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Chi sono gli anarchici, cosa vogliono e qual è la loro ideologia

Cronaca
©Ansa

L'anarchia ha varie forme e ramificazioni e agisce in maniera diversa. Ci sono gruppi che usano metodi non violenti e pacifisti e altri che fanno ricorso all'insurrezionalismo rivoluzionario. Il nucleo ideologico centrale è comunque la necessità dell'annullamento dello Stato o in ogni caso delle più incombenti forme di potere costituito

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Numerosi attacchi anarchici, nel mese di gennaio 2023, sono tornati a preoccupare l'Italia. Al centro delle azioni dei gruppi c'è il caso Alfredo Cospito. Il leader della Federazione anarchica informale–Fronte rivoluzionario internazionale (Fai-Fri), detenuto da oltre 6 anni nel carcere di Sassari, dal maggio 2022 è sottoposto al 41 bis, che prevede un isolamento quasi totale. Si protesta perché il provvedimento, di solito riservato alla criminalità organizzata di stampo mafioso, è ritenuto eccessivo rispetto ai crimini imputatigli.

Chi è Alfredo Cospito

Alfredo Cospito è un anarchico italiano di 55 anni condannato in via definitiva per aver gambizzato un dirigente dell’Ansaldo Nucleare e in attesa della definizione del giudizio per l’attentato alla Scuola allievi dei carabinieri di Fossano per la quale è accusato del reato di strage politica, uno dei più gravi previsti dal codice penale. Per lui a maggio 2022, il ministero della Giustizia ha deciso l’applicazione del regime di 41-bis perché, secondo il dicastero, dal penintenziario inviava messaggi ai “compagni anarchici” attraverso riviste di settore. Da ottobre Cospito ha iniziato uno sciopero della fame per contestare l’applicazione del carcere duro. Da ottobre a gennaio il leader del Fai-Fri ha perso 40 kg e le sue condizioni di salute sono in lento peggioramento. L’applicazione del 41-bis è stata disposta per quattro anni ed è fissata per il 7 marzo un’udienza davanti alla Cassazione per il ricorso contro la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Roma che ha respinto un reclamo contro il regime di 41-bis.

approfondimento

41 bis, cosa prevede il regime del carcere duro

Chi sono gli anarchici

Gli anarchici per ideologia negano qualsiasi forma di autorità e si fanno portatori del ripristino della società per consentire l’autodeterminazione degli individui, inevitabilmente, secondo alcuni, attraverso azioni violente. L'anarchia ha varie forme e ramificazioni e agisce in maniera diversa. Ci sono gruppi che usano metodi non violenti e pacifisti e altri che fanno ricorso all'insurrezionalismo rivoluzionario. Il nucleo ideologico centrale è comunque la necessità dell'annullamento dello Stato o in ogni caso delle più incombenti forme di potere costituito. Tutti gli anarchici sono concordi nel considerare l'abolizione del potere condizione necessaria e obiettivo finale dell'evoluzione sociale. L'annullamento del potere dello Stato non implica l'annullamento dell'organizzazione sociale, bensì l'evoluzione verso una società non gerarchica in cui spesso viene sostenuta anche l'abolizione della proprietà privata.

 

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Cosa significa anarchia

Il termine anarchia è a volte usato impropriamente per descrivere situazioni di disordine sociale e di illegalità. Per evitare questa confusione, dal 1857 venne utilizzato contemporaneamente il termine libertario, coniato da Joseph Déjacque. Altra parola sinonimo di anarchia è acrazia, poco diffusa in Italia e maggiormente utilizzata in Francia. Anarchia, libertarismo e acrazia sono diventati sinonimi a partire dalla seconda metà del XIX secolo, con sfumature relative al contesto e alle epoche. Con anarchia si intende la prospettiva politica e il progetto sociale. 

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Chi sono gli anarchici Fai-Fri e cosa vogliono

Alfredo Cospito è il teorico delle cellule anarchiche legate al Fai-Fri. La Fai è la Federazione anarchica internazionale e il Fri, la ramificazione internazionale. Il gruppo è considerato frangia oltranzista e violenta ritenuta responsabile di oltre 50 attentati in tutta Europa e non solo. Negli ultimi giorni di gennaio, si sono intensificate le azioni degli anarchici in Italia con una molotov lanciata contro un distretto di polizia a Roma e una serie di azioni contro le sedi diplomatiche italiane di Berlino e Barcellona, un ripetitore incendiato a Torino, una lettera con minacce ai giudici inviata al Tirreno, disordini per le strade di Trastevere a Roma con 41 denunciati. L'escalation va in parallelo con lo sciopero della fame di Cospito che ha causato un'accelerazione delle dinamiche offensive che prima erano rimaste prevalentemente "a bassa intensità". 

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