Verso il ritorno a scuola, sale del 5% il prezzo di diari e zaini. Allarme costo libri
CronacaIntroduzione
Si sta avvicinando l’inizio del nuovo anno scolastico, e ancora una volta per le famiglie italiane si sta per presentare lo spettro dell’aumento dei prezzi dei libri e dei prodotti di cartoleria. Le associazioni di categoria stimano infatti un aumento compreso tra il 3 e il 5% del costo del corredo scolastico - come ad esempio diario o zaino - ma il vero allarme riguarda i libri. Non è infatti un caso che l'Antitrust nei mesi scorsi abbia puntato il dito sull'editoria italiana, accusandola di prezzi in crescita, poca concorrenza, ostacoli al mercato dell'usato e sconti limitati.
Quello che devi sapere
La spesa media per studente
La spesa media per studente per i libri si attesta oggi sui 580 euro alle scuole medie e 1250 euro alle superiori. E l'introduzione del digitale non sembra aver portato i benefici sperati: il 95% delle classi utilizza ancora la versione cartacea insieme all'ebook, quest'ultimo concesso in licenza e non rivendibile. Nonostante il calo della popolazione scolastica (-7% dal 2019) i ricavi del settore sono cresciuti del 13% in 10 anni, soprattutto a causa del rincaro dei prezzi che cade sulle spalle delle famiglie.
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Il costo di diario e zaino
Nel 2025, secondo i dati forniti dall’Associazione italiana editori, l'aumento del prezzo dei libri scolastici è di circa l'1,7% per le medie e l'1,8 per le superiori. Non è però tutto: il Codacons, oltre a puntare il dito sull'anomalo tasso di cambio nei testi adottati dai docenti e sul numero eccessivo di nuove edizioni sul mercato, punta il faro anche contro il caro cartoleria. Secondo l’associazione infatti per uno zaino griffato la spesa può superare i 200 euro, mentre per un astuccio attrezzato con penne, matite, gomma da cancellare e pennarelli si arriva a spendere 60 euro e può sfiorare i 40 euro il prezzo di un diario per l'anno scolastico 2025/2026.
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La proposta di detrazione fiscale
Alcune associazioni, come Cittadinanzattiva, hanno chiesto di introdurre un sistema di detrazione fiscale per le spese sostenute per l'acquisto dei libri di testo, come avviene per le spese sanitarie. Inoltre è stato ipotizzato anche un innalzamento della soglia ISEE per l'accesso ai fondi per l'acquisto di libri.
Nuovi fondi per l’acquisto di libri
Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, rispondendo di recente a un’nterrogazione parlamentare di Azione, ha evidenziato che ha proceduto, impegnando il bilancio del ministero, a incrementare lo stanziamento del fondo per l'acquisto di libri di testo per le famiglie non abbienti portandolo, dagli originari 133 milioni di euro, a 137 milioni di euro nel 2024 e 2025 e a 139 milioni di euro per gli anni 2026 e 2027.
Le mosse del governo Meloni
Inoltre Valditara ha anche ricordato di aver ricostituito la Conferenza Nazionale per il diritto allo studio con lo scopo principale di individuare, insieme ai rappresentanti della Conferenza delle Regioni e dell'Anci, misure che possano semplificare i processi di accesso ai contributi. Infine, nell'incontro tenuto con il ministro dell'Economia Giorgetti nei giorni scorsi, il ministro Valditara ha proposto altre misure da inserire nella prossima legge di bilancio in favore delle famiglie meno abbienti per ulteriori agevolazioni nell'acquisto dei libri di testo.
Il nodo degli insegnanti precari
Intanto la scuola si avvia verso un nuovo anno con un altro problema che ormai da tempo cerca una soluzione: saranno infatti oltre 250mila i contratti a tempo determinato degli insegnanti, secondo quanto denunciato dai sindacati. Un dato smentito da fonti del ministero dell'Istruzione che parla di "stupore e indignazione per numeri strampalati che continuano a circolare”, i quali non terrebbero conto "che si stanno per assumere o sono stati appena assunti oltre 50mila docenti precari". Sempre le stesse fonti sottolineano poi che circa la metà dei docenti di sostegno precari avrà una sorta di stabilizzazione implicita con la possibilità di scelta da parte delle famiglie. Per i sindacati però i numeri sono diversi tanto che Giuseppe D'Aprile, segretario generale Uil Scuola RUA, parla di vera "emergenza sociale" mentre per Vito Castellana, coordinatore Gilda, "la piaga del precariato è destinata ad accrescersi quest'anno ancora di più sui posti di sostegno".
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