Introduzione
Dopo una prima prova, quella del 20 novembre scorso, che si è rivelata una vera e propria debacle per la gran parte degli aspiranti medici, si tiene oggi il secondo e ultimo appello per l'accesso alle facoltà di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria. In 44 atenei in tutta Italia si svolgono le prove del secondo appello del cosiddetto semestre filtro. Ecco cosa sapere.
Quello che devi sapere
I risultati entro Natale
Su questo appello sono puntate le speranze di tanti futuri camici bianchi che conosceranno i risultati prima di Natale mentre a gennaio sarà stilata la graduatoria nazionale. I posti a disposizione sono 19.757 (24.026 se si considerano anche le disponibilità degli Atenei non statali) e i concorrenti iscritti al secondo appello dell'esame di Biologia sono 39.093, altri 42.658 a Chimica e 46.868 a Fisica. Le prove - assicurano al ministero - sono già pronte da tempo e quindi non si tratterà certamente di un esame più semplice.
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Come era andata la prova di novembre
Alla prima prova, quella di novembre, il 22-23% dei candidati ha ottenuto almeno 18 in due esami su tre; in altre parole, circa uno studente su 5 è riuscito a superare due prove. Nella maggior parte dei casi si tratta di Biologia e Chimica, mentre l'esame più critico è stato Fisica. Due materie sole non bastano per garantire l'ammissione: basta una insufficienza in una delle tre materie per essere esclusi. Le percentuali di studenti che hanno superato tutte e tre le prove si attesterebbero tra il 10% e il 15% e il rischio concreto - se le percentuali di promossi oggi non saranno superiori - è di avere più posti disponibili rispetto agli studenti, una situazione mai accaduta e lontana dall'obiettivo di formare più medici.
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Bernini ottimista
La ministra dell'Università Anna Maria Bernini, dopo le polemiche seguite al primo appello, ha assicurato che la graduatoria sarà completamente riempita. E ha smentito l’ipotesi di un flop. "Siamo solo al primo tempo di una procedura che si svolge in tre tempi”, ha detto ieri in Senato. “L’1 settembre 2025 abbiamo fatto entrare nelle università 55 mila studenti, non selezionato con un test ghigliottina come avveniva in passato, quello sì che era un disastro. La procedura non è finita. Prima di parlare di disastri o di fallimenti vi prego di attendere che tutta la riforma si realizzi, che si possa completare la graduatoria. Tutti gli studenti saranno in graduatoria, non ci saranno vuoti; prima di giudizi sommari, aspettate che il processo si completi".
Le parole della ministra
Bernini ha proseguito dicendo: "Sono qui per assumermi le mie responsabilità ma vi dico che per l'80% in Sapienza per il 90% alla Federico II i ragazzi hanno frequentato in presenza; alcune università a causa delle occupazioni sono state costrette alle lezioni online. La formazione è gratuita, i corsi sono gratuiti. Gli studenti hanno dovuto versare solo 250 euro di anticipo per le tasse universitarie, è l'unica spesa che hanno dovuto affrontare”.
La polemica
Una delegazione del Comitato Medicina Senza Filtri ha consegnato ieri alla ministra un metal detector e una lettera che sintetizza le criticità emerse. Un gesto volto a denunciare l'assenza di controlli efficaci durante la prova del 20 novembre e a chiedere che il test di oggi si svolga in condizioni di legalità, trasparenza e uguaglianza. La lettera - firmata dai promotori del Comitato (Radicali Italiani, Studio Legale Leone-Fell & C., Dispenso Academy e Acquirenti APS) e da oltre 3mila studenti - riepiloga un quadro che i promotori definiscono "non più tollerabile": tempi di studio insufficienti, lezioni disorganizzate, criteri di valutazione non uniformi tra atenei, violazioni del principio di anonimato, uso diffuso di dispositivi elettronici durante le prove, assenza di controlli reali, foto e video del test circolati online, vigilanza considerata "inadeguata o assente". Il Comitato ha scelto di consegnare un metal detector "perché il 20 novembre abbiamo visto con chiarezza cosa accade senza alcuna forma di sorveglianza seria".
Le proteste
Oggi sono previste diverse attività di protesta negli atenei. In occasione della prova delegazioni del Comitato saranno fisicamente presenti davanti alle università di Roma La Sapienza, Milano, Torino, Bologna, Palermo e Catania con propri metal detector, per dimostrare in modo pubblico che "garantire il rispetto delle regole è possibile". Sono previsti sit-in di protesta, oltre ad attività di monitoraggio e una raccolta in diretta delle testimonianze dei candidati.
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