Milano, in un video le ultime immagini della donna uccisa da De Maria: passeggiano insieme

Cronaca
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Venerdì 10 maggio Chamila Wijesuriyauna stava camminando per il parco cittadino nella zona nord del capoluogo lombardo insieme al collega, detenuto in permesso premio. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato domenica, lo stesso giorno in cui lui si è ucciso gettandosi dalle terrazze del Duomo. Sembra che l'uomo abbia usato il  telefono della donna per avvisare la madre di quello che aveva fatto. Pm: "Aveva pianificato di uccidere"

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Sono passate da poco le 13.30 di domenica 11 maggio quando Emanuele De Maria, detenuto in permesso al carcere di Bollate in fuga dalle autorità da circa 30 ore, si è suicidato lanciandosi dalle terrazze del Duomo di Milano. Un giorno prima, all’alba, aveva accoltellato gravemente Hani Fouad Abdelghaffar Nasr, che come lui lavorava all’hotel Berna di via Napo Torriani. De Maria, receptionist, già condannato per un omicidio, poteva lasciare il carcere per motivi di lavoro. Si è scoperto che venerdì 10 maggio potrebbe essere stato lui a uccidere un’altra collega, Chamila Wijesuriyauna. Il suo corpo è stato ritrovato due giorni dopo al Parco Nord. Le telecamere della zona hanno ripreso i suoi ultimi momenti, mentre camminava nel pomeriggio proprio insieme a De Maria. Lei era sposata con un figlio. Sembra che tra i due ci fosse però un rapporto piuttosto stretto. E che l’uomo fosse geloso dell’altro barista. Adesso il caso del permesso per De Maria di lavorare all'esterno del carcere è al vaglio del ministero della Giustizia. Per il pm che indaga sulla vicenda, Francesco De Tommasi, De Maria aveva pianificato di uccidere entrambi i colleghi.

La camminata a Parco Nord

Wijesuriyauna, 50enni originaria dello Sri Lanka, lavorava al bar dell’hotel Berna, come l’altro collega accoltellato. Nelle ultime immagini che la ritraggono viva la si vede percorrere alcuni vialetti del Parco Nord, affianco a De Maria, mentre entrambi si proteggono dalla pioggia che scendeva su Milano. Lei è vestita tutta di jeans, gli stessi che indossava quando è stato scoperto il suo cadavere, a circa un chilometro di distanza da dove si trovava nei filmati. Aveva due ferite da taglio alla gola e altre lesioni simili in corrispondenza dei polsi. 

Il cellulare della donna

Sembra che De Maria abbia usato il telefono della donna, dopo averla uccisa. Intorno alle 17, secondo alcune indiscrezioni riportate dalla stampa avrebbe chiamato la madre – in rubrica era memorizzato il numero, segno di un rapporto piuttosto stretto tra vittima e killer – e le avrebbe detto “Perdonatemi, ho fatto una cazz…”. Il cellulare è stato poi ritrovato da un addetto alle pulizie della metropolitana, nei pressi della vicina stazione Bignami.

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Wijesuriyauna è la seconda donna uccisa da De Maria, dopo Oumaima Rache, ragazza di 23 anni accoltellata a Castel Volturno, in provincia di Caserta. È nel 2016 che il nome di De Maria entra per la prima volta in un'inchiesta: di anni ne ha 26 ed è appena tornato nel casertano dall'Olanda, dove ha studiato anche all'università, senza però laurearsi. Scappa prima che le forze dell'ordine riescano a eseguire il fermo e per due anni scompare fino a quando la polizia tedesca lo arresta a Weener, cittadina al confine con i Paesi Bassi. Finisce in carcere a Secondigliano e viene condannato per omicidio volontario a 14 anni e tre mesi. Tutto cambia nel 2021, quando viene trasferito a Bollate: qui "la dignità umana viene ripristinata completamente perché dà reinserimento", spiegherà lui stesso in una puntata di Confessione Reporter. Diventa un "ventunista", cioè un lavoratore esterno in base all'articolo 21 dell'Ordinamento Penitenziario. Dal 2022 viene assunto all'hotel Berna, quattro stelle vicino alla stazione Centrale.

Legale di De Maria: "Meritava il lavoro fuori dal carcere"

È scoppiata quindi la polemica per il fatto che De Maria avesse il permesso di lavorare fuori dal carcere. Possibilità che, dice all'ANSA il suo avvocato Daniele Tropea, era del tutto meritata, "visto l'ottimo percorso che aveva fatto all'interno del carcere". La sua posizione, aggiunge, "era stata valutata dall'area educativa del carcere di Bollate e dal magistrato di Sorveglianza di Milano". Il legale dice che non si sarebbe "mai aspettato nulla di quanto accaduto e nemmeno che De Maria potesse trasgredire le regole". 

Il pm: "De Maria aveva pianificato di uccidere"

L'ipotesi del pm di Milano Francesco De Tommasi è che De Maria avrebbe pianificato di uccidere prima Chamila Wijesuriya e poi il collega Hani Nasr. Il pubblico ministero ha disposto le autopsie anche per accertare se l'uomo, autore di un omicidio e di un tentato omicidio premeditati, avesse assunto sostanze stupefacenti.

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