Roma, occupato il liceo Giulio Cesare dopo il caso della “lista stupri”

Cronaca
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Gli studenti hanno occupato la scuola di Corso Trieste dopo le tensioni seguite al ritrovamento della “lista stupri” in un bagno maschile dell’istituto, episodio che aveva già provocato proteste e l’apertura di un’indagine da parte della procura. In un comunicato accusano la dirigenza di mancanza di confronto e di interventi insufficienti

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Le studentesse e gli studenti del Liceo Giulio Cesare di Roma hanno occupato l'istituto di Corso Trieste. Sul posto sono intervenuti agenti della polizia, come riportato dal Corriere della Sera. L’azione arriva dopo le tensioni generate dalla “lista stupri”, ritrovata nelle scorse settimane in un bagno maschile della scuola. La scoperta aveva suscitato indignazione nella comunità studentesca, tra i docenti e nelle famiglie, mentre la procura di Roma ha aperto un’indagine per istigazione a delinquere finalizzata alla violenza sessuale. 

Il comunicato degli studenti: “Assenza di confronto e presidenza indifferente”

 

In un documento di rivendicazione, gli studenti spiegano di aver scelto l’occupazione, iniziata nella notte, “in seguito ai recenti avvenimenti” e “alla luce dell’assenza di un confronto costruttivo e del perdurare di un atteggiamento di indifferenza da parte della dirigenza”. “È vergognosamente evidente che alla dirigenza risulti scomodo riportare la realtà dei fatti per preservare il “bel volto” della scuola, infatti è più facile tacere e strumentalizzare il dissenso degli studenti come è accaduto per la “lista stupri” recentemente trovata nel bagno del nostro istituto - si legge nel testo del documento -. A seguito di questo atto deplorevole, la comunità studentesca si è mossa organizzando un’assemblea straordinaria a cui anche il consiglio docenti ha partecipato attivamente, per sensibilizzare sul tema contro la violenza sulle donne”. Durante l’incontro, riferiscono gli studenti, era stato chiesto alla presidenza di “agire in modo concreto tramite iniziative che possano portare momenti dedicati al confronto e alla formazione di menti pensanti ed educate al rispetto. La presidenza, davanti a queste proposte, si è mostrata fin da subito disposta ad accoglierle, seppur non avendo ancora preso provvedimenti a riguardo, se non uno sportello psicologico dalla frequenza di due ore una volta ogni due settimane, per una scuola di oltre 1300 studenti”. Gli studenti giudicano insufficiente anche il progetto “Pari e dispari”, avviato nel 2017 e aggiornato l’ultima volta quattro anni fa. Nel comunicato accusano la dirigenza di affrontare con superficialità temi importanti e di agire spesso “non per il bene degli studenti”, ma con finalità “propagandistiche”. Per tutte queste ragioni, concludono, sono stati spinti a occupare l’istituto: “Dopo aver tentato innumerevoli volte, presentando il nostro dissenso per far capire a chi di dovere le iniziative che noi studenti vorremmo apportare e il rispetto che esigiamo di meritare, ci troviamo a dover commettere un atto forte di grande impatto, non per moda ma per esasperazione”. 

 

Divisioni interne e lo striscione “Fuori i fasci dalla scuola” 

 

Le divisioni all’interno della comunità scolastica, già emerse in occasione della scoperta della “lista degli stupri”, si ripropongono anche oggi. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, l’occupazione sarebbe stata avviata da un gruppo di estrema destra. Per questo motivo, davanti al cancello di Corso Trieste i collettivi studenteschi hanno affisso uno striscione con la scritta: “Fuori i fasci dalla scuola”. 

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