
Campi Flegrei, cosa prevedono i piani d’evacuazione per bradisismo e rischio vulcanico
La zona flegrea è instabile, a causa dell'attività vulcanica e delle ricadute che questa ha sulla frequente sismicità. Per questo esistono vari piani d'azione in caso d'emergenza

TERREMOTO AI CAMPI FLEGREI
- Nella notte del 13 marzo 2025 un terremoto ha colpito di nuovo la zona tra Napoli e Pozzuoli, con epicentro nei Campi Flegrei. Forte la prima scossa, che ha raggiunto magnitudo 4.4

IL VULCANO E L'INNALZAMENTO DEL SUOLO
- “È la quinta scossa di magnitudo maggiore a quattro degli ultimi due anni e questo è legato al fatto che il suolo si sta sollevando”, con l’innalzamento che negli ultimi giorni “è passato da un centimetro a tre centimetri”, ha spiegato a Uno Mattina Carlo Doglioni, presidente dell'Ingv. La sismicità, ha aggiunto, è “ovviamente legata all'attività del vulcano” presente nell'area

IL BRADISISMO
- Tutta la vasta area vulcanica attiva dei Campi Flegrei è caratterizzata dal bradisismo, che letteralmente significa “movimento lento del suolo”, cioè da una deformazione del suolo che comporta fasi di lento abbassamento (subsidenza), alternate a fasi di sollevamento più rapido. Sono proprio queste che in genere fanno partire i terremoti

I PIANI DI EVACUAZIONE
- Data la particolarità del territorio e i rischi che comporta, per la zona dei Campi Flegrei sono stati predisposti vari piani di evacuazione: uno è il piano speditivo di emergenza per l'area del bradisismo, l'altro è invece legato all'eventualità di un'eruzione vulcanica. In foto, la pagina del piano speditivo di emergenza della Protezione Civile

IL PIANO SPEDITIVO PER L'EMERGENZA BRADISISMO - LA ZONA DI INTERVENTO
- Il piano per il bradisismo si basa su una “zona di intervento” individuata sulla base degli epicentri degli eventi sismici con magnitudo superiore o uguale a 2 che si sono verificati dal 1983 in poi, oltre che dei sollevamenti del suolo uguali o superiori a 10 cm dal 2015 (20 cm dal 2006). La zona include parte dei Comuni di Pozzuoli, Bacoli e Napoli (Bagnoli e parte di Soccavo/Pianura e di Posillipo). Comprende una popolazione di 84.961 persone e 15.516 edifici residenziali

LA ZONA DI INTERVENTO RISTRETTA
- All’interno della zona di intervento è stata individuata una zona di intervento ristretta, nella quale potrebbero registrarsi gli effetti peggiori del bradisismo. La sua delimitazione si basa sulla localizzazione degli epicentri degli eventi sismici con magnitudo superiore o uguale a 2 e dei sollevamenti uguali o superiori a 30 cm dal 2015 (circa 45 cm dal 2006). Include parte dei Comuni di Pozzuoli e Napoli (Bagnoli). Comprende una popolazione totale di 33.653 persone e 6.929 edifici residenziali, distribuiti per Comune

LA STRATEGIA OPERATIVA - IL PRIMO SCENARIO
- A differenza della pianificazione per il rischio vulcanico, il piano per il bradisismo non si basa su livelli di allerta predefiniti, ma su tre scenari. Il primo prevede danni limitati e localizzati (con intervento a livello locale e regionale, messa in sicurezza o interdizione di edifici e infrastrutture danneggiate)

IL SECONDO E IL TERZO SCENARIO (CON EVACUAZIONE)
- Il secondo prevede danni più gravi su un’area più ampia e quindi azioni di verifica dei danni agli edifici e alle infrastrutture, eventuali rimozioni dei pericolo per l'incolumità, ripristino degli edifici, operazioni di soccorso e assistenza della popolazione. Può coinvolgere il livello nazionale. Il terzo è quello dell’aumento significativo di deformazioni e sismicità, con danni strutturali e compromissione dei servizi essenziali. Si valuta anche l’allontanamento della popolazione

