Delitto Garlasco, legali dopo incidente probatorio: impronte esaminate negative al sangue
CronacaÈ proseguito nella Questura di Milano il confronto tra genetisti e dattiloscopisti chiamati a rileggere reperti raccolti quando fu uccisa Chiara Poggi nel 2007. Le avvocate Giada Bocellari (che difende Alberto Stasi) e Angela Taccia (che invece assiste Andrea Sempio, indagato nella nuova inchiesta della Procura di Pavia) hanno fatto sapere che i 30 fogli di acetato esaminati finora sono negativi al sangue. Ne mancano 4. Secondo l'Adnkronos, nessuno degli oggetti trovati nella spazzatura della villetta ha impronte
È proseguito l’incidente probatorio legato al delitto di Garlasco. Questa mattina, nella Questura a Milano, è ripreso il confronto serrato con un secondo round tra genetisti ed esperti dattiloscopici chiamati a rileggere una serie di reperti raccolti 18 anni fa, quando fu uccisa Chiara Poggi, e ora finiti al centro della nuova indagine con cui la Procura di Pavia ha acceso i riflettori su Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, al momento unico indagato nella nuova inchiesta. Dei fogli di acetato contenenti le impronte da analizzare, ne sarebbero stati esaminati finora trenta: è emerso che tutte le impronte sono negative al sangue. Mancano ancora quattro fogli. A spiegarlo sono state le avvocate Giada Bocellari, che difende Alberto Stasi, e Angela Taccia, che invece assiste Andrea Sempio. Secondo l'Adnkronos, inoltre, nessuno degli oggetti trovati nella spazzatura della villetta dei Poggi presenta impronte. Al centro della giornata, infatti, ci sono stati anche i reperti trovati nella spazzatura che era nella casa di Garlasco. Luciano Garofano, ex comandante dei Ris oggi consulente di Sempio, ha detto che i reperti sequestrati nella villetta sono in "buone condizioni". "Sono reperti che hanno 18 anni e daranno le risposte che possono dare", ha commentato il legale della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni.
Niente impronte nella spazzatura
Secondo l'Adnkronos, quindi, su nessuno degli oggetti trovati nella spazzatura della villetta Poggi a Garlasco sono state trovate impronte. Si tratta di un piattino di carta, due vaschette vuote di Fruttolo e la plastica della confezione, un contenitore vuoto di EstaThé con cannuccia, una scatola vuota di biscotti e un sacchetto contenente dei cereali. Sugli stessi reperti verranno svolti ulteriori approfondimenti sul fronte delle impronte e sulla ricerca di Dna utili alle indagini.
Niente sangue
Inoltre, sulle impronte repertate su fogli di acetilato - materiale che sostanzialmente ricalca una fascetta para-adesiva - analizzate oggi da periti e consulenti nell'incidente probatorio sull'omicidio di Chiara Poggi non è stato trovato sangue. La prima metà delle impronte era stata analizzata nel primo giorno di incidente probatorio (esito negativo), oggi i test sono proseguiti e l'esame con l'Obti test, il metodo più certo per verificare la presenza di sangue umano, ha dato ancora esito negativo.

