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Garlasco, analisi su nuovi reperti. L'avvocato di Andrea Sempio: "Lui è tranquillo"

Cronaca
©Ansa

Le verifiche riguardano l'amico di sempre del fratello di Chiara Poggi. Snodo centrale della nuova inchiesta sarà quel match tra il Dna prelevato al 37enne e i risultati conservati delle tracce genetiche trovate su unghie e dita della studentessa uccisa. Nei prossimi giorni riprenderanno le audizioni dei testimoni. E verranno ascoltati di nuovo anche i genitori della vittima. Intanto è caccia ai reperti, come pigiama, tappetino del bagno o la tastiera del pc, per possibili altre comparazioni biologiche

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La Procura di Pavia è convinta di avere "elementi nuovi" sul delitto di Garlasco del 2007. Le verifiche riguardano soprattutto Andrea Sempio, amico di sempre del fratello di Chiara Poggi. Snodo centrale della nuova inchiesta sarà quel match tra il Dna prelevato al 37enne e i risultati conservati delle tracce genetiche trovate su unghie e dita della studentessa uccisa. Difficile che già oggi gli inquirenti, nelle indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano, dispongano, con fissazione e relativi avvisi, l'accertamento irripetibile. Questa settimana, comunque, potrebbero riprendere le audizioni dei testimoni. E verranno ascoltati di nuovo anche i genitori di Chiara. Parallelamente, proseguirà la caccia ai reperti, in gran parte distrutti o introvabili, come pigiama, tappetino del bagno o la tastiera del pc, per possibili altre comparazioni biologiche anche con il Dna di Sempio. Intanto, nonostante il clamore mediatico, Andrea Sempio è "tranquillo" e sta pensando a "sistemare la

questione lavorativa", dice l'avvocato Massimo Lovati. Il 37enne si era preso alcuni giorni di ferie dal negozio di telefonia dove lavora, dopo aver saputo delle nuove indagini a suo carico. Adesso sta valutando di "tornare a lavorare". 

Gli esami genetici

A breve, intanto, si darà il via agli esami genetici, con la Procura che dovrebbe rimettere in campo Carlo Previderè, l'esperto del caso di Yara Gambirasio, che ha già firmato una prima consulenza, dopo quella della difesa Stasi con legali Giada Bocellari e Antonio De Rensis, sulla leggibilità delle tracce trovate su Chiara Poggi, concludendo che "uno dei cinque aplotipi repertati, e precisamente quello relativo ad Andrea Sempio, risultava compatibile con quelli ottenuti dai margini ungueali della vittima". Materiale, per i pm, non da contatto mediato da un oggetto, come la tastiera, anche perché il pc dei Poggi risultava spento da tre giorni prima dell'omicidio. Per la Procura, potrebbe essere il Dna dell'aggressore e anzi andrebbe analizzato anche un secondo profilo genetico rimasto ignoto.

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Le impronte di scarpa e il dispenser di sapone

Un'altra consulenza, infine, sarà disposta sull'ormai nota impronta di scarpe, così come ci saranno analisi su tutte le tracce comparabili e saranno rivalutate le impronte, una ad una. In una relazione tecnica, firmata dal consulente Oscar Ghizzoni nel 2020, per conto dell'allora legale di Stasi, Laura Panciroli, si diceva che sul dispenser del sapone in bagno, oltre alle due impronte attribuite con certezza a lui, ci sarebbe stato anche un "frammento papillare" denso "di informazione dattiloscopica" ma mai "utilizzato per un successivo confronto".

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Le posizioni di Sempio e della famiglia Poggi

Ha già fatto sapere, intanto, che dovrebbe affiancare i difensori di Andrea Sempio, Massimo Lovati e Angela Taccia, l'ex comandante del Ris di Parma Luciano Garofano. "Le tracce di dna trovate sotto le unghie della povera Chiara non erano idonee per una identificazione personale", è stato il suo commento. Oggi il legale dei Poggi, l'avvocato Gian Luigi Tizzoni, dovrebbe depositare la nomina come parte offesa della famiglia, che si è sempre affidata allo storico consulente Marzio Capra. La posizione dei genitori e del fratello di Chiara, Marco, è riassunta dalle parole del legale: "Dopo la sentenza passata in giudicato, della vicenda se ne sono occupati una quarantina di magistrati, tutti sostenendo la piena responsabilità di Stasi". Alberto Stasi, che ai tempi del delitto era fidanzato con Chiara Poggi, in primo e in secondo grado fu assolto per l'omicidio, ma dopo un passaggio in Cassazione venne condannato nel processo di appello bis, con sentenza poi confermata in Cassazione. Oggi sta scontando una pena di 16 anni di detenzione.

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