A seguito dei funerali, che si terranno in forma privata lunedì 8 settembre, verrà poi aperto il testamento di Armani, a cui viene attribuito un patrimonio personale superiore ai 12 miliardi di dollari. La lettura del documento consentirà quindi di capire come verrà divisa l'eredità tra i familiari e i collaboratori più stretti
Mentre il mondo ricorda e omaggia l'indimenticabile re della moda Giorgio Armani, Milano si prepara a dare l'ultimo saluto. I funerali del grande stilista piacentino si terranno in forma rigorosamente privata lunedì 8 settembre nel capoluogo lombardo, la sua “città adottiva”, che ha proclamato – insieme a Piacenza, la sua città natale – il lutto cittadino. A seguito delle celebrazioni verrà poi aperto il testamento di Armani, a cui viene attribuito un patrimonio personale superiore ai 12 miliardi di dollari. La lettura del documento consentirà quindi di capire come verrà divisa l'eredità tra i familiari e i collaboratori più stretti.
Il testamento di Giorgio Armani
I dipendenti della maison hanno fatto sapere che tuteleranno, insieme con la famiglia, il patrimonio e il volere del grande stilista. "In questa azienda ci siamo sempre sentiti parte di una famiglia”, hanno scritto in due messaggi apparsi sul Corriere della Sera e La Repubblica, sottolineando che “ci impegniamo a proteggere ciò che ha costruito e a portare avanti la sua azienda nella sua memoria, con rispetto, responsabilità e amore". Poi hanno aggiunto: “Oggi, con profonda commozione, sentiamo il vuoto che lascia chi questa famiglia l'ha fondata e fatta crescere con visione, passione e dedizione. Ma è proprio nel suo spirito che insieme, noi dipendenti e i familiari che sempre hanno lavorato al fianco del signor Armani”. Armani potrà disporre liberamente della sua eredità, non avendo figli (e quindi quote di legittima da soddisfare). I suoi tre nipoti, Silvana e Roberta (figlie del defunto fratello Sergio) e Andrea Camerana (figlio della sorella Rosanna) siedono nel cda di Armani, assieme allo storico braccio destro, Leo Dell'Orco, responsabile delle linee maschili della maison e presidente dell'Olimpia, e all'imprenditore Federico Marchetti, fondatore di Yoox.
La lettura del testamento
Dopo l'apertura del testamento, entrerà in vigore il nuovo statuto - predisposto nel 2016 e ritoccato nel 2023 - che prevede sei categorie di azioni (dalla A alla F), con diritti di voto e prerogative di governance differenziate ma uguali diritti patrimoniali. Un ruolo centrale lo avrà la Fondazione Armani, in cui siederanno tre persone scelte dallo stilista. Il compito della Fondazione sarà quello "di garantire l'equilibrio nella Giorgio Armani Spa", assicurare l'"armonia" tra gli eredi ed evitare che il gruppo "venga acquistato da altri o spezzettato", aveva detto Armani, pur non escludendo, più recentemente, la possibilità che il gruppo un giorno possa perdere la sua indipendenza. Lo statuto, modificabile solo con il 75% dei voti in assemblea, al pari di fusioni e scissioni, impone di dare "priorità allo sviluppo continuo a livello globale del nome 'Armani'", coltivando "uno stile essenziale, moderno, elegante e non ostentato". Mentre solo dopo cinque anni dalla sua adozione sarà possibile valutare l'ingresso in Borsa. L'asset più importante è ovviamente la Giorgio Armani Spa, con dodici impianti di produzione e più di 2.700 boutique in 60 Paesi che ha allargato il suo raggio d'azione anche alla ristorazione e agli hotel e ha anche circa il 2% di Essilux.