Inchiesta urbanistica Milano, Sala atteso lunedì in Consiglio. Tancredi verso dimissioni
CronacaIl sindaco - tra i 74 indagati - lunedì è atteso in aula per riferire. Il Pd "è al suo fianco" e "continua a sostenere il lavoro che l'amministrazione farà nei prossimi due anni", ha affermato la segretaria dem. I pm indagano su un "sistema" fatto di "pressioni" e tangenti "mascherate" con consulenze. Catella: capisaldi Procura non corrispondono al vero
Spunta anche un "contratto" del 28 giugno 2024, tra l'allora presidente della Commissione paesaggio, Giuseppe Marinoni, e un architetto con una società in Svizzera, per uno "scambio di informazioni riservate" finalizzato "alla valutazione di opportunità di collaborazione su vari progetti", nelle centinaia di pagine di atti dell'inchiesta milanese, con 74 indagati, tra cui il sindaco Giuseppe Sala, che sta mettendo in difficoltà Palazzo Marino. La Procura di Milano indaga su una presunta "degenerazione della gestione urbanistica" nel capoluogo lombardo da parte dell'amministrazione comunale, i cui "uffici piuttosto che presidio di tutela dell'interesse pubblico" sarebbero stati "asserviti alle utilità di una cerchia ristretta ed elitaria". Sono stati chiesti gli arresti domiciliari per l’imprenditore Manfredi Catella e per l'assessore alla Rigenerazione Urbana, Giancarlo Tancredi, ed è stato chiesto il carcere per Giuseppe Marinoni e Alessandro Scandurra, presidente e vice della disciolta Commissione per il paesaggio, oltre che per Federico Pella e Andrea Bezziccheri. Dopo gli interrogatori preventivi previsti per il 23 luglio, si esprimerà il gip Mattia Fiorentini chiamato a decidere se accogliere o meno, o rimodulare, le sei richieste di misura cautelare proposte. Intanto il sindaco Sala lunedì sarà in aula per riferire , quando saranno con molta probabilità anche comunicate le dimissioni di Tancredi. Il Pd "è al suo fianco" e "continua a sostenere il lavoro che l'amministrazione farà nei prossimi due anni", ha affermato la segretaria dem, Elly Schlein, blindando così il nome del primo cittadino.
Un "sistema fatto di pressioni"
Dal punto di vista probatorio, i pm Petruzzella, Filippini e Clerici, con l'aggiunta Tiziana Siciliano, sono convinti di aver trovato un "sistema" fatto di "pressioni" e tangenti "mascherate" con consulenze per un totale di quasi 4 milioni di euro. Le analisi, inoltre, sono ripartite ora con il sequestro di documenti, su decine di interventi immobiliari, e di dispositivi e telefoni, tra cui quello dell'assessore Giancarlo Tancredi. Lui è pronto a difendersi il 23 luglio, davanti al gip, dal rischio dei domiciliari, ma anche a fare a breve un passo indietro. "Sono fiducioso... non per l'amministrazione, ma per i partner che ci stiamo trascinando dietro. L'urbanistica l'hanno sempre fatta loro, da 20 anni. Adesso noi li stiamo convincendo a farla un po' meglio", diceva in una chat del 4 agosto 2024 Marinoni, per il quale la procura ha chiesto il carcere. Dialogava con Federico Pella, manager della J+S con parole "emblematiche", secondo i pm, perché in quel periodo "il programma strategico dei Nodi", ossia un piano di "speculazione" nelle aree esterne verso l'hinterland, "era da tempo avviato" e "volgeva alle battute conclusive della consegna dei masterplan e PPP", ossia il partenariato pubblico-privato. Tuttavia, "si addensavano le ombre dei dubbi sollevati da alcuni dirigenti e funzionari del Comune, che avevano riserve sulle eccessive altezze e volumetrie e su altri aspetti di quei progetti".
Il ruolo di Marinoni e Pella
Negli atti c'è anche una chat di un anno e mezzo prima nella quale Marinoni mostrava tutta la sua gioia a Pella per aver ottenuto il patrocinio di Palazzo Marino, su "proposta" di Sala e Tancredi, su quel dossier sui "Nodi". Il 13 gennaio 2023 scriveva: "Oggi mi hanno mandato il patrocinio del Comune per lo studio sugli svincoli ... inizio con i miei amici di Lugano a trovare gli sponsor per finanziare lo studio". E il primo luglio 2024, sempre a Pella: "Ho riparlato con Tancredi sui nodi (...) poi incontrerò anche Bardelli (ex assessore alla Casa, ndr) su questo argomento. Vorrei proporgli se su ogni nodo riusciamo a collocare 100mila metri quadri di edilizia". Lo stesso Marinoni, figura centrale nella maxi inchiesta, "almeno dal 2017", come emerge dai messaggi, viaggiava all'estero con un architetto con base a Lugano, Paolo Colombo, anche lui indagato, "alla ricerca di Nodi da studiare urbanisticamente, individuando luoghi e rintracciando soggetti interessati a concludere accordi e a cui vendere i masterplan" per "avviare massicce speculazioni edilizie". Per i pm, "impressiona l'analogia con la vicenda milanese".
