Moby Prince, la tragedia rimasta un mistero in cui morirono 140 persone. FOTO
Il 10 aprile del 1991 la nave traghetto si scontra con una petroliera dell'Agip al largo del porto di Livorno: nel rogo perdono la vita tutti i passeggeri e tutti i membri dell'equipaggio del Moby, tranne un giovane mozzo. Le cause dell’impatto non sono mai state accertate: indagano una nuova commissione parlamentare d’inchiesta e la Procura
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Il 10 aprile del 1991 la nave traghetto Moby Prince si scontra con una petroliera dell'Agip al largo del porto di Livorno. Nel rogo perdono la vita tutti i passeggeri e tutti i membri dell'equipaggio del Moby, con la sola eccezione di un giovane mozzo. Le vittime sono 140 e, a distanza di trent'anni, le cause della tragedia non sono mai state accertate
La prua del Moby penetra la cisterna numero 7 della petroliera: il greggio si riversa sul traghetto e la barca si trasforma in un'immensa torcia, con l'innesco delle fiamme provocato forse dall'attrito delle lamiere
È l’inferno: nell’incendio muoiono 140 persone, tra passeggeri ed equipaggio del Moby. Tutti salvi sulla nave Agip
Di certo i soccorsi sono arrivati in ritardo: il traghetto è stato individuato solo alle 23.35
C’è già stata una commissione d'inchiesta del Senato nel 2015: le conclusioni, arrivate nel 2018, hanno portato anche alla riapertura delle indagini della procura di Livorno
D'accordo con la loro richiesta Silvio Lai, che da senatore ha presieduto la prima commissione la cui relazione conclusiva ha escluso che la tragedia sia riconducibile "alla presenza della nebbia e alla condotta colposa avuta dal comando del traghetto" e ha ritenuto che l'allora inchiesta giudiziaria fu "carente e condizionata da diversi fattori esterni", che la petroliera si trovava "in zona di divieto di ancoraggio” e che il Moby ebbe un'alterazione nella rotta di navigazione
Quanto ai soccorsi, alcuni passeggeri - secondo la commissione - potevano essere salvati ma durante le ore cruciali "la Capitaneria di porto apparve del tutto incapace di coordinare un'azione di soccorso"
Ora la nuova commissione potrebbe servire per ricostruire il contesto di quella notte. Se quella precedente ha avuto il tempo di sbobinare solo le conversazioni registrate sul canale di soccorso, per Lai "sarebbe interessante ascoltare anche le bobine degli altri canali commerciali che registrarono conversazioni, che possono risultare utili a cercare nuovi spunti d'indagine, tra i natanti presenti in rada al momento dell'incidente"
Per Lai poi ci sono "altri aspetti da chiarire, a cominciare da quell'accordo assicurativo tra Snam e Navarma teso a chiudere qualunque ulteriore accertamento sullo stato delle due navi, ormai entrambe demolite. Un altro spunto potrebbe essere quello della ricerca di eventuali rottami sul fondale"
"Molto è stato fatto – spiegano le due associazioni – e grazie a quel lavoro che si interruppe per la fine della legislatura la procura di Livorno sta lavorando su reati non prescritti". I familiari hanno anche fatto istanza civile contro i ministeri di Trasporti e Difesa "per inadempienze riguardo il controllo del porto di Livorno e l'assenza di soccorsi al Moby Prince" ma il tribunale fiorentino l'ha respinta "con una motivazione che non prende in considerazioni le conclusioni della commissione parlamentare, creando un corto circuito tra i poteri della Stato"