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I test a Milano
La seconda giornata dell’incidente probatorio è ripartita alle 10.30 negli uffici della Polizia scientifica, sede scelta da Denise Albani e Domenico Marchigiani, i periti nominati dalla gip Daniela Garlaschelli per gli accertamenti irripetibili. Con loro si sono ritrovati, oltre ai legali, i consulenti dei pm, Carlo Previderè e Pierangela Grignani, e della difesa, Luciano Garofano, ex comandante del Ris di Parma, e Luigi Bisogno, ex ispettore superiore della Polizia. Per i genitori e il fratello di Chiara ci sono Marzio Capra, Dario Redaelli e Calogero Biondi, e per Alberto Stasi, condannato per l'omicidio a 16 anni di carcere, Ugo Ricci e Oscar Ghizzoni. Lo scatolone aperto oggi è quello degli oggetti raccolti a casa Poggi il giorno del delitto con all'interno il frammento del tappetino del bagno macchiato dalla traccia di sangue lasciata dalla scarpa dell'assassino, una scatola di cartone dei cereali della colazione, il sacchetto con i fiocchi avanzati. Ma anche la spazzatura prelevata otto mesi dopo il delitto: due vasetti di Fruttolo, un brick del thé freddo, un piattino, l'incarto di plastica dei biscotti.
Il programma
I tecnici hanno portato avanti oggi l'esame delle impronte digitali. Da quelle analizzate ieri, poco più della metà, e dai 24 campionamenti effettuati con il test Obti non è stato individuato sangue. Niente tracce ematiche nemmeno sulla impronta 10, ritenuta molto importante dai carabinieri e dai pm pavesi, in quanto sarebbe una manata "sporca" che l'assassino, o uno dei killer (sono stati esclusi dalla recente consulenza dattiloscopica Stasi e Sempio), ha lasciato sulla parte interna della porta di casa Poggi, quando è fuggito. E verrà, dunque, testata di nuovo più avanti, con un kit di estrazione, pare, più sofisticato.
Gli esami sulla spazzatura
Oltre a completare il lavoro, non sui "para-adesivi" come si credeva, bensì sui fogli di acetato per accertare l'eventuale presenza di sangue nelle impronte, è stato esaminato il materiale sequestrato nella villetta di Garlasco: in particolare, i rifiuti mai analizzati, resti della colazione di quella mattina, che erano stati sequestrati all'indomani del delitto, come confezioni di Fruttolo ma anche di cereali, biscotti e tè e pure un cucchiaino usato quel mattino. Sulla spazzatura è possible che venga estrapolato con campionature il Dna che, in un secondo momento e in un laboratorio specifico, verrà trattato assieme ai tamponi della ragazza, nel tentativo di avere, a distanza di 18 anni, nomi e cognomi di eventuali nuove tracce. A chiusura dell'incidente probatorio ci sarà, ma non si sa ancora quando, l'accertamento più delicato: l'analisi sui due profili di Dna trovati sui margini delle unghie di Chiara, un tempo ritenuti inutilizzabili e ora per i pubblici ministeri e per gli avvocati di Stasi uno attribuito a Sempio e l'altro ancora ignoto.

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Garofano: reperti in "buone condizioni"
Quanto è stato trovato in casa Poggi a otto mesi dall'omicidio di Chiara, il 13 agosto 2007, era in "buone condizioni" quando oggi è stato aperto lo scatolone che conteneva anche la spazzatura della villetta di Garlasco, ha spiegato Luciano Garofano, ex comandante dei Ris oggi consulente della difesa di Andrea Sempio. "Non era tutto marcio, era tutto secco. Tutti i reperti che erano contenuti in quella scatola sono stati sottoposti a campionature. Sono stati tamponati e adesso faremo le analisi", ha detto l'ex generale dei carabinieri. Gli avvocati di Alberto Stasi, all'epoca dell'omicidio fidanzato di Chiara Poggi che sta scontando una condanna a 16 anni, hanno chiesto nuovi accertamenti sulla traccia 10 che è risultata priva di sangue ma potrebbe riservare sorprese se analizzata una secondo volta. Cauto il legale della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni: "Sono reperti che hanno 18 anni e daranno le risposte che possono dare" ma "si procede con molta serietà e molto speditamente. Con molto ordine".
Capra: "Rischio trasferimento Dna"
"Abbiamo cominciato e terminato ad analizzare i reperti trovati nella spazzatura e nel salottino. Sono stati fatti tutti i campionamenti e la ricerca del Dna si svilupperà nei successivi giorni", ha spiegato invece il consulente della famiglia di Chiara Poggi, l'ex ufficiale del Ris Marzio Capra. "È stata fatta una ricerca veloce e superficiale per vedere se vi erano delle impronte evidenti a occhio nudo alle luci forensi. Perché in quel caso bisognava avvisare il giudice per eventuali integrazioni dell'incidente probatorio, che è stato richiesto e autorizzato esclusivamente per il Dna. Non sono state osservate delle cose particolari", ha raccontato. "Il grosso problema - ha aggiunto Capra - che si e palesato è che questi reperti sono stati correttamente repertati dai carabinieri della compagnia di Vigevano ma sono stati 8 mesi assieme in un unico sacchetto. Quindi quando ci troveremo a valutare questi esiti, dovremo vedere anche quale è la possibilità che un determinato Dna si sia trasferito da un altro reperto poi venuto a contatto".

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