Cellulari a scuola, sanzioni graduali fino a sospensione. Consigli Iss per digital detox

Cronaca
©IPA/Fotogramma

Introduzione

Con il cellulare acceso a lezione si rischia la sospensione. Con l’avvio dell'anno scolastico 2025-26, gli istituti di secondo grado si preparano a mettere in pratica il divieto sull’uso degli smartphone in classe come stabilito da una circolare del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Spetta in ogni caso alla scuola decidere se includere nel divieto anche l’intervallo e applicare le sanzioni che, come ricorda Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione Nazionale Presidi, devono rispettare un principio di “gradualità”. Ecco tutte le novità

Quello che devi sapere

Le eccezioni

La decisione emanata dal dicastero di viale Trastevere, destinata agli alunni delle scuole superiori, segue di un anno il divieto imposto per elementari e medie. A utilizzare lo smartphone in classe saranno solo gli studenti con disabilità, se previsto dal Piano educativo individualizzato e, per scopi didattici, alcune classi per le lezioni di informatica e tecnologia

 

Per approfondire: Divieto del cellulare e voto in condotta e Maturità: guida alle novità della scuola 25/26

Le eccezioni

Cellulari spenti nello zaino

Dal rimprovero scritto alla nota, fino all’esclusione temporanea dall’attività didattica: sono diverse le misure applicabili nei confronti dello studente che viene "beccato" a utilizzare il cellulare in classe. “Deve esserci corrispondenza tra la gravità della infrazione e la serietà della sanzione”, ricorda Giannelli. Secondo l’associazione che riunisce i dirigenti scolastici, l’introduzione delle sanzioni è funzionale anche a superare un limite strutturale nelle scuole. In assenza di spazi appositi dove custodire i cellulari, come armadi o cassetti, molti docenti si troveranno costretti a chiedere agli studenti di tenere spento il proprio dispositivo nella cartella. “Nella stragrande maggioranza dei casi l'unica possibilità sarà far tenere i telefoni negli zainetti, non utilizzarli e quindi se qualcuno poi venisse visto col cellulare in mano incorrerebbe nella infrazione prevista dal regolamento adottato dal proprio istituto", dice Giannelli

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Valditara: “Misura adottata nell’interesse dei giovani”

Secondo il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, il 76% degli studenti si prepara a dire addio allo smartphone senza rimpianti. “Si tratta di una misura adottata nell’interesse dei giovani che sta riscuotendo un consenso enorme, anche tra i ragazzi”, ha dichiarato nei giorni scorsi il ministro dalla Scuola del libro di Urbino. Valditara sottolinea l’importanza della misura volta alla riscoperta dell’apprendimento analogico basato su “carta, penna e libro”, in grado di portare “risultati superiori rispetto allo studio con il cellulare”

Esperimento in scuola a Norcia

In una scuola superiore di Norcia il deposito obbligatorio degli smartphone alle superiori è già realtà da un anno. "Ogni classe ha un armadietto con spazi numerati in base al numero degli studenti" spiega all’Ansa Rosella Tonti, dirigente dell'istituto omnicomprensivo "De Gasperi-Battaglia" della cittadina umbra. "I cellulari vengono depositati al mattino, chiusi e la chiave affidata al personale scolastico. A fine mattinata i dispositivi vengono restituiti", ha aggiunto la preside specificando che “gli studenti possono comunque chiedere l'uso del telefono in caso di necessità, ad esempio per una chiamata a casa”

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Nel mondo oltre 1 giovane su 4 dipendente da smartphone

L’introduzione del divieto potrebbe avere effetti su una platea sempre più vasta di studenti esposti, dentro e fuori le aule, alla dipendenza da smartphone. Come ricorda Adele Minutillo, Centro nazionale dipendenze e doping dell'Istituto superiore di sanità (Iss), il fenomeno “colpisce a livello mondiale oltre il 25% degli adolescenti con effetti negativi su sonno, concentrazione e relazioni”. “L'obiettivo non è eliminare l'uso dello smartphone, ma imparare a gestirlo con consapevolezza”, chiarisce l’esperta secondo la quale “con piccoli passi si può affrontare il problema”

I consigli Iss su “digital detox”

In vista del ritorno sui banchi anche alla luce della novità normativa, l’Istituto di sanità ha pubblicato una serie di consigli rivolti soprattutto agli studenti delle superiori per ridurre la dipendenza dagli schermi. In primo luogo è fondamentale imparare a riconoscere i segnali d'allarme, come per esempio l’esigenza impellente di controllare spesso il telefonino oppure l’incapacità di disconnettersi in chat

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Zone smartphone free

I suggerimenti dell’Iss chiamano in causa giovani e famiglie ricordando come il “digital detox” parta innanzitutto da casa. Prima del rientro sui banchi può quindi giovare stabilire un’area “smartphone free” come la camera da letto o il tavolo da pranzo dove l’assenza dei dispositivi favorisca il rilassamento, l'interazione e più in generale attività sane

Pause digitali

Come per altre dipendenze, un'interruzione immediata e radicale dell'attività sul cellulare rischia di essere controproducente. Può risultare più efficace invece ritagliarsi "pause digitali" di 30 minuti al giorno da dedicare ad altre attività piacevoli. In ogni caso è utile fissare un tempo massimo quotidiano per la navigazione su social e app di intrattenimento

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La cura del sonno

La ripresa della scuola porta con sé il naturale ripristino degli orari di sonno/veglia che in estate vengono spesso allentati. Come ricorda l’Iss, dormire un numero sufficiente di ore favorisce la memoria e ha effetti positivi sull’umore. Per andare incontro a questo obiettivo, è utile tenere i dispositivi fuori dalla camera da letto e in ogni caso vanno spenti almeno un’ora prima di coricarsi

Il peso delle notifiche

Un’ulteriore fonte di stress è rappresentata dalle notifiche, in particolare dai gruppi. Disattivare o silenziare gli avvisi durante momenti di qualità come studio, sport, pasti o interazioni in famiglia, aiuta la concentrazione

 

Per approfondire: Anno scolastico 2025/26 al via, Mim: “Assunti 41mila docenti”. Confermati precari sostegno

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