Bonus edilizi nel 2025. Come cambiano le detrazioni, dall’ecobonus alle caldaie
EconomiaIntroduzione
Il 2025 porta con sé la fine di diverse agevolazioni, specialmente per quanto riguarda il settore dell’edilizia. Le decisioni prese dal governo Meloni - sottolinea il Sole24Ore - mostrano la volontà di ridurre l’impatto che le detrazioni hanno sulla spesa pubblica. E sono diversi i bonus, presenti nel 2024, che non saranno disponibili o che sono stati modificati per il nuovo anno.
Quello che devi sapere
Ecobonus e caldaie a gas
- Il primo punto su cui arrivano novità è l’ecobonus: la Legge di Bilancio, infatti, ha ridefinito l’agevolazione per l'efficienza energetica attraverso detrazione Irpef o Ires dal 50 al 65%. Dal 2025 l’ecobonus scenderà al 50% per la prima casa e al 36% per gli altri immobili. E la sforbiciata non si fermerà qui: nel 2026 e 2027 si scenderà ulteriormente al 36% per la prima casa e al 30% per le altre.
- Questa modifica si interseca con quello arrivato sulle caldaie a gas: come sottolinea ancora il Sole24Ore, infatti, i tagli decisi in Manovra riguardano in primo luogo tutti gli sconti fiscali sulle caldaie a metano. Con una importante distinzione: se quelle alimentate unicamente a combustibili fossili non potranno più essere portate in detrazione, quelle “ibride” - cioè composte da una caldaia e da una pompa di calore controllare una centralina unica - potranno ancora rientrare all’interno del nuovo ecobonus.
Per approfondire: Infissi, i bonus a disposizione nel 2025 per cambiarli. Le novità in Manovra
Verso la fine del superbonus
- Un altro capitolo su cui si è abbattuta la scure della Manovra è il superbonus: la maxi agevolazione nata con la pandemia di Covid-19 nel 2025 passa infatti dal 70% al 65%. Però adesso sarà limitata agli interventi per i quali, alla data del 15 ottobre 2024, risulti già presentata la Cilas e, per i condominii, la delibera assembleare di approvazione dei lavori. L’agevolazione massima al 110% rimarrà solamente per quegli immobili situati nelle zone colpite da eventi catastrofali.
Il destino dei cappotti termici
- La sforbiciata al superbonus potrebbe finire per colpire anche la realizzazione di cappotti termici. Questo tipo di intervento strutturale è stato infatti tra i più usati nell’ambito dell’agevolazione nata durante la pandemia, e in alcuni casi era il lavoro “trainante” per accedere al 110%. Tra fine del superbonus e riduzione dell’ecobonus, dunque, anche la realizzazione del cappotto termico potrà godere di minore sostegni.
Stretta sui lavori anti sismici
- A essere colpiti sono anche gli interventi di messa in sicurezza antisismica. È infatti arrivato un forte ridimensionamento per la detrazione che nel 2024 era fino all'85% per lavori su abitazioni e immobili produttivi. L’incentivo nel nuovo anno scende al 50% sulla prima casa e 36% sulle altre proprietà immobiliari, con ulteriore taglio nel 2026 e nel 2027 come per le altre agevolazioni.
Lavori di ristrutturazione e bonus verde
- Il bonus per le ristrutturazioni, invece, segue lo stesso schema previsto per l’ecobonus: resta infatti al 50%, ma solamente per le prime case e con un tetto di spesa massima pari a 96 mila euro. Invece per le seconde case e per gli altri immobili l’agevolazione passa al 36%, in questo caso con un tetto massimo di spesa fissato a quota 48 mila euro.
- Invece non può più godere di nessuna agevolazione chi decide di intervenire sui giardini e sulla sistemazione delle aree verdi. Il bonus del 36% presente nel 2024 non è stato infatti rinnovato per il 2025.
Il problema dei condomini
- Le novità arrivate per il 2025, e in particolare la distinzione prevista tra i lavori sulle prime case o sulle seconde case, potrebbe avere degli importanti riflessi sulle opere nei condomini. Infatti chi ha l’abitazione principale potrà godere degli stessi benefici del 2024, mentre chi ha nel palazzo una seconda casa potrà godere solamente di un’agevolazione al 36%. Questa situazione dunque potrebbe diminuire la propensione ad accordare lavori di ristrutturazione nei condomini.
Il bonus mobili ed elettrodomestici
- Infine, è necessario analizzare la situazione dei bonus mobili ed elettrodomestici. Nel caso di una ristrutturazione di un immobile, infatti, l’agevolazione viene confermata al 50% sugli arredi e sui grandi elettrodomestici, con un tetto di spesa massima fissato a 5 mila euro. La novità è l’introduzione di un contributo per l'acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica - dunque di classe B o superiore - prodotti in Europa, a condizione che il vecchio apparecchio venga smaltito correttamente. Il contributo è pari al 30% del costo dell'elettrodomestico, fino a un massimo di 100 euro per ciascun acquisto. Il bonus sale a 200 euro per famiglie con un Isee inferiore a 25.000 euro. È possibile beneficiare dell'incentivo per un solo elettrodomestico per nucleo familiare.
Per approfondire: Manovra 2025, ecco il bonus mobili e il bonus elettrodomestici. Novità e come funzionano