IL PIANO DI EVACUAZIONE PER RISCHIO VULCANICO
- C'è poi il piano per il rischio vulcanico. Sul sito del dipartimento della Protezione Civile è innazitutto disponibile la mappa interattiva della zona rossa e gialla per il vulcano Campi Flegrei, con relativi La prima è l’area per cui l’evacuazione preventiva è, in caso di “allarme”, l’unica misura di salvaguardia per la popolazione. La seconda è l’area, esterna alla zona rossa, che in caso di eruzione è esposta alla significativa ricaduta di ceneri vulcaniche

LA ZONA ROSSA DEI CAMPI FLEGREI
- Sono ricompresi in zona rossa i comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e Quarto, per intero; parte dei Comuni di Giugliano in Campania, di Marano di Napoli e alcune municipalità del Comune di Napoli. Nell'area vivono circa 500mila abitanti. Questa area è considerata esposta al pericolo di invasione di flussi piroclastici che, per le loro elevate temperature e velocità, rappresentano il fenomeno più pericoloso per le persone

LA ZONA GIALLA DEI CAMPI FLEGREI
- Nella zona gialla ricadono i Comuni di Villaricca, Calvizzano, Marano di Napoli, Mugnano di Napoli, Melito di Napoli e Casavatore e 24 quartieri del Comune di Napoli. Nell'area vivono oltre 800mila abitanti. Per quest’area potrebbero essere necessari allontanamenti temporanei della popolazione che risiede in edifici resi vulnerabili o difficilmente accessibili dall’accumulo di ceneri

LE FASI DEL PIANO DI EVACUAZIONE
- Nel piano sono previste due fasi: preallarme e allarme. Nel primo caso, le persone che vogliono allontanarsi possono farlo ma solo autonomamente. Potranno trasferirsi presso una sistemazione alternativa (es. seconda casa, da parenti o amici, casa in affitto) ricevendo un contributo economico da parte dello Stato

LA FASE DI ALLARME
- Alla dichiarazione di “allarme” tutta la popolazione deve lasciare la zona rossa e può scegliere di farlo in modo autonomo o assistito. Il tempo complessivo stimato per questa operazione è di 72 ore (3 giorni): nelle prime 12 ore si permette alle persone di prepararsi e si predispongono le necessarie misure di regolazione del traffico; nelle successive 48 ore inizia la partenza contemporanea ma cadenzata della popolazione da tutti i Comuni della zona rossa; le ultime 12 ore sono un margine di sicurezza per la gestione di eventuali criticità

EVACUAZIONE ASSISTITA
- Per chi sceglie di essere assistito è stato definito uno schema di gemellaggio che prevede il trasferimento della popolazione dei Comuni in zona rossa nelle Regioni e Province autonome italiane. In questo caso, lo spostamento assistito delle persone dalle “Aree di attesa” alle “Aree di incontro”, avverrà con pullman messi a disposizione dalla Regione Campania. Il loro successivo trasferimento verso i “Punti di prima accoglienza” nei territori gemellati è previsto con modalità diverse (pullman, treni o navi) a seconda delle destinazioni

EVACUAZIONE AUTONOMA
- Chi sceglie di spostarsi autonomamente, con il proprio mezzo di trasporto, dovrà seguire solo i percorsi stradali di uscita dalla zona rossa stabiliti nel Piano di allontanamento. Chi sceglie la sistemazione alternativa fornita dallo Stato dovrà proseguire verso i “Punti di prima accoglienza” individuati nelle Regioni e Province autonome gemellate; in alternativa chi sceglie di ricevere il contributo di autonoma sistemazione potrà proseguire verso la sistemazione alternativa individuata autonomamente