini)

“Annota l'esposizione e l'orientamento di ciascun tratto”, consiglia inoltre il Soccorso alpino, “stima la pendenza e memorizza i punti critici da evitare”

AVERE PIANI ALTERNATIVI - Già nel 2018, Alex Barattin, delegato del soccorso alpino bellunese, spiegava ai microfoni di Sky TG24 come sia importante, prima di avventurarsi in montagna, “studiare dei piani alternativi, in modo da poter far fronte ad eventuali emergenze”
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“Chi sale fino a raggiungere e superare i mille metri”, aggiungeva l'esperto, “nello zaino dovrebbe sempre avere un equipaggiamento che consente di affrontare anche la nottata all’addiaccio. Fondamentale non dimenticare un telo termico, una candela e una giacca a vento adatta per l’alta quota”
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