Inizio scuola, tutte le novità per l'anno scolastico 2025-2026

Cronaca
©Getty

Introduzione

Una delle novità più rilevanti riguarda il divieto di uso dei cellulari negli istituti superiori. Il divieto già in vigore nelle scuole elementari e medie verrà esteso alle scuole superiori. A partire da quest'anno inoltre è stato introdotto l'esame di cittadinanza per chi prenderà 6 in condotta. Cambia anche la maturità

Quello che devi sapere

Quando ricomincia la scuola

Si avvicina il rientro in classe per milioni di studenti italiani: l’anno scolastico 2024-2025 prenderà il via a metà settembre. I primi a rientrare in aula saranno gli studenti del Friuli Venezia-Giulia dove le attività didattiche riprenderanno l’11 settembre, mentre la Lombardia ha optato per il 12 settembre (con eccezione per la scuola dell’infanzia che inizierà il 5 settembre). La maggior parte delle regioni italiane si è spostata sulla data del 15 settembre 2025: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Sicilia, Toscana e Umbria.

Quando ricomincia la scuola

Vietati gli smartphone

A partire dal nuovo anno scolastico 2025/26, l'utilizzo degli smartphone sarà vietato durante l'orario scolastico anche nelle scuole superiori, come stabilito da una circolare del Ministero dell'Istruzione e del Merito. Il divieto, già in vigore per le scuole d'infanzia, primaria e secondaria di primo grado, viene esteso anche agli istituti superiori, con l'obiettivo di ridurre le distrazioni e favorire la concentrazione durante le lezioni.  

Vietati gli smartphone
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In concreto, cosa succederà?

Gli studenti dovranno consegnare i propri smartphone all’ingresso o tenerli spenti e non accessibili durante l’orario scolastico, salvo deroghe legate a progetti didattici specifici. * I docenti saranno chiamati a vigilare sul rispetto della norma. * Eventuali violazioni potranno comportare sanzioni disciplinari, tra cui la sospensione dal servizio di alcuni dispositivi o la temporanea esclusione dall’attività didattica.

In concreto, cosa succederà?

La riforma della Maturità

Altro pilastro delle riforme in arrivo per l’anno scolastico 2025-2026 è la riforma dell’esame di Maturità. Il governo ha annunciato significative modifiche all’esame di Stato per meglio adattare il percorso di valutazione alle esigenze della scuola moderna e del mercato del lavoro.

La riforma della Maturità
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Le principali novità

 Ecco nel dettaglio i cambiamenti

  • La struttura delle prove scritte, con una maggiore attenzione alle competenze trasversali e al problem solving.

  • L’implementazione di una prova nazionale unica per alcune discipline come italiano e matematica.

  • La possibilità, per i licei scientifici, di svolgere la seconda prova di matematica con modalità innovative, comprensive di quesiti di logica e comprensione del testo.

  • L’alternanza scuola-lavoro conterà più significativamente nella valutazione finale.

  • Maggiore importanza sarà data al percorso di studi degli ultimi tre anni.

 

Le principali novità

Voto in condotta: verso un ritorno alle regole più stringenti

 Un altro aspetto centrale delle riforme riguarda il voto in condotta. Dopo varie modifiche negli ultimi decenni, il Ministero dell’Istruzione si orienta oggi verso una reintroduzione di criteri più severi e rigorosi. Quali saranno i cambiamenti principali?

 

  • Il voto di condotta avrà ripercussioni dirette sull’ammissione alla classe successiva e sulla partecipazione agli esami di Stato.

  • Un voto di condotta insufficiente potrà comportare la bocciatura indipendentemente dai risultati nelle singole materie.

  • Saranno valorizzate le condotte positive, premiando studenti che si distinguano per collaborazione, rispetto e senso civico.

  • Saranno intensificate le misure contro bullismo, cyberbullismo e atti di violenza a scuola.

Voto in condotta: verso un ritorno alle regole più stringenti
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Esame cittadinanza con il 6 in condotta

Gli studenti che otterranno un 6 in condotta non verranno automaticamente ammessi all'anno successivo, ma dovranno sostenere un elaborato su temi di cittadinanza attiva. Si tratta di un cambiamento profondo, destinato a modificare la percezione stessa del comportamento a scuola, che non sarà più valutato come un elemento marginale o puramente disciplinare, ma come parte integrante del percorso educativo. Il 6, quindi, diventa una soglia critica da cui non si passa se non attraverso un percorso di consapevolezza.

 

 

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