Roma, madre e figlia trovate morte a Villa Pamphilj: primi esami tossicologici negativi

Cronaca
©Ansa

Dai primi risultati è emerso che la donna - trovata senza vita sabato pomeriggio nel parco della Capitale a poca distanza dalla figlia di 6 mesi - non faceva uso di sostanze stupefacenti, almeno delle droghe più comuni come l'eroina. Si prosegue ora con esami più approfonditi per verificare la presenza nel corpo di altri tipi di droghe, anche quelle sintetiche. Intanto, continuano i tentativi di identificarla: gli inquirenti hanno inviato le impronte digitali e il profilo Dna anche alle banche dati estere

ascolta articolo

Continuano le indagini per identificare i due cadaveri, una donna di circa 30 anni e la figlia di 6 mesi, trovati nei giorni scorsi a Villa Pamphilj a Roma. Dai primi risultati delle analisi tossicologiche è emerso che la donna non faceva uso di sostanze stupefacenti, almeno delle droghe più comuni come l'eroina. Le verifiche proseguiranno ora con esami più approfonditi per controllare l'eventuale presenza nel corpo di altri tipi di droghe, anche quelle sintetiche. Intanto, gli inquirenti hanno inviato le sue impronte digitali e il profilo Dna anche alle banche dati estere nel tentativo di identificarla. Stamattina nel parco c'è stato un altro sopralluogo di Squadra mobile e Polizia scientifica, coordinate dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini.

Nella prossima settimana gli esami sui reperti

Secondo quanto è emerso, durante il sopralluogo sarebbe stato trovato un braccialetto che potrebbe appartenere alla donna. La prossima settimana inizieranno le analisi della Polizia scientifica su questo e altri reperti trovati nel parco. Tra gli oggetti al vaglio degli inquirenti anche una tutina rosa recuperata in un secchio della spazzatura, simile a quella indossata dalla neonata secondo le testimonianze raccolte. Saranno esaminati anche la busta che copriva il corpo della donna e altri oggetti rinvenuti nelle vicinanze. L'obiettivo degli investigatori, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, è prima di tutto identificare le due vittime. Per quanto riguarda le cause dei decessi, mentre appare certo che la piccola sia stata strangolata, sono ancora tutte da chiarire quelle della madre. Esclusa l'aggressione e l'overdose, resta in piedi la pista del malore ma saranno necessari ulteriori esami istologici i cui risultati arriveranno nei prossimi giorni.

Vedi anche

Autopsia sulla donna di Villa Pamphili, nessuna lesione esterna

Erano madre e figlia

Ieri, intanto, l’esame del Dna ha confermato la pista seguita fin da subito dagli investigatori: la giovane donna e la bambina di pochi mesi, trovate senza vita sabato pomeriggio nel parco della Capitale a poca distanza l’una dall’altra, erano madre e figlia. Le analisi hanno stabilito con certezza il legame di parentela tra quei due corpi ancora senza nome. La Questura ha diffuso le immagini dei tatuaggi presenti sul corpo della donna, con l'appello a contattare il numero di emergenza 112 nel caso in cui qualcuno li riconoscesse: sono arrivate alcune chiamate e sono in corso le verifiche degli agenti della Squadra Mobile della capitale. 

Vedi anche

Donna e bimba morte a Roma sono madre e figlia: la conferma dal Dna

Le segnalazioni

In particolare, l'attenzione degli investigatori si starebbe concentrando su due segnalazioni arrivate nelle ultime ore: il racconto di una cittadina che afferma di avere visto venerdì sera - dunque il giorno prima del ritrovamento dei corpi - un uomo con una bambina in braccio all'interno della villa, non lontano dal punto in cui è stata trovata morta, e una testimonianza simile fornita da tre minorenni che hanno parlato di un uomo con in braccio un fagotto aggirarsi tra i viali del parco, sempre nella giornata di venerdì. La polizia ha effettuato nuovi sopralluoghi nella villa in cerca di testimonianze e altri elementi utili per ricostruire con esattezza l'accaduto.

Si cercano elementi per identificare madre e figlia

Per cercare elementi utili a identificare mamma e figlia, gli inquirenti hanno allargato le verifiche a tutti gli ospedali italiani. Obiettivo di chi indaga è capire se la donna abbia partorito la piccola in Italia: le ricerche svolte nei nosocomi di Roma, infatti, hanno dato esito negativo.Gli inquirenti hanno anche disposto l'allargamento all'estero delle ricerche: le impronte dattiloscopiche sono state inviate oltreconfine per effettuare accertamenti nelle banche dati, dopo che quelle italiane non hanno fornito risultati.

Vedi anche

Bimba e donna trovate morte, questura diffonde immagini tatuaggi

ISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP DI SKY TG24

Cronaca: i più letti