Introduzione
Secondo gli open data Inail diffusi il 3 novembre, le denunce di infortunio degli studenti di ogni ordine e grado presentate all’Istituto nei primi nove mesi dell'anno sono state 53.563, in aumento del 3,4% rispetto alle 51.813 del 2024. I casi mortali risultano essere sette contro i sei del 2024.
Quello che devi sapere
Gli infortuni in ambito “scuola-lavoro”
Delle circa 54mila denunce di infortunio, spiega l’Inail, 1.299 hanno riguardato studenti coinvolti nei percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento (Pcto), ora denominati "formazione scuola-lavoro", in riduzione dell'11,1% rispetto al 2024.
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Molti infortuni per under 15
L'incidenza degli infortuni occorsi a studenti rappresenta il 12,3% del totale delle denunce registrate nel 2025. Il 42% interessa le studentesse (+3,1% l'incremento tra il 2024 e il 2025), il 58% gli studenti (+3,5%). Tre infortuni su quattro riguardano studenti under 15 anni, un quarto quelli dai 15 anni in poi. In generale, il 95% delle denunce riguarda gli studenti delle scuole statali, il restante 5% gli studenti delle scuole non statali e private.
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Le regioni con più denunce
La Lombardia è la regione che presenta più denunce (23% del totale nazionale, +4,9% sul 2024), seguita da Veneto (13%, +11,3%), Emilia-Romagna (12%, +1,0%) e Piemonte (10%, +6,9%).
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La situazione oltre il mondo scolastico
Guardando ai dati complessivi, le denunce di infortuni mortali (esclusi gli studenti) in 9 mesi sono state in totale 777, in aumento dello 0,9% rispetto alle 770 dello stesso periodo del 2024. Si registra un aumento dei decessi in occasione di lavoro (570 casi, con un incremento dell'1,2%) e una stabilità di quelli in itinere (207 casi), ovvero nel tragitto casa-lavoro. Nel complesso, le denunce di infortunio in occasione di lavoro (sempre al netto degli studenti) nei nove mesi sono state 310.726, in diminuzione dello 0,2% rispetto allo stesso periodo del 2024. Gli infortuni in itinere sono stati 71.594, in aumento del 2,4%: in totale 382.320. In aumento del 9,7% le patologie di origine professionale denunciate, pari a 71.682.
I dati di incidenza
Tenuto conto dei dati sul mercato del lavoro rilevati mensilmente dall'Istat, sottolinea l’Inail, e rapportato il numero degli infortuni denunciati in occasione di lavoro (al netto degli studenti) a quello degli occupati (dati provvisori), si evidenzia un'incidenza infortunistica che passa dalle 1.493 denunce di infortunio in occasione di lavoro ogni 100mila occupati Istat di settembre 2019 alle 1.283 del 2025, con un calo del 14,1%. Rispetto a settembre 2024 la riduzione è dello 0,9% (da 1.295 a 1.283).
I settori più a rischio
Tra i settori con più infortuni mortali avvenuti in occasione di lavoro, nei nove mesi, si evidenziano le “Attività manifatturiere” (da 71 a 83 decessi denunciati), il “Trasporto e magazzinaggio” (da 66 a 71) e il “Commercio” (da 39 a 54), mentre per i decrementi si segnalano le “Costruzioni” (da 106 a 99), i “Servizi di supporto alle imprese” (da 27 a 26) e le “Attività di alloggio e ristorazione” (da 20 a 14).
Le fasce a rischio
L'analisi per classi di età evidenzia incrementi delle denunce nelle fasce 40-59 anni (da 307 a 339 casi) e 25-29 anni (da 16 a 19). Riduzioni tra i 20-24enni (da 24 a 16), tra i 30-39enni (da 55 a 51) e tra gli over 59 (da 155 a 136). Per i casi mortali in itinere, l'incremento ha riguardato solo la gestione “Industria e servizi”, che passa da 179 a 195 denunce mortali, mentre l’”Agricoltura" scende da 19 a 11 e il “Conto Stato” da nove a una.
Il decreto
Per provare a mettere una freno alla strage senza fine degli incidenti sul lavoro (in media quasi 3 morti al giorno), di recente il Consiglio dei Ministri ha varato un decreto dedicato alla sicurezza sul lavoro con una serie di misure che valgono circa 900 milioni di euro. Introdotto il badge di cantiere obbligatorio non solo per i lavoratori e le lavoratrici delle ditte committenti ma anche per i subappalti, borse di studio per gli orfani di vittime di incidente sul lavoro fino a 7mila euro, una tessera di riconoscimento per i dipendenti dotata di un codice univoco anti-contraffazione, premi alle aziende virtuose, nuove assunzioni di ispettori e carabinieri.
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Le critiche della Cgil
La Cgil ha detto che "il recente decreto legge nel complesso, resta un provvedimento che non incide in alcun modo sul modello di impresa responsabile di stragi continue, basato su precarietà, subappalti a cascata, mancato rispetto dei Ccnl, compressione di costi e di diritti".
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