Gdf: “Su Tancredi la costante ingerenza di un'ex assessora”
Ci sarebbe stata una "costante ingerenza" dell'ex assessora all'Urbanistica del Comune di Milano e avvocata Ada Lucia De Cesaris sull'assessore Giancarlo Tancredi, per il quale i pm chiedono i domiciliari. De Cesaris avrebbe suggerito a Tancredi "disposizioni che appaiono invece di competenza della Giunta milanese, facendosi inoltre portatrice delle istanze (e rimostranze) della parte imprenditoriale legata al settore immobiliare operante sul territorio milanese". Lo si legge in un'informativa dello scorso maggio della Gdf nella quale vengono riportate le chat tra i due, dopo che a De Cesaris, non indagata ma perquisita nei mesi scorsi, è stato sequestrato il telefono. Già dall'ottobre 2019, come si legge, De Cesaris chiedeva conto a Tancredi, quando era dirigente comunale, "dello stato di avanzamento della pratica inerente la 'Caserma Mameli'". Poi, nel novembre 2021, i due "pianificano un incontro riservato" su una delibera, non meglio precisata, "presso l'Ufficio del neo Assessore Tancredi". Tancredi si sarebbe raccomandato di non dare "nell'occhio", scrivendo "non fate troppa scena". Poi ancora l'avvocata chiede "un incontro per un intervento edilizio" sullo Scalo Porta Romana. E a Tancredi che le scrive "Chiedi ancora a me il prossimo incontro", De Cesaris risponde: "Sì sì certo, chi ti molla!". In relazione ad un altro intervento edilizio, nel settembre 2023, lei gli scrive: "Se riesco a convincermi vorrei cederti più parco". Sempre l'avvocata "redarguisce duramente" Tancredi, scrive la Gdf, "giudicando le richieste dell'Amministrazione nei confronti degli operatori economici (da lei tutelati) troppo orientate all'ottenimento di utilità per la collettività". Si informa, inoltre, quando sono scattate le indagini dei pm, sulle "nuove acquisizioni di documentazione" in Comune e "consiglia di fermare i nuovi cantieri, onde evitare altre grane giudiziarie". A Tancredi dice: "Devi fermare i nuovi (...) bisogna mollare un po', vi travolgono". E ancora nel febbraio 2024 "chiede a Tancredi di occuparsi dell'intervento relativo a Piazza Velasca".
Approfondimento
Caso urbanistica, Schlein sostiene Sala, ma paletti a giunta
Le indagini su cellulari e pc
L'inchiesta intanto prosegue. Mercoledì ci sono state le perquisizioni eseguite dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Gdf nei confronti dei sei destinatari di misure cautelari, e altri 15 indagati a piede libero, tra cui l'architetto Stefano Boeri.
E ora ci sono la copia forense del contenuto dei cellulari e dei computer, e poi l'analisi del contenuto, verosimilmente effettuata attraverso l'individuazione di parole chiave, alla ricerca di conversazioni ritenute d'interesse investigativo, al centro delle indagini. Le attività tecniche - come da prassi - verranno svolte con i legali e gli eventuali consulenti tecnici di parte degli indagati. Agli investigatori delle Fiamme gialle è stata delegata anche l'analisi di tutto il materiale cartaceo, acquisito sempre nel corso delle perquisizioni.
Catella: capisaldi Procura non corrispondono al vero
In occasione dell'interrogatorio previsto mercoledì prossimo, "procederemo a produrre una memoria esaustiva con tutte le prove documentali oggettive della non corrispondenza al vero dei capisaldi della posizione della Procura": è quanto si legge in una nota firmata da Manfredi Catella e rivolta agli stakeholders di Coima, la società di cui è fondatore e Ceo, finita al centro dell'inchiesta della Procura di Milano sull'urbanistica.
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Sala lunedì in Consiglio comunale
Nel mentre, il sindaco Sala lunedì 21 luglio è atteso nell'aula del Consiglio comunale. Anche se le dimissioni adesso non sembrerebbero una possibilità, Sala ci avrebbe pensato e si è confrontato su questo con la sua squadra di assessori. Non è la prima volta che il primo cittadino di Milano affronta un'inchiesta. Nel 2019 Sala è stato condannato a 6 mesi di reclusione, trasformati in una multa, con l'accusa di falso ideologico e materiale, per la vicenda della retrodatazione di un documento risalente a maggio 2012, riguardante la gara d'appalto della piastra di Expo, di cui era stato commissario unico e amministratore delegato. Le altre accuse ai danni di Sala, turbativa d'asta e abuso d'ufficio, erano invece decadute mesi prima. E, mentre il centrodestra va in pressing su Sala per chiederne le dimissioni, la premier Giorgia Meloni si è mostrata più cauta e su una linea garantista: "Non sono mai stata convinta che un avviso di garanzia porti l'automatismo delle dimissioni. È una scelta che il sindaco deve fare sulla base della sua capacità, in questo scenario, di governare al meglio. Non cambio posizione in base al colore politico degli indagati".