La Corte d'Appello dell'Aquila, al termine dell'udienza documentale, si è riservata di decidere sul reclamo dei legali contro l'ordinanza del Tribunale per i Minorenni che aveva sospeso la potestà genitoriale a Nathan e Catherine e disposto l'allontanamento dei loro tre figli minori, trasferiti in una casa famiglia. La corte ha tempo fino al prossimo 27 gennaio per pronunciarsi. Intanto emergono i dettagli della relazione dell’assistente sociale sull'inserimento dei bimbi nella struttura
Resta ancora in sospeso la possibilità di ricongiungimento per la famiglia che viveva nel bosco a Palmoli, in Abruzzo. Ieri la Corte d'Appello dell'Aquila, al termine dell'udienza documentale, si è riservata di decidere sul reclamo dei legali contro l'ordinanza del Tribunale per i Minorenni dell'Aquila che aveva sospeso la potestà genitoriale a Nathan e Catherine e disposto l'allontanamento dei loro tre figli minori, trasferiti in una casa famiglia, dove comunque possono vedere la madre. La corte ha tempo fino al prossimo 27 gennaio per pronunciarsi.
La relazione dell’assistente sociale
Intanto è emersa una nuova relazione dell’assistente sociale che da più di un anno segue il caso. Riguarda i primi giorni in cui i tre bambini e la madre sono stati ospiti della casa famiglia di Vasto. Il documento aggiuntivo è stato consegnato al Tribunale dei minorenni dell’Aquila il primo dicembre. Anche sulla base di questa relazione i giudici decideranno sull’eventuale ricongiungimento familiare e sulla potestà genitoriale ritirata.
La doccia e gli interruttori della luce
Il documento entra nel dettaglio dei comportamenti dei bambini nella casa famiglia. “Dopo un primo momento di smarrimento, i bambini si sono affidati alle cure del personale coinvolto e hanno seguito le indicazioni fornite. La prima notte trascorsa in comunità, i bambini erano piuttosto tranquilli e non spaventati, ma il loro sonno è stato turbato dalla presenza, all’interno della stanza, di oggetti di uso comune quali l’interruttore della luce (che accendevano e spegnevano ripetutamente) e il pulsante dello sciacquone del bagno”. I bambini erano incuriositi da “qualsiasi oggetto presente negli ambienti della struttura, sia a livello strutturale che di arredo e giochi. I tre bimbi erano molto incuriositi dal box doccia e, in particolar modo, uno dei fratelli ha dimostrato timore nei confronti del soffione della doccia”.
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I vestiti
All’interno della casa famiglia i bimbi hanno “mostrato gioia e gratitudine, annusano i vestiti puliti e profumati e le persone che li circondano, partecipano alle attività ludiche e spesso esprimono il desiderio di restare al caldo”.
La scolarizzazione e i rapporti con gli altri bimbi
Tra le problematiche evidenziate, il "disagio" nel rapporto con gli altri bambini. "Si evidenziano deprivazioni di attività condivisibili con il gruppo dei pari, per esempio da un semplice gioco ad attività più specifiche come i compiti scolastici”, dice il documento. Per quanto riguarda la scolarizzazione, i bambini sono indietro ma "dopo qualche insistenza, hanno accettato di iniziare esercizi di grafismo e pregrafismo e sono rimasti compiaciuti e sorpresi del risultato raggiunto”.