Dopo un incontro con il primo cittadino, la delegazione dei dem milanesi ha ribadito il suo sostegno a Sala. Domani, alle 16.30, il sindaco è atteso in Consiglio comunale per svelare la sua decisione sul futuro della giunta. Non è esclusa l'ipotesi di dimissioni
Nell'incontro di domenica sera tra i vertici del Partito democratico milanese e il sindaco Beppe Sala, iscritto nel registro degli indagati nell'inchiesta sull'urbanistica della città, i dem hanno sottolineato il loro appoggio al primo cittadino. L'incontro si è tenuto a casa di Sala con una delegazione del Pd milanese composta dal segretario metropolitano Alessandro Capelli, l’omologa regionale Silvia Roggiani e la capogruppo in Consiglio comunale Beatrice Uguccioni. "È stato un incontro costruttivo. Come delegazione abbiamo ribadito al sindaco l'appoggio e il sostegno del Partito Democratico. Abbiamo espresso le nostre priorità, confermando al sindaco la necessità di segnali di cambiamento per rispondere ai nuovi bisogni della città. Può essere un'occasione per ripartire, investendo sul confronto serrato con la città da parte di tutto il centrosinistra, dando priorità alle sfide più pressanti che hanno investito Milano: diritto all'abitare, direzione dello sviluppo urbanistico, accessibilità, equità e città pubblica", ha dichiarato Capelli. Con loro Sala si sarebbe confrontato sui prossimi passi e sulle parole che dovrà usare domani pomeriggio in Consiglio comunale, dove riferirà in merito all’inchiesta.
Gli accertamenti su De Cesaris
Intanto, è emerso che ci sarebbe anche il nome di Ada Lucia De Cesaris nella lista delle 74 persone indagate dalla Procura di Milano nell'inchiesta. De Cesaris, ex vicesindaco della città con delega all'Urbanistica dal 2011 al 2015 (giunta di Giuliano Pisapia), sarebbe accusata di tentata concussione, come riporta Repubblica.
In qualità di consulente di Banca Illimity, nel 2024 De Cesaris era stata perquisita, ma non indagata, nell'ambito dell'inchiesta sui presunti abusi edilizi per un progetto urbanistico di via Lamarmora 23/27. Ora il passo avanti della Procura, dopo che il Tribunale del Riesame, nel respingere la richiesta di De Cesaris di dissequestro dei suoi cellulari, ha scritto che il suo coinvolgimento è "effettivamente meritevole di approfondimento investigativo", anche perché dalle chat agli atti dell'inchiesta appare in rapporti "molto stretti" con l'assessore Tancredi. De Cesaris si dimise a sorpresa dalla carica di vicesindaco nel luglio del 2015 prima della scadenza del suo mandato per "difficoltà insormontabili con parte della maggioranza" che sosteneva la giunta Pisapia.
Leggi anche
Inchiesta urbanistica Milano, Sala riferisce lunedì in Consiglio
La maxi inchiesta
La maxi indagine della Procura di Milano sull'urbanistica del capoluogo lombardo ha portato il Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza a notificare, il 16 luglio scorso, gli avvisi degli interrogatori preventivi sulle sei richieste di arresto, compresa quella per l'assessore Tancredi, e ad effettuare una serie di perquisizioni e acquisizioni di documenti anche a Palazzo Marino. Come noto, anche il sindaco Sala è indagato. Le ipotesi di reato, hanno rivelato i giornali, sono di false dichiarazioni su qualità proprie o di altre persone relativamente alla nomina del presidente della commissione per il Paesaggio del Comune, Giuseppe Marinoni, e di induzione indebita a dare o a promettere utilità intorno al progetto del "Pirellino" dell'architetto Stefano Boeri e dell'imprenditore Manfredi Catella, presidente del gruppo Coima.
Leggi anche
L’inchiesta sull’urbanistica a Milano e il futuro della città
Salvini: pronti "anche domani" per eventuale campagna elettorale
Intato, su Milano il centrodestra è pronto "anche domani" a un'eventuale campagna elettorale, e di candidati "che potrebbero fare il sindaco nella prossima primavera - perché è chiaro che se la giunta va a casa adesso si vota in primavera - ne abbiamo almeno una decina". Ad assicurarlo è stato il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini a margine della festa del Carroccio a Pontida, il 20 luglio. "Abbiamo ben chiara la squadra, il progetto, le periferie, la mobilità e l'urbanistica. Dipende dal Pd... Sto leggendo che faranno di tutto per rimanere attaccati alla poltrona. L'unica cosa che Milano non si può permettere sono due anni di stallo", ha aggiunto Salvini.