Denis Bergamini, chi era il calciatore morto nel 1989. La carriera e il caso giudiziario

Cronaca
Ansa/Ipa

Introduzione

Il decesso del talentuoso centrocampista del Cosenza, avvenuto il 18 novembre 1989, ebbe grande impatto mediatico. La morte di Denis Bergamini, inizialmente catalogata come suicidio, solo molti anni dopo ha portato alla riapertura delle indagini per omicidio, culminate con un processo. In primo grado la sua ex fidanzata, Isabella Internò, è stata condannata a 16 anni di reclusione. La vicenda è al centro dell’ultimo podcast di Pablo Trincia, realizzato per Sky TG24.

Quello che devi sapere

Gli inizi

Donato Bergamini, per tutti Denis, nasce a Ferrara il 18 settembre 1962, e dimostra sin da giovane un talento calcistico fuori dal comune. Dopo i primi passi nelle giovanili della Spal, inizia la sua carriera nella stagione 1982-1983, a vent’anni, con la maglia dell'Imola in Interregionale. L'anno successivo gioca nel Russi, squadra del Ravennate che militava sempre in Interregionale, dove resta per due stagioni.

Per approfondire: Il caso Denis Bergamini, dalla morte nel 1989 alla condanna della fidanzata per omicidio

I primi anni al Cosenza

Nel 1985 passa al Cosenza, che gioca in C1, la terza serie della piramide calcistica italiana, dove resta per cinque stagioni. La regia in mezzo al campo è il suo forte, meno le sortite offensive: al primo campionato in maglia rossoblù disputa 24 presenze senza alcuna rete, mentre l'anno successivo gioca 28 partite e realizza 2 gol pesanti, contro Sorrento e Benevento.

Su Insider: Il cono d'ombra, tre domande in anteprima a Pablo Trincia sul suo nuovo podcast

I primi anni al Cosenza
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La promozione

L’anno migliore è il 1987-1988: si tratta dell’anno della promozione dei calabresi in Serie B dopo 24 anni di assenza. In questa stagione Bergamini è un titolare indiscusso, presente in 32 delle 34 partite della squadra allenata da Gianni Di Marzio ed è particolarmente apprezzato dai tifosi per il sacrificio ai colori rossoblù

La Serie B

La stagione successiva, la prima nella seconda serie nazionale, è una delle migliori per i calabresi, che arrivano sesti a pari punti con la Cremonese quarta che sale in A e la Reggina quinta, davanti ai silani grazie alla classifica avulsa favorevole. A causa di un infortunio Bergamini disputa solo 16 partite agli ordini di mister Bruno Giorgi, mettendo a referto un altro gol, quello che apre le marcature nel 2-0 al Licata. Nonostante questo, non mancano le richieste dal mercato, anche da squadre della sua regione come il Parma, ma il Cosenza punta a un campionato di B da vertice e lo ritiene incedibile

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L’ultima partita

Nella stagione 1989/90 gioca 11 partite, l'ultima il 12 novembre 1989: un Monza-Cosenza terminato 1-1 allo stadio Brianteo dove segna un suo amico, l’attaccante Michele Padovano che poi vincerà anni dopo anche la Champions League con la Juventus. Sarà proprio Padovano, con la maglia numero 8, a dedicare la domenica successiva il gol all’amico scomparso, in un Cosenza-Messina terminato 2-0 per i silani

La morte

Bergamini viene trovato morto il 18 novembre 1989 sulla strada statale 106 Jonica, nei pressi di Roseto Capo Spulico in provincia di Cosenza. A caldo la morte viene subito definita un suicidio: Denis si sarebbe gettato sotto un camion in corsa. Il camionista, Raffaele Pisano, confermò questa versione, sostenendo che il calciatore si fosse buttato improvvisamente sotto il suo mezzo, senza dargli il tempo di frenare. Il caso venne così archiviato, tra lo stupore degli ex compagni di squadra e della famiglia

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La riapertura del caso

Dopo oltre vent’anni il caso viene riaperto nel 2011, grazie alla pressione mediatica e alla richiesta di nuovi esami forensi disposti dalla procura di Castrovillari. I Ris di Messina analizzano la vicenda e depositano la loro perizia: le prove evidenziano come Bergamini fosse già morto prima di essere investito dal camion, come testimoniano scarpe, catenina e orologio, quasi intatti nonostante il presunto suicidio. Così, nel 2013, la procura di Castrovillari notifica un avviso di garanzia alla ex fidanzata Isabella Internò, ritenuta sospettata dell’omicidio di Bergamini

Il processo

Nel 2017 il caso viene riaperto con la riesumazione del cadavere per effettuare l’autopsia: i nuovi esami stabiliscono che Bergamini viene prima ucciso e poi gettato sotto il camion per inscenare un suicidio. Così, a 35 anni dai fatti, nel 2024 i giudici della Corte d'assise di Cosenza condannano in primo grado a 16 anni di reclusione Isabella Internò, la ex fidanzata della vittima, per omicidio volontario premeditato in concorso con ignoti. Secondo i giudici il movente sarebbe che Bergamini non avrebbe voluto sposarla, lasciandola quando lei era rimasta incinta.

Per approfondire: Bergamini, l'ex fidanzata condannata a 16 anni di reclusione

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Cosenza non dimentica

La città e la squadra di calcio di Cosenza non hanno mai dimenticato Bergamini: oggi la Curva Sud dello stadio Gigi Marulla, dove siedono gli ultras del Cosenza, è dedicata al centrocampista emiliano, così come un busto presente negli spogliatoi. La società stessa non ha assegnato per anni il numero 8, appartenente al calciatore. In città, invece, è dedicata anche una piazza.

Per approfondire: Da Garlasco alla morte di Denis Bergamini, i casi di cronaca riaperti dopo molti anni

Cosenza non dimentica
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