Nuove regole Agcom per influencer italiani, ecco chi è a rischio

Cronaca
Federica Villa

Federica Villa

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Le norme sono indirizzate a chi raggiunge almeno 1 milione di followers sulle varie piattaforme e ha superato - su almeno una piattaforma  o social media - un valore di engagement rate medio pari o superiore al 2%. Da Khaby Lame a Chiara Ferragni, sono diversi i profili in Italia che dovranno sottostare alle linee guida

Giro di vite dell'Agcom sugli influencer in Italia: arrivano nuove linee guida e l'istituzione di un tavolo tecnico, dopo il “Pandoro-gate” che ha coinvolto Chiara Ferragni. Due i criteri che indicano chi dovrà rispettare le norme: avere almeno 1 milione di followers sulle varie piattaforme e superare - su almeno una piattaforma  o social media - un valore di engagement rate medio pari o superiore al 2%. I contenuti pubblicitari dovranno essere ben evidenziati con una scritta. E gli stessi influencer dovranno essere chiaramente individuabili e contattabili. Questo in un panorama dove oltre 28 milioni di italiani seguono almeno un influencer (il 76% della popolazione tra i 15 e i 65 anni). Ma quali sono i profili che verranno più interessati dalle novità?

Gli influencer italiani più seguiti su Instagram

Tracciare una classifica degli influencer più seguiti in Italia è difficile, perché molto dipende - soprattutto per quanto riguarda il numero di followers - dal momento in cui la si stila e dai canali che si prendono in considerazione. Secondo i dati raccolti da Statista, a marzo 2023, questi erano i cinque profili italiani più seguiti su Instagram: Khaby Lame (oltre 80 milioni di seguaci), Chiara Ferragni (oltre 28,4 milioni), Gianluca Vacchi (oltre 23 milioni), Michele Morrone (oltre 15 milioni) e Valentino Rossi (oltre 14 milioni). Khaby Lame, nel 2022, era anche il TikToker più seguito in Italia, con oltre 152 milioni di followers.

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Il caso Ferragni 

A dicembre 2023 il “Pandoro gate” ha travolto Chiara Ferragni, multata 1 milione di euro dall’Antitrust per "pratica commerciale scorretta" per la campagna con Balocco. L’imprenditrice digitale ora è anche indagata dalla Procura di Milano per truffa aggravata. E sta assistendo a un fuggi-fuggi degli sponsor, oltre che di followers dai suoi profili social. Resta però il fatto che Ferragni sia uno dei nomi più importanti dell’influencer marketing italiano. Sempre come mostrano le elaborazioni di Statista, infatti, considerando i dati a settembre 2022, Ferragni è stata l’influencer più pagata su Instagram in Italia quell'anno. Ha ricevuto, in media, 82.1mila dollari per post. In seconda posizione Khaby Lame con una media di 81 mila dollari per post, mentre Gianluca Vacchi è in terza posizione con una media di 69.500 dollari per post. L'anno successivo, secondo la classifica redatta da HopperHQ, una piattaforma che si occupa di analisi e monitoraggio dei social media, Khaby Lame ha superato Ferragni nella Instagram Rich List 2023. Sempre secondo Hopper HQ,  i compensi dei cosiddetti "macro influencer" - da 200mila a 1 milione di follower - salgono del 6,7% rispetto agli altri.

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I guadagni su YouTube

E le regole Agcom, come detto, riguarderanno proprio gli influencer con più di 1 milione di followers. In questa categoria, se si guarda ai compensi su YouTube, nel 2023, le personalità più famose hanno avuto un guadagno che va dai 35 agli 80mila euro per post. Le cifre si abbassano, e di molto, se invece si guarda ai cosiddetti “nano-influencer” - cioè quelli che hanno tra i 3 e i 10mila followers -: loro hanno avuto guadagni tra i 500 e i 1.500 euro per post. Nel 2022 YouTube ha superato Instagram diventando il canale più retributivo per gli influencer in Italia.

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I settori più forti dell'influencer marketing

Un ruolo molto importante in termini di guadagni lo giocano anche i settori più forti dell’influencer marketing. Secondo un sondaggio del 2023 condotto tra i professionisti del marketing in Italia, il 59,1% degli intervistati ha dichiarato di aver investito nell’influencer marketing nel settore alimentare. Circa il 34,8% invece ha riferito di aver investito nel segmento beauty, mentre il 33,3% nel settore lifestyle.

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