Alle 13:43 del 3 luglio 2022 il crollo di un seracco del ghiacciaio di Punta Rocca travolse diciannove persone. Le indagini, concluse di recente, hanno evidenziato come si sia trattato di un evento non prevedibile. Oggi è stata celebrata la messa in ricordo di chi ha perso la vita a Passo Fedaia, sul piazzale a monte del rifugio Cima Undici
Un anno fa, la tragedia. Erano le 13:43 del 3 luglio 2022 quando il crollo di un seracco del ghiacciaio di Punta Rocca, sulla Marmolada, travolse diciannove persone. Undici morirono, mentre altre otto rimasero ferite
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LE INDAGINI - Il 20 giugno scorso il gip del Tribunale di Trento, Enrico Borrelli, ha archiviato l'inchiesta della Procura, condividendo le motivazioni dei periti tecnici, secondo cui l'evento non era prevedibile. Nel frattempo, il sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, ha confermato che "non ci sarà nessuna zona rossa" nel versante Nord della Marmolada, mentre sono in fase di definizione le modalità con cui l'area potrà essere percorsa in sicurezza
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Quella massa di materiale di neve, blocchi di ghiaccio, massi e fango, scivolata ad una velocità di 50-80 metri al secondo, ha lasciato una ferita importante per il mondo della montagna e del turismo. Infatti, quella zona della Marmolada, il massiccio da sempre 'conteso' tra Trentino e Veneto, è una località ad alta vocazione non solo alpinistica ma anche turistica
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I SOCCORSI – Se dal lato trentino venne decretata la zona rossa, dal lato veneto dopo qualche giorno di chiusura vennero riaperte le linee. Gli escursionisti potevano salire fino ai 3.342 metri di Punta Rocca ma era vietato mettere piede sul ghiacciaio. La macchina dei soccorsi è stata sin da subito imponente, prima con gli elicotteri e poi, una volta verificata la sicurezza visto il rischio di crolli, anche via terra
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LA VICINANZA DELLO STATO - I resti delle vittime, così hanno riferito in più occasioni i soccorritori, unitamente ai loro oggetti sono stati ritrovati anche diverse centinaia di metri verso valle. Il giorno seguente la strage a portare la sua vicinanza anche lo Stato italiano: ad Alba di Canazei si è recato l'allora premier Mario Draghi
LA PERIZIA - Il crollo del seracco di Punta Rocca, a quanto riportato nella perizia tecnica firmata da Carlo Baroni (Università di Pisa) e Alberto Bellin (Università di Trento), con il contributo di altri tre docenti universitari e un ricercatore del Cnr, è stato causato dalle "temperature elevate registrate da metà giugno". Da metà giugno 2022, le temperature in vetta hanno raggiunto i 10,7 gradi centigradi, con "una riduzione di circa sette centimetri al giorno" del ghiacciaio
IL RICORDO – “Mi sento di dire che è come se fosse passato un giorno dal 3 luglio 2022, anche se dopo un anno si riesce a parlare dell'evento più lucidamente", dice Alessandro, fratello di Filippo Bari, di Isola Vicentina, che ha perso la vita a 27 anni sulla Regina delle Dolomiti, lasciando la compagna e il figlio di quattro anni
LA MESSA - Oggi è la giornata del ricordo: alle ore 11 è stata celebrata una messa a Passo Fedaia sul piazzale a monte del rifugio Cima Undici. Al termine della celebrazione religiosa, in uno spazio di meditazione situato poche decine di metri più in alto è stata deposta una targa commemorativa. Un momento intimo al quale ha partecipato anche una rappresentanza dei soccorritori e delle istituzioni
LE COMMEMORAZIONI - Alle commemorazioni, iniziate già lo scorso sabato, hanno partecipato anche Davide Carnielli, 31 anni di Fornace (Trento), sopravvissuto al crollo del seracco, e la famiglia di Nicolò Zavatta, 22 anni, originario di Barbarano Mossano (Vicenza), la vittima più giovane del disastro. "Siamo stati sfortunati ad essere lì quel giorno", ha commentato Carnielli dopo la messa. "Era una bellissima giornata. Il sabato abbiamo fatto una foto tutti noi sei, e purtroppo Liliana, del nostro gruppo, non ce l'ha fatta"
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