Abusi edilizi, 8 persone a processo per la Torre Milano

Cronaca
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Sono imprenditori, progettisti, tecnici, funzionari e dirigenti le persone rinviate a giudizio per abuso edilizio e lottizzazione abusiva per la realizzazione del grattacielo nel capoluogo lombardo. Il processo inizierà l’11 aprile

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Otto persone andranno a processo con l’accusa di abuso edilizio e lottizzazione abusiva per la realizzazione della Torre Milano, un grattacielo residenziale di 24 piani in via Stresa. Si tratta di imprenditori, progettisti e tecnici, ma anche funzionari e dirigenti o ex dirigenti dello Sportello unico dell'Edilizia e della Direzione urbanistica del Comune di Milano. A deciderlo è stata la gup Teresa De Pascale accogliendo la richiesta della Procura: il processo si aprirà dunque il prossimo 11 aprile davanti alla settima sezione penale. Il caso è il primo a finire a processo dei molti trattati dai pm milanesi nell'ambito delle indagini sull'urbanistica milanese.

Le accuse

Il giudice ha dichiarato prescritta una accusa di falso contestata a uno degli imputati e il non luogo a procedere per il reato di abuso d'ufficio, che è stato abrogato. Secondo la ricostruzione dei pm di Milano Paolo Filippini, Marina Petruzzella e Mauro Clerici, che contestano anche il falso, l'intervento edilizio per costruire la Torre Milano era stato "qualificato come ristrutturazione edilizia, con totale demolizione e ricostruzione e recupero integrale della superficie lorda di pavimento preesistente", ma "l'opera andava integralmente qualificata di 'nuova costruzione'", ossia come un "organismo edilizio radicalmente nuovo", con regole sulle volumetrie diverse.

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Gli indagati

La costruzione dell'edificio, partita nel 2018, è stata completata nel 2023. Tra gli indagati ci sono i costruttori Stefano e Carlo Rusconi e l'allora direttore pro tempore dello Sportello unico per l'Edilizia Giovanni Oggioni e l'allora direttore pro tempore della Direzione Urbanistica, Franco Zinna. In base alle imputazioni, con una determina dirigenziale del 2018, che non teneva conto che si trattava di un edificio di "nuova costruzione", sarebbe stato procurato un "ingiusto vantaggio economico" agli imprenditori-costruttori. Entrambi i dirigenti non sono più in carica.

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