Omicidio Giulia Tramontano, dall'omicidio al processo a Impagnatiello: tappe della vicenda
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La 29enne, incinta di 7 mesi, scompare il 27 maggio 2023 dalla sua casa di Senago, nel Milanese. A dare l'allarme era stato il suo compagno, Alessandro Impagnatiello. Scattano le indagini e le ricerche. Emerge che l'uomo aveva una doppia vita e che la fidanzata lo aveva scoperto. Poi, nella notte tra il 31 maggio e l’1 giugno, la svolta: l'uomo confessa il delitto e il cadavere viene ritrovato. Il 18 gennaio 2024 l'inizio del processo
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- Giulia Tramontano - 29 anni, incinta di 7 mesi - scompare sabato 27 maggio 2023 dalla sua casa di Senago, nel Milanese. A denunciare la scomparsa, il giorno successivo, è il fidanzato, Alessandro Impagnatiello, che vive con lei. Agli investigatori racconta di essere uscito al mattino per andare al lavoro. Quando torma a casa, alle 17, di Tramontano non c’è traccia. Poi, tra il 31 maggio e l’1 giugno, la confessione dell’uomo. Il 18 gennaio 2024 inizia il processo a suo carico. Ecco le tappe della vicenda
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- La scomparsa di Tramontano risale al 27 maggio 2023, dopo che scopre che il fidanzato avrebbe avuto una relazione parallela con un'altra donna. Andava avanti da alcuni mesi. Anche lei è rimasta incinta ma, di comune accordo con Impagnatiello, aveva deciso di non portare a termine la gravidanza
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- Nella sera del 27 maggio Tramontano viene inquadrata verso le 20 da una telecamera vicino a casa. Dal 28 maggio mattina il suo cellulare risulta off-line e Impagnatiello, barman in un albergo di lusso a Milano, esce di casa per andare a lavoro, verso le 7. Proprio lui, nel pomeriggio, dopo essere rientrato, denuncia la scomparsa della compagna lasciata all'alba nel letto, sostiene, mentre dormiva
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- Scattano così le indagini e le ricerche che si concentrano prima nel canale Villoresi e nel Seveso, poi in un'area ben definita all'interno del parco delle Groane
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- Fino alla svolta, nella notte tra il 31 maggio e il 1°giugno 2023: Impagnatiello confessa di aver ucciso la 29enne e indica il luogo in cui ha nascosto il corpo. Il cadavere è stato trovato in un'area verde abbandonata a Senago
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- Dopo la confessione i carabinieri hanno disposto il fermo di Alessandro Impagnatiello. Il 30enne, accusato di omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza senza consenso, è stato portato nel carcere di San Vittore. Nella foto, il luogo dove è stato ritrovato il cadavere
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- Ed è emerso che l'uomo ha anche tentato per due volte di bruciare il corpo della donna, dopo averla uccisa con 37 coltellate. Una prima volta, stando a quanto emerge dalla sua confessione, ha tentato di dare fuoco al corpo nella vasca da bagno di casa con dell'alcol e poi successivamente in un'altra zona all'esterno della casa di Senago. Nella foto, fiori lasciati sul luogo del ritrovamento del corpo di Giulia
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- Impagnatiello avrebbe anche cercato di uccidere Tramontano - e il feto - somministrandole veleno per topi già dal 2022."L’analisi delle ricerche in rete ci ha consentito di comprendere le modalità con le quali l'indagato ha deciso di uccidere la compagna e di come di disfarsi del cadavere", ha spiegato poi in conferenza stampa la pm Alessia Menegazzo, titolare delle indagini. "Le modalità erano state pensate, studiate e organizzate. Per questo è stata contestata la premeditazione", ha aggiunto parlando del delitto e di come il 30enne ha agito
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- E dopo aver ucciso la compagna, Impagnatiello avrebbe anche tentato di incontrare proprio l'altra donna con cui aveva una relazione, dicendole che la compagna se ne era "andata" e che lui era un "uomo libero", screditando anche la 29enne e dicendo che "quel figlio che aspetta non è mio", cosa non vera. Lei però, per paura, aveva deciso di non incontrarlo
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- Il 18 gennaio 2024, dopo i mesi trascorsi nel carcere milanese di San Vittore, Impagnatiello compare per la prima udienza davanti alla Corte d'Assise del capoluogo lombardo. Oltre che per l'omicidio, è accusato di interruzione di gravidanza non consensuale, per la morte del nascituro, e per occultamento del cadavere. Quattro le aggravanti a carico del 30enne: premeditazione, crudeltà, futili motivi e rapporto di convivenza. I famigliari di Tramontano chiedono l'ergastolo, la difesa di Impagnatiello sembra che punterà sul vizio di mente