Don Luigi Ciotti compie 80 anni: una vita contro la mafia e al fianco degli ultimi. FOTO
Fondatore del Gruppo Abele e dell’associazione Libera contro le mafie, il sacerdote, da sempre in prima linea a fianco degli ultimi, è il simbolo del “prete di strada”. Dalla scorta al rapporto con Papa Francesco, cosa sapere su Don Luigi Ciotti, che il 10 settembre compie 80 anni: "La mia vita è piena delle vite degli altri"
UNA VITA A FIANCO DEGLI ULTIMI
- Una vita al fianco degli ultimi, sempre in prima linea per difendere la legalità e nella lotta alle mafie. Don Luigi Ciotti è più di un sacerdote, è "il prete di strada" d'Italia. Nato a Pieve di Cadore, in Veneto, il 10 settembre 1945, ha dedicato la vita al sostegno degli emarginati: oggi compie 80 anni
I PRIMI ANNI DA 'ATTIVISTA' A TORINO
- A cinque anni si trasferisce con la famiglia a Torino e, nel novembre del 1972, viene ordinato sacerdote nel capoluogo piemontese dal cardinale Michele Pellegrino che gli dice: “La tua parrocchia sarà la strada”. Una volta finita la scuola dell'obbligo, Ciotti prese un diploma da radiotecnico mentre frequentava i gruppi parrocchiali della Crocetta. Con loro, nel 1965 fondò un gruppo chiamato Gioventù, con l'obiettivo di aiutare i tossicodipendenti per strada
IL GRUPPO ABELE
- A Torino nel 1965 fonda a torino il Gruppo Abele, associazione di impegno giovanile diretta a “sostenere chi affronta un momento difficile, accompagnandolo in un percorsi personalizzato per recuperare un posto nella società che lo ha messo ai margini”. Negli anni il gruppo si è occupato di persone in difficoltà e di combattere dipendenze di ogni tipo (alcolismo, droghe, gioco d’azzardo), attaverso la comunicazione e la cultura come forme di prevenzione. Si occupa di disagio giovanile a 360 gradi: aiuta anche malati di AIDS, migranti e prostitute
IL PROGETTO NELLE CARCERI MINORILI
- Il gruppo Abele si occupa anche di detenuti. E tra le prime attività del Gruppo Abele c’è un progetto educativo negli istituti di pena minorili e la nascita di alcune comunità per adolescenti alternative al carcere. Nel 1973, invece, viene inaugurato il “Centro Droga” a Torino, chiamato “Molo 53”, che accoglie giovani con problemi di tossicodipendenza e rappresenta, all’epoca, un luogo unico in Italia al quale faranno seguito le aperture di varie comunità
LA NASCITA DI LIBERA
- Nel 1992, dopo le stragi di Capaci e via d’Amelio, in cui furono uccisi i guidici Falcone e Borsellino, Luigi Ciotti fonda il mensile Narcomafie e, nel 1995, il coordinamento “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”. L’anno successivo con Libera promuove la raccolta di oltre un milione di firme per l'approvazione della legge sull'uso sociale dei beni confiscati, e nel 2010 una seconda grande campagna nazionale contro la corruzione
L'IMPEGNO CONTRO LE MAFIE Libera raccoglie l’adesione di trecento tra gruppi e associazion tra cui l’Arci, le Acli, Legambiente, la Fuci, il Gruppo Abele, la Cgil. Ciascuna associazione con storia e identità diverse, ma accumulate dalla consapevolezza che opporsi alle mafie è un compito politico, sociale, culturale ed etico che riguarda l’intera società civile. Libera vuole promuovere i diritti di cittadinanza, la cultura della legalità democratica e la giustizia sociale, oltre a valorizzare la memoria delle vittime di mafie e contrastare il dominio mafioso
LA LEGGE DEL 1996
- Nel 1996 la proposta di legge di iniziativa popolare, promossa da Libera, con più di un milione di firme raccolte, viene approvata in Parlamento e diventa la Legge 109/96 - Disposizione in materia di gestione e destinazione di beni sequestrati e confiscati. Due anni dopo, nel 1998, Nasce "LaviaLibera", periodico semestrale di Libera, diretto da Gianmario Missaglia, già presidente Uisp
LA LEGGE APPROVATA AL PARLAMENTO UE
- Nel 2014, 32 anni dopo la legge Rognoni-La Torre sulla confisca dei beni ai mafiosi in Italia, arriva l'approvazione da parte del Parlamento europeo della Direttiva (UE) 25/02/2014 del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa al congelamento e alla confisca dei proventi di reato nell'Unione europea
UNA VITA SOTTO SCORTA
- Per il suo instancabile impegno contro le mafie, don Luigi Ciotti è sotto scorta da oltre 30 anni. Ha ricevuto varie minacce, anche di morte, da parte di alcuni capo cosca. Totò Riina dal carcere disse di lui: “Questo prete somiglia a padre Puglisi". E per il boss deve fare la stessa fine: "Ciotti, Ciotti, putissimu pure ammazzarlo"
L'AMICIZIA CON PAPA FRANCESCO
- Don Ciotti ha intrattenuto uno stretto rapporto con Papa Francesco, al quale si rivolgeva dandogli del tu. Nel marzo del 2014 il Pontefice, appena eletto dal Vaticano, ha partecipato alla giornata della memoria di Libera dando un chiaro segnale di vicinanza a Don Luigi Ciotti e Libera
CAVALIERE DELLA REPUBBLICA
- Nel corso degli anni Don Luigi Ciotti ha collaborato con testate giornalistiche e nel 1996 è stato nominato cavaliere di gran croce dell’ordine al merito della Repubblica Italiana
LE LAUREE E I LIBRI
- Varie università italiane, come quella di Bologna, di Foggia, di Parma e di Pisa, gli hanno conferito la lauree honoris causa per il suo impegno sociale. Dal 1983 al 2014 ha scritto 17 libri. “La mia vita è piena delle vite degli altri”, è una delle sue citazioni