Sulmona, abusano di una 12enne e diffondono video su WhatsApp: arrestati 3 giovani

Cronaca

I tre ragazzi, un 18enne e due minorenni, sono stati rintracciati dai carabinieri nelle rispettive abitazioni, in diverse località della provincia aquilana, e condotti, rispettivamente, presso la casa circondariale di Sulmona e presso l’Istituto Penale Minorile di Roma – Casal del Marmo, a disposizione dell’Autorità giudiziaria

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Sono scattati gli arresti per tre giovani, un 18enne e due minorenni, che in settembre erano finiti sotto indagine a Sulmona per aver abusato di una 12enne e poi, dopo aver filmato le violenze, aver diffuso un video su alcuni gruppi di WhatsApp. Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia sulmonese.

Le accuse contro gli indagati

Gli indagati dovranno rispondere a vario titolo di violenza sessuale di gruppo aggravata, violenza sessuale aggravata, atti sessuali con minori di 14 anni, produzione di materiale pedopornografico, detenzione di materiale pedopornografico e atti persecutori. Gli arrestati sono stati rintracciati nelle loro case e condotti nel carcere di Sulmona e nel minorile di Casal del Marmo, a Roma. Le misure cautelari sono state disposte dai giudici per le indagini preliminari del Tribunale dell'Aquila e del Tribunale per i minorenni del capoluogo sulla base dei gravi indizi di colpevolezza raccolti dai carabinieri nella fase d'indagine, coordinata dalle Procure della Repubblica, ordinaria e minorile, dell'Aquila.

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Indagine iniziata in agosto dopo la denuncia della vittima

L'indagine ha avuto avvio sul finire del mese di agosto, quando la vittima ha trovato il coraggio di rivolgersi al numero '114-emergenza infanzia' e raccontare di essere stata costretta a subire abusi sessuali, anche di gruppo, sotto reiterate minacce di morte e di divulgare, tramite social network, un video dal contenuto sessualmente esplicito che la ritraeva, realizzato a sua insaputa da uno degli indagati. Inizialmente a finire nel registro degli indagati furono un 18enne ed un 14enne, ai quali poi si aggiunse anche un 17enne ritenuto l'autore materiale di uno dei video pubblicati anche su un gruppo WhatsApp. 

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